Lo sport, di alto livello o meno, richiede sempre un gran rigore anche dal punto di vista alimentare. L’alimentazione, infatti, svolge un ruolo importantissimo per ogni sportivo, dunque anche per i calciatori: essa è in grado di determinare sensibilmente la prestanza fisica.
Le regole di baseCome per ogni sportivo, anche per il calciatore bisogna sottolineare l’importanza della
digestione, che è inevitabilmente correlata all’alimentazione del suo quotidiano. Il metabolismo, proprio come i muscoli, deve essere allenato costantemente in relazione alla vita dello sportivo. La digestione, dunque, costituisce una fase davvero importante in quanto può determinarne la prestazione atletica. Il metabolismo e la digestione vanno di pari passo: l’uno influenza l’altra. Se l’organismo funziona al meglio, il corpo reagirà di conseguenza. Per ottenere un’adeguata prestanza fisica, è quindi necessario calibrare ogni nutrimento in relazione agli allenamenti quotidiani.
Quali alimenti- Gli zuccheri e i carboidrati
I cosiddetti “
zuccheri semplici” non sono di aiuto per affrontare sia un allenamento che una partita. Si tratta del classico zucchero da cucina e del glucosio i quali, se assunti in dosi eccessive, possono interferire con l’efficienza fisica. In questi casi è meglio limitare le bevande e gli alimenti troppo zuccherini. In alternativa, si può sempre scegliere una semplice spremuta (che è anche più genuina).
I
carboidrati complessi, invece, sono una ricchissima fonte di energia che si rivela fondamentale per il calciatore. Con una grande quantità di energie, infatti, il corpo è in grado di affrontare al meglio lo sforzo fisico. Tra gli alimenti di questa categoria sono da preferire gli amidi: il
riso e il
pane, ma anche la
pasta e le
patate. Non è un caso se la classica dieta dello sportivo è spesso associata a un piatto di pasta al pomodoro.
Le proteine sono fondamentali per i muscoli, infatti li nutrono quotidianamente così da renderli più resistenti e al tempo stesso reattivi. Nonostante questo, però, è bene fare attenzione a quali assumere e, soprattutto, come. Le proteine in sé sono una grandissima risorsa per i calciatori; il problema è dato da ciò con cui spesso vengono preparate o abbinate. Le
carni, ad esempio, devono essere
private della parte grassa, così come i salumi e via dicendo. I latticini sono anch’essi strettamente legati ai grassi, perciò se ne sconsiglia un consumo smisurato e quotidiano.
Se si prediligono le proteine per così dire “
leggere” come la
bresaola o il
petto di pollo, invece, è addirittura possibile tenere sotto controllo la glicemia. Abbinandole ai carboidrati, infatti, aiutano a bloccarne gli aumenti dovuti un’elevata quantità di zuccheri.
Per quanto riguarda i grassi, nell’alimentazione del calciatore non sono contemplati. La loro influenza sull’organismo, in relazione a un allenamento, è per lo più controproducente. Prima di tutto, i grassi allungano sensibilmente i tempi della digestione sia se assunti da soli che associati ad altri alimenti. Una digestione più lunga, poi, non consente al corpo di essere al massimo della prestanza.
I grassi devono dunque essere ridotti, sia quelli associati alle proteine (come, appunto, quelli nei salumi o nella carne) sia i condimenti veri e propri (burro e olio).
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