La dieta Weight Watchers è un tipo di regime alimentare dimagrante diventato molto popolare intorno agli anni Sessanta.
E’ stata ideata da Jean Nidetch, una signora che, insieme ad un team di medici, cercò di dar vita ad un tipo di dieta che facesse perdere peso, ma senza penalizzare troppo il piacere della tavola. Il programma ebbe successo, anche grazie alle riunioni periodiche tra donne con la stessa volontà, che venivano incluse nel planning, con l’assistenza di nutrizionisti e psicologi.
La dieta è strutturata in questo modo: come per molti altri regimi alimentari, viene concessa l’assunzione di circa 1200 calorie al giorno.
Gli alimenti vanno pesati rigorosamente e si deve prestare molta attenzione ad eliminare il grasso dalle carni, cucinare solo con metodi permessi: alla griglia, al vapore, al cartoccio e la lessatura.
Il fabbisogno di calorie viene rappresentato da un punteggio fisso giornaliero che non va superato.
Ogni pietanza ha un determinato valore a punti, calcolato sulla base delle calorie e degli altri valori nutrizionali che contiene.
In questo modo il menu quotidiano va strutturato facendo il conteggio dei punti dei vari alimenti che si desidera consumare.
Proprio in virtù di questi calcoli, è stata immessa sul mercato una linea di prodotti alimentari Weight Watchers, le cui porzioni rappresentano dei punteggi pre-calcolati.
In via teorica, con questo tipo di dieta, è possibile mangiare un po’ di tutto e concedersi anche alimenti “proibiti” come dolci e snack.
Dal punto di vista pratico però non è così fattibile: infatti le calorie, che costituiscono i punteggi dei vari cibi, derivano dalla quantità di grassi che contengono.
Potendo consumare pochi punti al giorno, sarà preferibile perciò consumare alimenti che, in proporzione al loro punteggio, saziano apportando poche calorie: frutta e verdura.
Un pasticcino o una fettina di formaggio, ad esempio, potrebbero anche assumere il valore di ¼ dei punti concessi quotidianamente: se si sceglie di gratificare il palato, quindi, dovremo rinunciare alla sazietà.
L’aspetto negativo della dieta Weight Watchers è che è troppo sistematica e che, com’è comprensibile, chi la segue la abbandona dopo poche settimane appunto perché troppo macchinosa e poco pratica.
Le altre note negative sono date dal fatto che l’educazione alimentare viene basata sul calcolo delle calorie e non sui valori nutrizionali o sulla qualità del cibo.
Il principio sostenuto da questa dieta quindi è: per dimagrire è sufficiente calcolare meticolosamente quante calorie vengono ingerite.
E’ un presupposto errato, perché bisognerebbe imparare ad avere un’alimentazione varia, corretta e sforzarsi di impegnarsi in un’attività fisica.
Per potere avere un successo concreto questo tipo di dieta andrebbe seguita per tutta la vita: un concetto un po’ utopistico poiché nessuno vorrebbe trascorrere la propria esistenza a pesare e a calcolare in modo maniacale quello che sta per mangiare, soprattutto quando i risultati sono lenti e poco gratificanti.
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