Nella maggior parte dei casi si tratta solo di piccoli difetti di pronuncia che però vengono corretti con la crescita e con l’apprendimento: qualche lettera mancante, alcuni suoni distorti. Il problema comincia invece a farsi più serio quando emergono delle serie difficoltà nel parlare o si fa molta fatica nel pronunciare una frase. Molte volte prevale la tendenza a lasciar perdere, a pensare che tanto sono piccoli e che tutto si risolverà con la crescita. Purtroppo non sempre è così, e una disfunzione linguistica non curata nei primi anni di vita può trasformarsi in una più seria forma di dislessia. Affrontare il problema in maniera precoce, affidandosi a una figura professionale come quella del logopedista, garantisce più possibilità di guarigione.
Il logopedista è colui che si occupa di tutti gli aspetti legati all’utilizzo della parola, sia scritta che orale, e ha come obiettivo quello di educare le persone (soprattutto i bambini) a un modo corretto di parlare. Per fare ciò, è necessario superare un ostacolo alla volta, cercando di eliminare via via tutti (o almeno i principali) difetti che caratterizzano i disturbi del linguaggio.
L’approccio del logopedista nei confronti dei bambini è di tipo ludico, in modo da intrattenere più facilmente il piccolo paziente e fargli prestare maggiore attenzione affinché prenda gli esercizi come un vero e proprio gioco. Sarebbe opportuno che anche i genitori assistessero alle sedute, in modo da poter ripetere gli stessi esercizi a casa con i propri figli.
Questa è, per grandi linee, la figura del logopedista; ma come facciamo a capire quando la situazione è tale da necessitare l’intervento di uno specialista?
Ci sono casi che possiamo considerare borderline e che quindi vanno seguiti con estrema attenzione da parte del genitore; dopo aver cominciato a pronunciare le prime parole, il bambino potrebbe manifestare delle difficoltà nel mettere nel giusto ordine le sillabe (“anagolo” invece di “analogo”) o nel riprodurre in maniera corretta alcuni suoni, tipo gl o gn o le lettere s, z e f. Talvolta è possibile che la c dura (suono occlusivo sordo K) venga sostituita dal bambino con la d (esempio podo al posto di poco). In linea di massima, questi difetti possono sparire con la pratica o essere appena percettibili, ma può anche accadere che non migliorino affatto nel tempo, necessitando quindi l’intervento del logopedista.
Un caso che non presenta dubbi riguardo il bisogno di uno specialista è la balbuzie: i bambini che balbettano denotano problemi nella comunicazione che vanno affrontati prontamente, altrimenti non passeranno mai da soli, anzi, potrebbero solo peggiorare. Inoltre, questo tipo di problematica necessita in alcuni casi un approccio psicologico professionale, oltre che un intervento tecnico volto a risolvere la disfunzione fatica.
Anche nei casi di autismo, infine, è importante la presenza delle figure del logopedista e dello psicologo per cercare di strutturare delle forme comunicative adeguate al bambino e al suo modo di esprimersi.
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