La timidezza è molto diffusa fra i bambini: spesso si tratta solo di una fase passeggera della crescita e scompare quindi con l'adolescenza. Alle volte, però, la timidezza può manifestarsi in modo esagerato, arrivando a compromettere la vita sociale del bambino e una piena e armoniosa espressione della sua personalità. In tal caso, è necessario che i genitori intervengano per aiutare il proprio figlio a superare la timidezza: è indispensabile, perché una timidezza patologica può davvero limitare e far vivere molto male! E, se non la si supera da piccoli, sarà più difficile farlo da adulti. Bisogna però intervenire in modo corretto, altrimenti si rischia di fare più danni che altro! Ecco qualche consiglio utile.
Non considerare la timidezza in modo troppo negativo
Innanzitutto i genitori devono imparare a considerare anche i lati positivi della timidezza: troppo spesso infatti si tende a bollare questa caratteristica caratteriale in modo eccessivamente negativo, perché nella nostra società vengono maggiormente apprezzate e riescono a farsi valere di più le persone estroverse, brillanti e socievoli. In realtà, le persone timide hanno spesso qualità notevoli come una grande sensibilità e una spiccata tendenza all'introspezione. Sono insomma molto intuitive e intelligenti: il che non è poco e va tenuto presente quando ci si accorge che il proprio bimbo è timido. Se si ha una percezione troppo negativa della sua timidezza, il bambino lo capirà e penserà quindi di avere qualcosa di sbagliato. Questo lo farà crescere debole e insicuro e non lo aiuterà affatto ad uscire dall'introversione. Se, al contrario, il bimbo sente che la sua timidezza è accettata e accolta, si sentirà più sicuro e sereno, avrà meno paura del giudizio altrui e riuscirà quindi a superare la timidezza più facilmente.
Non mettere in imbarazzo il bambino
Per aiutare il bambino, è quindi importante riuscire ad accogliere e comprendere la sua timidezza: questo significa ovviamente non criticare il piccolo, né prenderlo in giro o metterlo in imbarazzo sottolineando quanto è timido, soprattutto in presenza di altre persone. Servirebbe solo a farlo chiudere di più e a confermargli l'immagine di sé come un bambino timido e impacciato. Non aiuta a migliorare le cose nemmeno fare confronti con i coetanei: il bimbo si sentirebbe solo sminuito e la sua insicurezza aumenterebbe.
Non forzarlo a fare ciò che non vuole
Altrettanto sbagliato e dannoso è spingere il bambino, forzandolo, a fare ciò che non si sente di fare. Ogni bambino ha i propri tempi di maturazione psicologica: se la timidezza di vostro figlio ancora non gli permette di fare certe cose, non fatevi prendere dall'ansia, ma dategli il tempo di crescere e di fare le cose secondo i suoi tempi. Forzare le cose non serve a nulla.
Creare piccole occasioni di socializzazione senza forzature
Evitare di forzare la situazione non significa però non fare niente. Il bambino troppo timido ha bisogno di essere aiutato, ma in un modo graduale e senza costrizioni. Ad esempio, potete invitare a casa vostra (o in un altro ambiente familiare al bambino), un paio di bambini (o anche uno solo), per dare al piccolo la possibilità di fare amicizia con loro naturalmente e in modo molto tranquillo. Scegliete quindi potenziali amichetti dal carattere calmo e accomodante, in modo che sia più facile per vostro figlio trovarsi bene e fare amicizia. Poco per volta, quando il bambino sarà più a suo agio e si mostrerà più sicuro, potete pensare di allargare la rete delle amicizie.
Incoraggiarlo a fare qualche attività che lo interessi
Molto utile per superare la timidezza può essere anche proporre al bambino un'attività extrascolastica. Descrivetegliela come un'attività interessante e divertente, per stimolare la sua curiosità. Può essere uno sport (meglio se di squadra, in modo che il bimbo sperimenti il piacere di collaborare con gli altri per raggiungere un obiettivo comune e impari a gestire le relazioni con i coetanei) oppure un'attività di tipo manuale/artistico (disegno, pittura..).
Per vincere la timidezza sono molto utili anche la pet therapy e i laboratori teatrali. Scegliete comunque l'attività in accordo con il bambino, in modo da soddisfare i suoi desideri: deve vivere l'esperienza come svago e divertimento e non come un'imposizione.
Preparare il bambino alle nuove situazioni di socializzazione
Quando vostro figlio si trova ad affrontare una situazione sociale nuova, ricordatevi sempre di prepararlo in anticipo: in altre parole dovete spiegargli che cosa vi state apprestando a fare e le persone che state per conoscere. Questo vale per ogni situazione nuova (cambio di scuola, festa di compleanno da un bambino che non si conosce bene o in un posto insolito...), perché i bambini timidi hanno spesso molta paura di ciò che non conoscono.
Spiegate quindi brevemente e in modo molto tranquillo che cosa state per fare. Se lo rende più sicuro, permettete al piccolo di portarsi dietro un oggetto personale (un pupazzo, un giocattolo...): di solito aiuta a tenere a bada l'ansia.
Valorizzare le sue qualità per aumentare l'autostima
Dietro la timidezza c'è sempre la paura del giudizio altrui. Il bambino timido ha poca fiducia nelle proprie capacità: per questo ha così tanto timore di esporsi. Se le figure di riferimento hanno un atteggiamento sempre critico e svalutante, la timidezza del piccolo aumenterà. Occorre quindi dosare con buon senso le critiche e farle sempre in modo costruttivo, senza demolire l'autostima del bimbo. Inoltre, è indispensabile saper valorizzare le sue qualità: per crescere bene e sicuri di sé i bambini hanno infatti bisogno delle conferme e della rassicurazioni dei genitori.
Aiutarlo a verbalizzare le sue emozioni
I bambini timidi hanno spesso molta difficoltà a fare ordine nel loro mondo interiore e a parlare delle loro emozioni: preferiscono rimanere nell'ombra e non esprimere opinioni e sentimenti perché temono che quello che provano sia insignificante, brutto o sbagliato. L'adulto deve quindi stimolare il bambino timido a parlare di sé e di quello che sente, emozioni negative comprese: imparando ad esternare i propri sentimenti, il bambino riuscirà ad uscire dalla timidezza e ad essere maggiormente padrone di se stesso.
Quando chiedere un aiuto specialistico
Se, arrivato a cinque-sei anni e nonostante tutto il supporto e l'aiuto dei genitori, il bimbo non riesce a superare la timidezza e a separarsi dalle figure di riferimento per giocare in modo sereno con i coetanei, allora è il caso di chiedere il parere del pediatra. Alla base dell'incapacità di vincere la timidezza potrebbe nascondersi un disturbo psicologico più serio: molto probabilmente il pediatra vi consiglierà di portare il bambino da uno psicologo infantile.
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