I videogiochi rappresentano un’ottima valvola di sfogo per i bambini, naturalmente se usati con criterio e intelligenza; in alcuni casi, poi, sono davvero utili per stimolare dal punto di vista intellettivo le menti acerbe così come quelle mature. D’altro canto, però, computer e consolle possono diventare additive e creare quindi dipendenza, soprattutto oggi, visto che il livello di realismo raggiunto è così alto da rendere un gioco quasi vero.
Il compito di un genitore è principalmente quello di controllare e supervisionare l’attività che il bambino svolge davanti ad un videogioco, oltre che il videogioco stesso. Quando i figli sono piccoli, è più semplice, perché sono i genitori a comprare i giochi e ad avere il controllo del computer; quando crescono, sono in grado di gestire il tutto da soli, dall’acquisto o scambio con altri amichetti, all’utilizzo del computer. In questo caso ci vuole un po’ più di controllo, almeno per verificare che non facciano uso di giochi eccessivamente violenti o a sfondo sessuale (sia implicito che esplicito).
Il tempo passato davanti ad un videogioco va determinato dall’inizio, in modo che il bambino non venga abituato a un numero elevato di ore che poi dovranno essere abbassate una volta che i genitori si accorgono del loro effetto negativo.
Due ore di media al giorno sono un tempo sufficientemente elevato perché il bambino si diverta e non crei dipendenza verso il videogioco; ovviamente è possibile gestire la quantità di tempo tra i diversi giochi, abbassandola per quelli più intensi e dispendiosi di energie mentali (oggi anche fisiche, visto che questo tipo di intrattenimento ormai è diventato talmente interattivo da coinvolgere praticamente tutto il corpo) e innalzandola per quelli invece più soft oppure che stimolino le capacità di memorizzazione e intellettive dei bambini, come ad esempio i quiz.
Educare il bambino a un utilizzo responsabile e consapevole dei videogiochi è fondamentale per il suo sviluppo, soprattutto di questi tempi: il computer è diventato indispensabile in tutti i campi e saperne fare un uso consapevole sin da piccoli permette di riuscire a regolarsi anche da grandi.
La dipendenza da computer, forse è meglio dire social network, per i più grandi comincia a rappresentare un vero e proprio problema dal punto di vista sociale, per cui sarebbe opportuno iniziare da subito ad arginare il problema. Niente di eccessivo, ovviamente: lasciate che i vostri figli si divertano con voi e con i loro amichetti, lasciateli sperimentare ma buttate sempre un occhio, intervenendo in caso la situazione rischi di sfuggire di mano.
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