Siete gay/lesbiche e avete deciso di comunicarlo ai familiari, che ancora sono all'oscuro del vostro orientamento sessuale? Senza dubbio state facendo un'ottima scelta: è giusto infatti uscire allo scoperto e vivere in totale libertà la propria vita sessuale. Alla lunga, tenere nascosta alla famiglia un aspetto così importante della vita non solo è snervante, ma allontana anche da un vero rapporto con i familiari, che dev'essere basato sulla sincerità, la conoscenza e il rispetto reciproci.
Se avete deciso di fare il cosiddetto “coming out” in famiglia, non aspettatevi però che tutto fili subito liscio. Purtroppo, ancora oggi la mentalità di parecchie persone è ristretta e l'omosessualità viene spesso vissuta con disagio, tanto più se ci si ritrova ad “affrontarla” in famiglia. Visto che per i vostri genitori non sarà probabilmente una confidenza facile da accettare, è necessario prepararsi bene a questo passo così importante.
Come deve avvenire la comunicazione? In realtà non esiste un solo modo corretto di fare coming out, perché molto dipende dalle dinamiche familiari e dal carattere dei genitori. Alcuni accorgimenti possono però essere utili un po' a tutti coloro che si trovano in questa situazione. Vediamoli.
Scegliere il momento giusto per parlare e la persona più adatta
La prima cosa da valutare è quando fare coming out. Se la vostra famiglia sta attraversando un periodo difficile, magari per via della malattia di qualche parente, per un dissesto finanziario o cose del genere, meglio posticipare e aspettare un periodo più sereno e privo di problemi. Scegliete un momento in cui vedete che i vostri genitori sono tranquilli e accoglienti, altrimenti potrebbero avere reazioni esasperate soprattutto perché già innervositi e tesi per altri motivi.
Considerate quindi con attenzione le dinamiche familiari e i rapporti che avete instaurato con i vari componenti della famiglia: con chi siete più in confidenza? Valutate ad esempio se sia meglio comunicare la cosa ad entrambi i genitori oppure se la presenza di tutt'e due potrebbe essere controproducente. Magari vi trovate meglio con la mamma e preferite quindi comunicarlo solo a lei, inizialmente. Oppure, non è detto che dobbiate dirlo subito ai genitori: se un altro componente della famiglia vi sembra più comprensivo (magari un fratello maggiore), cominciate a confidarvi con lui: potrebbe aiutarvi e darvi supporto nel momento in cui lo direte ai genitori. Molto dipende quindi dal tipo di rapporti familiari, dal clima che si respira in famiglia e dal temperamento dei vostri genitori.
Usare parole semplici e dirette
Una volta deciso quando e con chi fare coming out, pensate anche a come farlo. Sarebbe meglio utilizzare parole semplici e dirette, senza fare troppi giri di parole, né lanciarsi in spiegazioni complicate. Senza dubbio sarete emozionati, ma cercate di tenere un tono calmo e pacato. La cosa migliore è inoltre cercare di spiegare i motivi del vostro coming out: lo fate perché volete e ritenete giusto che la vostra famiglia sia informata su ogni aspetto della vostra vita e perché non avete nulla di cui vergognarvi. Esplicitate anche i sentimenti, spiegando quanto sia difficile per voi parlare a cuore aperto di queste cose, perché temete che possa rompersi qualcosa nel rapporto con i familiari, cosa che non desiderate affatto. Quello che volete dalla vostra famiglia in questo momento è anzi una maggiore vicinanza e disponibilità al dialogo. Spiegando tutto ciò, è più probabile che i vostri interlocutori capiscano la situazione e reagiscano con maggiore comprensione e sensibilità.
Comunicarlo scrivendo una lettera
Se l'idea di parlare vi terrorizza e temete di non riuscire ad esprimervi al meglio, potrebbe essere una buona soluzione scrivere una lettera: in questo modo non sarete bloccati e potrete spiegare meglio tutto quanto, compresi i vostri sentimenti.
Prepararsi alle reazioni peggiori ed essere pazienti
Siate però pronti al peggio: non è detto che i vostri genitori o chi per loro abbiano subito una reazione positiva. Anzi, molto probabilmente la prima reazione non sarà quella che desiderate. Può darsi che mettano in dubbio le vostre parole, sostenendo che magari è solo una fase passeggera e che siete confusi, oppure potrebbero addirittura consigliarvi di andare in terapia! Siate quindi pronti a rispondere ad esternazioni di questo genere e spiegate che se siete arrivati a fare coming out in famiglia è perché siete sicurissimi del vostro orientamento: e non potete sceglierlo o cambiarlo all'improvviso, come se fosse un vestito.
Abbiate inoltre molta pazienza: con il tempo anche i genitori più “conservatori” e dalla mentalità ristretta accettano l'omosessualità dei figli. Hanno solo bisogno di tempo per metabolizzare la cosa. In fin dei conti considerate che, così come è servito a voi del tempo per prepararvi a fare coming out in famiglia, allo stesso modo ai genitori serve del tempo per accettare la vostra identità sessuale.
Dare alla famiglia del materiale informativo
Spesso la famiglia reagisce male al coming out di un figlio perché è erroneamente informata sull'argomento: l'omosessualità è infatti un territorio del tutto sconosciuto a parecchie persone. I pregiudizi sono diversi: molti ancora credono che sia una malattia dalla quale si può guarire o che sia colpa dei genitori se si è gay/lesbiche. Può essere quindi di grande aiuto fornire ai familiari del materiale informativo (libri, opuscoli...) che li aiuti a fare chiarezza sull'argomento.
Esistono anche associazioni di genitori di omosessuali (la più conosciuta è l'AGeDO): parlate loro di queste associazioni e fornite anche qualche numero di telefono utile, invitandoli a chiamare. Dare la possibilità di confrontarsi con altri genitori che vivono la stessa esperienza è senza dubbio ottima cosa.
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