Ogni anno per i genitori si presenta la questione del vaccino: la scelta di sottoporre o meno a questa forma di immunizzazione da malattie virali i propri figli non è facile. Sono in molti, infatti, a mettere in discussione l’efficacia del vaccino.
In realtà questa forma di negazione dell'efficacia del vaccino si è cominciata ad affermare su vasta scala solo negli ultimi anni, grazie alla diffusione, attraverso mezzi mediatici quali Internet, di testimonianze e di materiale informativo, sia di pediatri che di genitori.
La legge italiana costringe i genitori a vaccinare i propri figli per quel che concerne le somministrazioni obbligatorie, sebbene a volte appaia chiaro che, già dalla prima dose, nel neonato comincino a manifestarsi dei sintomi gravi riconducibili proprio al vaccino (crisi epilettiche, febbre alta, nausea e vomito con elevata frequenza).
Tra gli effetti collaterali più gravi legati alla somministrazione del vaccino potrebbe essere incluso l'autismo: questa conclusione fu pubblicata (e in seguito ritrattata) dalla rivista scientifica Lancet nel 1998, in merito a una ricerca che aveva portato alla scoperta del legame fra la malattia e un'infezione intestinale (fino ad ora sconosciuta), che dai ricercatori era stata associata al vaccino trivalente contro il morbillo, la rosolia e la parotite. Dopo 12 anni di discussioni e dibattiti, i risultati della ricerca sono stati ritrattati.
A questo punto è necessario fare alcune considerazioni: i vaccini sono prodotti e distribuiti dalle case farmaceutiche che quindi ricavano notevoli profitti dalla vendita degli stessi; conoscerne la reale efficacia, quindi, diventa piuttosto difficile proprio perché non si può essere certi che le case farmaceutiche non influenzino le versioni ufficiali. Ovviamente i numeri stanno dalla parte del vaccino, visto che il vaiolo è stato debellato e malattie potenzialmente dannose e invalidanti come la poliomielite ora non costituiscono più un pericolo. Il discorso è quindi estremamente complesso, perché da un lato abbiamo fonti ufficiali e credibili che parlano di sicurezza dei vaccini, mentre dall'altra abbiamo fonti ufficiose, ma documentate, che riguardano un numero non indifferente di effetti collaterali causati dai vaccini stessi.
Da che parte stare quindi? A meno che non siano presenti delle patologie particolari che possono portare all'esonero, le vaccinazioni sono obbligatorie per tutti i neonati e i bambini residenti sul territorio italiano. Facendo una ricerca su Internet si può trovare tanto materiale, sia pro che contro i vaccini. La decisione finale spetta ai genitori, che possono avvalersi del consulto di un pediatra ritenuto eticamente onesto e decidere se far somministrare ai propri figli dei vaccini, fermo restando che poi bisogna affrontare le imposizioni che la legge italiana prevede in materia (la mancata somministrazione di vaccini obbligatori preclude la partecipazione del bambino alla vita scolastica).
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