Avere un figlio può essere la gioia più grande per una donna e una coppia: ci sono infiniti motivi per desiderare un figlio e sicuramente li avrete letti e riletti in molte riviste e siti web.
Ma perché molte donne rinunciano ad avere un bambino? Evidentemente devono avere anche loro dei validi motivi vista anche la grande percentuale di persone che fa questa scelta. Non avere figli per scelta è un fenomeno che è stato approfondito a livello internazionale: in lingua inglese le donne che escludono categoricamente l’ipotesi della maternità dalla propria vita si chiamano Childfree.
Questo termine è stato creato per antitesi alla parola childless, che si riferisce invece alle persone che non possono avere figli, non per scelta personale e consapevole, ma per problemi di salute. Il suffisso –less, infatti, indica in un certo modo una mancanza, un bisogno non soddisfatto.
Chi sceglie di non avere figli, invece, non ha alcun rimorso o rimpianto o impedimento. Ancora oggi in Italia le donne che scelgono di non avere figli e rinunciare alla maternità e cercano altrove la loro soddisfazione vengono additate come ciniche o perfino “incomplete”. Ma se avere un figlio può essere una gioia enorme, appare un paradosso imporlo come obbligo.
La maternità dovrebbe essere un desiderio innato e spontaneo e non un incarico imposto dalla consuetudine e dal conformismo sociale. La situazione sta gradualmente cambiando: a livello internazionale molte donne reclamano il loro diritto di scelta.
Anche alcune star della tv hanno precisato di non sentire, almeno per il momento, il bisogno di completarsi attraverso la maternità: da Cameron Diaz a Valeria Golino. A questo proposito va citato anche il libro di Maier Corinne, “Quaranta ragioni per non avere figli”: l’autrice, sebbene mamma di due figli, si scaglia contro chi elogia la maternità come un’esperienza incantevole. La sincerità della scrittrice nel raccontare la sua esperienza di donna incinta e di mamma può essere scambiata per cinismo dai benpensanti: il parto ti logora, crescere un figlio ti risucchia tempo voracemente etc. Forse è tutto vero: le notti in bianco, la nausea, i dolori, le preoccupazioni etc. Ma se si desidera un figlio niente può scalfire la gioia che si prova nel metterlo al mondo.
Detto ciò penso che ad essere incomplete siano le donne che accettano di percorrere una strada che qualcuno ha spianato per loro, di seguire il copione prescritto che le vuole donne, mogli e mamme e non quelle che liberamente scelgono di essere felici a loro modo.
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