La crescita del bambino segue delle tappe che presentano una scadenza costante in quasi tutti gli esseri umani e che sono state quindi schematizzate in tabelle. Le tabelle percentili permettono di tenere sotto controllo i parametri più importanti per la crescita del proprio bambino.
Durante il primo anno il fattore di crescita di un neonato da tenere sotto maggiore osservazione è il peso, che lascerà poi successivamente maggior spazio all’ altezza. In media è stato riscontrato che, dopo un calo fisiologico post nascita, un bambino aumenta il suo peso di circa 200 grammi ogni sette giorni fino al terzo mese. Anche un aumento di 150 grammi a settimana rappresenta un buon valore di crescita. Seppur con differenze tra un individuo e l’altro, comunemente il peso corporeo del bambino risulta il doppio di quello nascita dopo cinque mesi e il triplo dopo 12 mesi.
I dati relativi alle tabelle percentili di crescita si riferiscono ad un andamento medio dello sviluppo di un bambino e si basano sui dati relativi alle diverse popolazioni, visto che a causa di fattori ambientali e sociali alcune caratteristiche possono variare. I dati, inoltre, non restano sempre gli stessi ma vengono aggiornati da ricercatori che controllano il peso e l’altezza di un campione di bambini.
Le tabelle sono divise in centili che definiscono, in base ai campioni, i parametri di crescita standard. Le tabelle partono dal presupposto che i bambini sani abbiano dei margini di crescita regolari, simili per tutti. Il modo migliore per utilizzarle è quello di inserire, dopo la nascita, la lunghezza (non potrete infatti misurare l’altezza fino a quando il neonato non sarà in grado di assumere un posizione eretta) e il peso del bambino e rilevarli, nuovamente, ogni tre mesi.
Il grafico presenta l’età alla base e l’altezza, o il peso (o tutti e 2), a seconda del grafico, sull’asse verticale. Basta quindi segnare il punto di incontro dei due valori prescelti (l’età e il peso o l’età e la lunghezza/altezza) per ottenere il parametro di crescita. Di norma, la curva che si andrà a formare non deve per forza combaciare con quella campione, ma può presentare punti di maggiore ripidezza o piattezza. Nel caso in cui esca fuori una curva con andamento molto diverso, allora è il caso di un consulto con il pediatra, benché di solito sia proprio lui (o lei) a tenere sotto controllo lo sviluppo del bambino.
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