Il latte artificiale è un tipo di latte che viene somministrato ai neonati, non ancora pronti ad assumere il latte, diciamo così, da supermercato. È importante che sia il pediatra a decidere quale tipo di latte far bere al bambino, perché in commercio esistono tante varianti dovute a composizioni diverse, alcune delle quali potrebbero non risultare idonee al piccolo.
Tipi di latte artificiale
Il latte artificiale è presente in commercio sottoforma di polvere o allo stato liquido.
Vediamo come si differenzia la somministrazione a seconda dell’età.
- Latte adattato: detto anche latte di partenza perché viene somministrato dalla nascita fino ai primi cinque mesi di vita; le sue caratteristiche principali sono l’alta digeribilità, la somiglianza con il latte materno e un’elevata presenza di siero, proteine, lattosio, vitamine e sali minerali.
- Latte parzialmente adattato: la differenza con il precedente latte artificiale consiste nella minore presenza di lattosio e in un maggiore apporto di proteine e grassi, oltre che di ferro. Viene detto anche latte di proseguimento, comincia ad avvicinarsi al latte vaccino ed è adatto fino al primo anno.
- Latte di crescita: dopo i dodici mesi il bambino può passare al latte vaccino, modificato dall’aggiunta di sali minerai e vitamine.
Il latte H.A. (Hypo Allergenic) viene utilizzato quando uno dei genitori, o entrambi, è allergico e quindi il neonato non può essere allattato al seno. Le proteine del latte vaccino vengono frammentate in modo da ridurre notevolmente il rischio di causare delle intolleranze. Non vi è però un supporto scientifico documentato a sostegno di questa tesi.
Se invece ci si trova in presenza di un’allergia accertata alle proteine bovine, allora si somministra al bambino del latte di soia.
In cosa si esprime la differenza tra latte vaccino, latte materno e latte artificiale?
Innanzitutto nel latte artificiale le proteine vengono modificate sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo; le proteine, cioè, sono ridotte per non mettere sotto sforzo eccessivo il rene del neonato. Di conseguenza anche il contenuto di caseina si abbassa, avvicinandosi molto a quello materno, con la differenza che restano assenti alcune sieroproteine fondamentali per la protezione dalle allergie e dalla malattie, come la lattoferrina.
Anche i grassi subiscono delle modifiche nel latte artificiale, poiché gli oli vegetali prendono il posto di una parte di essi. Tra latte artificiale e latte materno non ci sono differenze quantitative di grassi, ma ve ne sono a livello di rapporti dei componenti.
I minerali come il calcio e il fosforo sono presenti in quantità minori nel latte artificiale rispetto a quello vaccino, a causa delle riduzione del contenuto di caseina. Il contenuto di ferro nel latte artificiale è invece più alto di quello presente sia nel latte vaccino che nel latte materno.
Tra il latte di mucca e quello artificiale passa anche un’altra differenza importante, tesa a rendere il secondo più simile al latte umano; vengono cioè aggiunti i glucidi, soprattutto il lattosio, presente invece in basse quantità nel latte vaccino.
Quali accorgimenti bisogna seguire quando si utilizza il latte artificiale?
Innanzitutto, per il latte in polvere, l’acqua deve essere alla temperatura di 70 gradi perché così possono uccidere i batteri che restano nella polvere, la cui sterilizzazione non è assicurata.
Inoltre bisogna raffreddare molto rapidamente il latte, perché nelle temperature comprese tra i 7 e i 65 gradi c’è un’alta esposizione ai batteri; stesso discorso temporale va fatto per la conservazione, i cui tempi non devono essere lunghi sempre a causa delle proliferazione dei batteri.
Infatti, dopo aver preparato il latte, è vivamente consigliato il suo consumo entro le prime due ore, altrimenti va buttato via.
Concludiamo con un consiglio pratico: se non lo possedete, dotatevi di un termos, che potrete riempire con acqua bollente se dovete preparare il latte fuori da casa.
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