Scegliere lo sport più adatto al proprio bambino richiede la valutazione di diversi fattori: è sbagliato decidere solamente in base alle sue preferenze o alla praticità dovuta agli orari o alla vicinanza della palestra da casa.
Prima di tutto va tenuto presente che lo sport non fa bene ai bambini troppo piccoli: generalmente l’età giusta per cominciare l’avviamento sportivo è di cinque anni. A questa età il bambino ha raggiunto lo sviluppo fisico ed emotivo minimo richiesto per qualsiasi tipo di attività sportiva.
Tecnicamente quindi il bambino è pronto per ogni tipo di sport: ovviamente andranno evitate attività troppo faticose.
È importante che tutti i muscoli vengano allenati: il calcio ad esempio rischia di far sviluppare troppo le gambe rispetto alle braccia. Stesso discorso per tutti gli sport asimmetrici, come il tennis o la scherma. In questo caso è compito dell’allenatore compensare l’allenamento in modo da esercitare anche la parte del corpo meno stimolata dallo sport. Più che la scelta dello sport quindi è importante affidarsi a un buon insegnante.
Ovviamente anche la struttura va scelta con cura: la vicinanza a casa e il prezzo per l’iscrizione possono incidere ma non devono essere i fattori determinanti per la scelta. E’ fondamentale verificare l’igiene, il livello delle attrezzature e dei servizi offerti, il riscaldamento negli spogliatoi etc.
Molti genitori scelgono il nuoto come primo sport da far praticare ai figli: non si tratta di una scelta sbagliata ed è innegabile che sia un bellissimo sport. Peraltro imparare a nuotare da piccoli ha un’importanza fondamentale per ridurre i rischi di annegamento da grandi. Il nuoto però va sempre integrato con attività all’aria aperta: portatelo al parco e fatelo correre e sfogare. Abituare il bambino ad avere confidenza con l’acqua in realtà è possibile fin dai primi mesi di vita.
Una cosa ancor più importante è quella di non caricare di pressione psicologica il bambino: a 5 anni lo sport deve essere esclusivamente un gioco divertente. È assolutamente nocivo caricare il bambino di aspettative, anche se dimostra di avere le potenzialità per affermarsi in una specifica disciplina sportiva. Da questo punto di vista peraltro va detto che non è automatico che un bambino che dimostra capacità spiccate rispetto ai suoi coetanei da grande diventi un fuoriclasse: molti fattori possono cambiare con il crescere e non è detto che i suoi miglioramenti siano esponenziali.
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