L’eiaculazione precoce è uno dei disturbi più frequenti nella sfera della sessualità maschile. Non esistono statistiche ufficiali su quanti ne soffrano (si è parlato di 3 milioni e mezzo di uomini nel nostro Paese, ma chiaramente si tratta di una stima, essendo una condizione che spesso non emerge e di cui i pazienti molte volte preferiscono non parlare con il medico), ma, se prolungata, limita fortemente la soddisfazione durante l’atto sessuale, sia di chi la vive in prima persona sia del partner.
Cos’è e quali sono le cause
Esistono pareri discordanti sulla definizione di eiaculazione precoce. In generale si intende l’eiaculazione che avviene dopo una stimolazione sessuale minima, prima o subito dopo l’inizio della penetrazione. Solitamente non si indica un tempo limite sotto il quale si possa parlare di precocità, ma si mette l’accento sul fatto che detto tempo risulti insoddisfacente per la persona. Altri parlano di 1 minuto come periodo prima del quale, se avviene l’eiaculazione, si può dire che si tratta di una condizione patologica, oppure di un fenomeno che si manifesta dopo poche spinte coitali, oppure ancora usano come metro di paragone il fatto che il partner non raggiunga l’orgasmo per più del 50% delle volte. Tutti criteri non completamente misurabili e legati a fenomeni (per esempio il fatto che il partner sia o meno soddisfatto) su cui agiscono anche altri fattori, ma che danno il senso di come si tratti di una manifestazione della scarsa capacità dell’uomo di autocontrollarsi. Proprio per questo motivo l'eiaculazione precoce è un disturbo che spesso si presenta nei soggetti giovani, che si trovano agli inizi della vita sessuale, in cui tende però a essere temporaneo e a scomparire con l’esperienza.
Può però ripresentarsi in età matura, solitamente legato ad altri problemi, soprattutto di carattere erettivo. Oppure può essere persistente e allora bisognerebbe rivolgersi a un medico per capirne le cause.
I fattori scatenanti possono infatti essere diversi. A volte l’eiaculazione precoce è il sintomo di malattie o infiammazioni dell’apparato sessuale e urinario (uretriti, prostatiti, altre forme infiammatorie, anomalie anatomiche, ma anche sclerosi multipla, tumori midollari o ipertiroidismo), su cui bisogna agire in modo specifico con farmaci e terapie che potranno anche migliorare la situazione sotto le lenzuola.
Nella maggioranza dei casi, però, le cause sono di carattere psicologico: un momento di tensione e stress, l’ansia da prestazione (spesso coinvolta quando l’uomo inizia una relazione con un nuovo partner), le difficoltà nella gestione delle proprie emozioni e dei rapporti con gli altri o un vissuto complicato relativo al sesso (per esempio per aver ricevuto un’educazione rigida) sono le motivazioni più ricorrenti.
Come agire?
Se si tratta di un disturbo continuativo o che causa grande disagio, limitando le relazioni sessuali e lasciando insoddisfatto il soggetto che ne soffre, bisogna rivolgersi al medico, per escludere tutte le cause di carattere fisiologico. Se queste non sono presenti, allora la terapia solitamente è duplice: psicologica (personale o di coppia) e farmacologica. Il terapeuta aiuterà l’uomo a comprendere le motivazioni che stanno dietro al disturbo e lo guiderà verso la loro soluzione, in abbinamento a medicinali che, anche se non trattano in modo specifico l’eiaculazione precoce, hanno come effetto secondario quello di diminuire la sensibilità dell’area genitale, aumentando quindi il tempo necessario per raggiungere l’orgasmo (si tratta dei bloccanti alfa-adrenergici e degli antidepressivi serotoninergici).
Un ricerca recente, presentata dall’urologo italiano Antonio Pastore al Congresso Europeo di Urologia che si è tenuto ad aprile 2014 a Stoccolma, ha individuato nella ginnastica per il pavimento pelvico, la stessa utilizzata in caso di incontinenza a seguito di interventi chirurgici, un rimedio efficace per l’eiaculazione precoce di carattere temporaneo. La ricerca, che ha coinvolto 40 uomini, tra i 19 e i 46 anni, ha visto buoni miglioramenti per 33 di loro, con un aumento del tempo tra l’inizio del rapporto e l’orgasmo di oltre 4 volte. Anche se bisognerà verificare questi risultati su un campione più ampio, gli esercizi sono semplici da effettuare e non hanno effetti collaterali, per cui possono rappresentare già a questo stadio della ricerca un valido aiuto.
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