La dipendenza affettiva è un meccanismo patologico che in genere riguarda la vita di coppia, sebbene possano esserci forme di dipendenza affettiva anche nei confronti di un amico o di un familiare.
Chi sviluppa una dipendenza affettiva pensa che la propria relazione sia l'unico motivo di vita e non riesce assolutamente a vedere se stesso al di fuori del rapporto. Questa devozione totale non è affatto ricambiata: quando c'è una dipendenza affettiva, la persona che nella coppia non è dipendente spesso si comporta in modo sfuggente, per non dire irrispettoso, nei confronti del partner che gli mostra tanta devozione. Vediamo meglio come funziona questa forma patologica di amore e come superarla.
Come si forma una dipendenza affettiva
Una relazione basata su una dipendenza affettiva non si costruisce mai per caso: si creano dei meccanismi che le due persone interessate cercano e in qualche modo vogliono mettere in atto.
Da una parte, c'è il dipendente affettivo: una persona fragile e insicura che pensa di non meritare vero amore e che però ha anche un grande bisogno di protezione. Dall'altra, le fragilità e le insicurezze del dipendente vengono sfruttate da un tipo di persona che, per sentirsi sicuro di sé e superiore, ha bisogno di esercitare il proprio potere su un soggetto più debole (spesso, infatti, il compagno del dipendente lo svilisce e lo umilia).
Ecco quali sono le caratteristiche che devono essere presenti in una persona affinché si possa dire che soffre di dipendenza affettiva.
Sentirsi inadeguati e avere paura di essere abbandonati
Una persona dipendente si sente costantemente inadeguata e non all'altezza della relazione, tanto da essere terrorizzata dall'idea di essere abbandonata per una persona migliore. Tutto ciò porta ad esasperati vissuti di gelosia e di ansia, con una tendenza eccessiva a controllare il partner.
Isolarsi e pensare solo alla propria relazione
Per la persona dipendente l'unica cosa che conta nella vita è la persona amata. Ovvio che quando si è innamorati si tiene molto al partner e si pensa spesso a lui, ma in caso di dipendenza affettiva i confini di un attaccamento normale vengono ampiamente superati. Ci si isola dal resto del mondo: gli hobby, le passioni, gli interessi e le frequentazioni sociali che si avevano prima dell'inizio della storia vengono molto trascurati, se non abbandonati del tutto. Annullare la propria identità è una delle caratteristiche principali della dipendenza affettiva.
Stare male senza il partner
La priorità viene data sempre e comunque al partner: in sua mancanza, il soggetto si sente incompleto e a disagio (per non dire in preda all'ansia e all'angoscia di rivederlo). Pertanto, si cerca di trascorrere il più tempo possibile insieme a lui, nel tentativo di realizzare un rapporto completamente simbiotico (che in realtà nella testa del dipendente esiste già).
Si instaura un circolo vizioso
L'eccesso di devozione porta a reazioni spesso ostili da parte del partner, anche perché la dipendenza affettiva si può instaurare solo se anche l'altro sta al “gioco”, ovvero sfrutta a proprio vantaggio la situazione per esercitare il suo potere su una persona che sa essere più debole. Non c'è quindi un vero amore: il rapporto è completamente sbilanciato, ma il soggetto dipendente non si rende affatto conto di questo. Anzi, più il compagno lo tratta male e in modo sfuggente, più si attacca, perché ha paura di perderlo. Si instaura dunque un circolo vizioso piuttosto difficile da sciogliere.
Come superare la dipendenza affettiva
Superare la dipendenza affettiva non è facile, ma se lo si desidera davvero è possibile.
Prima di tutto occorre aprire gli occhi sulla realtà: ascoltate i consigli di amici e parenti (che inevitabilmente si renderanno conto, presto o tardi, della situazione) e cercate di analizzare la vostra storia in modo lucido, con l'aiuto dei punti di vista esterni, senza dubbio più oggettivi e veritieri dei vostri. A questo punto, cercate di capire perché vi siete intrappolati in un rapporto così malsano. Spesso alla radice ci sono problemi di autostima; è molto probabile che vi percepiate come persone fragili e insicure, incapaci di stare da sole.
Provate quindi a cambiare la percezione che avete di voi stessi, mettendovi davvero al centro della vostra vita. Dedicatevi a qualche attività gratificante da fare da soli: uno sport, una passione messa da parte da tempo, del volontariato... In questo modo, non solo (ri)scoprirete ciò che vi piace davvero, ma soprattutto sperimenterete il fatto che per stare bene non è per forza necessario appoggiarsi ad un'altra persona: si può stare bene anche da soli.
Questo percorso di riscoperta personale potete effettuarlo da soli, oppure, se non ce la fate, rivolgetevi senza esitazione ad uno psicologo. Spesso una psicoterapia è molto utile per tirare fuori i lati inespressi di voi stessi e capire perché avete sviluppato una dipendenza affettiva.
E per quanto riguarda la storia, come comportarsi? La decisione va rimandata al momento in cui voi sarete davvero diventate persone nuove, con un'energia vitale diversa e una vera autonomia. A quel punto, se il vostro partner capisce e accetta il vostro cambiamento e quindi anche il fatto che la storia deve ricominciare su nuove basi, significa che vi ama davvero e si può fare un tentativo di riprendere i rapporti per vedere come vanno le cose.
Se però notate che lui è rimasto sempre lo stesso, abbiate la forza di chiudere una volta per tutte e di voltare pagina cercando un vero amore.
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