Con i bambini bisognerebbe avere mille occhi.. e potrebbero addirittura non bastare! Per quanto tentiamo di essere genitori previdenti e attenti, è impossibile prevenire ogni rischio. Una delle cause più diffuse dei ricoveri infantili, oltre al caso di ingerimento di sostanze tossiche, è quella delle ustioni e scottature.
Queste si definiscono come lesioni cutanee e mucose causate da fattori di tipo termico, chimico o fisico. La gravità dell’ustione varia in base alla temperatura dell’oggetto e alla durata del contatto con la cute.
A seconda dell’agente scatenante, distinguiamo ustioni da fiamma, da vapore bollente, da esplosione, da esposizione al sole o da liquido incandescente.
In base alla gravità invece differenziamo le ustioni in primo grado (arrossamento), secondo grado (arrossamento e comparsa di bolle) e terzo grado (chiazze nerastre e perdita della sensibilità).
Purtroppo incidenti di questo tipo possono essere frequenti anche in casa: è importante per i genitori reagire con prontezza e fermezza di riflessi e non lasciarsi prendere dal panico. L’ansia del momento, infatti, potrebbe portare a intervenire in maniera istintiva ma controproducente.
Se la situazione appare particolarmente grave, chiamate subito il 118. In caso di ustioni poco gravi, invece, si possono eseguire le prime cure, dopo le quali, comunque, è bene rivolgersi al proprio pediatra. La prima cosa da fare prima di curare l’ustione è disinfettarsi le mani.
Una prima mossa è quella di gettare acqua sulla fiamma: questo generalmente è utile, ma bisogna prima accertarsi che non ci siano elettrodomestici accesi nelle vicinanze. In alternativa all’acqua si possono usare teli, ovviamente escludendo tessuti infiammabili come il nylon.
La parte ustionata va subito bagnata con acqua fredda o ghiaccio: se la zona colpita è estesa, mettete il bambino sotto la doccia. Se invece è dovuta a sostanze chimiche o corrosive, i vestiti vanno tagliati e la parte ustionata deve essere bagnata sotto l’acqua corrente. La regola è quella di tenere il bambino sotto l’acqua per almeno 15-20 minuti continuativi.
Per evitare che la parte ustionata si gonfi, togliete tutti gli oggetti che potrebbero costringere la circolazione, come bracciali, anelli o orologi.
Usate garze sterili invece dei cerotti lavare l'ustione due volte al giorno.
Accorgimenti:
- A differenza di quanto sostiene una leggenda popolare da sfatare, non vanno assolutamente applicati olio o burro sulla parte ustionata.
- I vestiti bruciati rimasti attaccati alla parte ferita non vanno rimossi.
- Anche se l’istinto è quello di scappare, il bambino va tenuto a terra senza muoversi: lo spostamento d’aria infatti potrebbe alimentare le fiamme.
- Non scoppiate le bolle d’acqua: se si aprono spontaneamente, applicate una pomata antibiotica e coprite la zona con una garza grassa che non si attacchi alla ferita.
- La medicazione va cambiata tutti i giorni.
- Se l’arrossamento peggiora o se l'ustione non guarisce in circa 10 giorni, contattate il medico.
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