Per scegliere il ciuccio giusto è necessario innanzitutto conoscere le caratteristiche, le forme e i materiali con cui viene prodotto. Ecco dunque un piccolo vademecum che vi aiuterà nella scelta del ciuccio più indicato per il vostro bebè.
In commercio esistono principalmente due tipi di ciucci, quelli a ciliegia e anatomici.
Il ciuccio a ciliegia è forse il più comune tipo di ciuccio; la sua forma a ciliegia, appunto, richiama il capezzolo della mamma trasmettendo al piccolo un senso di “familiarità” e di “conosciuto”.
I ciucci anatomici hanno invece una forma piatta simile a quella una goccia schiacciata e rivolta verso l’alto. Questa conformazione rende questo tipo di ciuccio particolarmente ergonomico e adatto al palato del bambino. Gli esperti tendono a prediligere quest’ultima tipologia proprio perché, adattandosi meglio alla conformazione del palato, non correrebbe il rischio di danneggiare lo sviluppo dei denti e del palato.
Ad oggi, comunque, non esistono studi scientifici in grado di dimostrare che il ciuccio a ciliegia produca effettivamente danni di questo tipo. Certamente un uso eccessivo e prolungato nel tempo del ciuccio potrebbe influire in maniera negativa sullo sviluppo delle arcate dentarie. Come sempre è dunque consigliabile procedere con intelligenza e buon senso, senza dilatare troppo i tempi: gli esperti consigliano d’iniziare gradualmente la fase dell’abbandono entro i tre o quattro anni d’età. Molti bambini iniziano intorno ai tre anni ad acquistare maggiore sicurezza in loro stessi e tendono a lasciare il ciuccio spontaneamente.
I ciucci in commercio possono essere fabbricati con due materiali diversi tra loro per caratteristiche e qualità: il silicone o il caucciù. Il silicone è un prodotto chimico, a base di silicio appunto. Le sue caratteristiche fanno sì che non si alteri anche dopo essere stato sterilizzato molte volte; il ciuccio di silicone inoltre non assorbe alcun tipo di sapore o di odore. Il caucciù è un materiale naturale che rende il ciuccio più morbido e soprattutto più resistente rispetto a quello di silicone.
In pratica durante i primi mesi di vita del bambino è consigliabile usare un ciuccio di silicone che meglio si adatta alle esigenze e alle condizioni del neonato. Con lo spuntare dei primi dentini è invece più conveniente passare al ciuccio di caucciù, che meglio resisterà alle pressioni e alle stimolazioni esercitate con i primi denti.
Negli ultimi anni il ciuccio ha avuto un enorme successo; secondo alcuni studi, circa il 70% dei neonati lo utilizzerebbe. I benefici del ciuccio sono sicuramente tanti: l’atto del succhiare è uno dei primi gesti del bambino e nella fase orale la bocca è il mezzo attraverso il quale il piccolo impara a conoscere il nuovo mondo in cui si trova immerso.
Infine ricordiamo che il ciuccio ha sicuramente meno effetti collaterali rispetto alla suzione del pollice. Non solo perché è facilmente controllabile, e quindi gestibile dalla mamma, ma anche perché il ciuccio esercita una pressione meno intensa sui denti.
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