I bambini iniziano a camminare verso l’anno di vita o comunque entro i 18 mesi. Naturalmente esiste un’oscillazione nei tempi che dipende da molti fattori, genetici e ambientali, per cui un ritardo non deve destare preoccupazione né indurre nei genitori l’idea che sia bene stimolare i piccoli continuamente per spingerli a muoversi in modo autonomo. Si tratta infatti di un processo complesso, che va assecondato, ma non forzato.
Quando però il bambino incomincia a manifestare interesse e desiderio di fare i primi passi, lo si può aiutare con alcuni giochi dedicati, in vendita nei negozi per l’infanzia, on line e in molte versioni e varianti, anche ecologiche.
Libertà di sperimentare, in sicurezza, ma senza ansie
Premesso che i bambini non hanno bisogno di essere sommersi di giochi e oggetti che li sollecitino e che devono essere lasciati liberi di sperimentare in autonomia, vedrete che fin dai sei mesi di vita circa cominceranno a provare a muoversi da soli, di solito gattonando, ma a volte (non esistono infatti regole o fasi predeterminate), strisciando sulla pancia o sul sedere. Man mano che svilupperà le abilità motorie e sensoriali necessarie, il piccolo proverà con sempre maggiore sicurezza anche la posizione eretta, di solito facendosi aiutare da oggetti presenti in casa (gambe del tavolo, sedie, divani, mobili bassi) o dai genitori. Questi ultimi, una volta che avranno reso sicuro l’ambiente in cui il bambino sperimenta, con paraspigoli, eliminando tappeti scivolosi, mettendo adeguati cancelletti alle scale, rimuovendo oggetti pericolosi, appuntiti o tossici, dovranno evitare di interferire continuamente con le prove che il bambino effettua: è solo cadendo e rialzandosi da solo che acquisirà controllo dei muscoli e corretta percezione degli spazi.
Va bene quindi incoraggiarlo a voce, complimentandosi per ogni progresso, ma senza ansie o preoccupazioni, per non trasmetterle anche al bambino che rischia di ritardare per questo il suo normale e spontaneo sviluppo.
No ai girelli, meglio i giochi con i maniglioni
Il bambino può essere aiutato e stimolato, però, con alcuni giochi creati appositamente per la fase dei primi passi. I girelli e deambulatori sono da evitare, nonostante siano ancora commercializzati in Italia: possono costringere il piede a movimenti sbagliati (si impara a camminare erroneamente sulle punte) e provocare incidenti (si ribaltano e possono ferire il bambino). Anche il Ministero della Salute li sconsiglia, a favore di giochi che lo lascino libero di fermarsi o procedere, senza imporgli alcun movimento.
Raccomandati quindi i giochi che hanno una struttura a carrello, con un maniglione da un lato, meglio se regolabile per adattarsi all’altezza del bambino che varia in fretta, e le rotelle dall'altro. Il vantaggio di questi oggetti è che rendono il piccolo protagonista delle sue scelte: lo sollecitano a muoversi e gli forniscono un piccolo sostengo, ma senza forzarlo in alcun modo.
Alcuni di questi giochi sono corredati di luci, suoni e musiche, che si attivano quando sono in movimento, divertendo il bambino e inducendolo a continuare a camminare per poterli vedere e sentire ancora. Fate però attenzione a non iperstimolarlo con giochi pieni di effetti visivi o sonori, raggiungono lo scopo anche dei semplicissimi carrellini di legno.
Nelle prime fasi di approccio a questa nuova conquista che è il camminare, possono essere utili anche quei giochi, a forma di macchina spesso, ma senza motori o pedali, che il bambino può portare avanti solo spingendo con le gambe. In questo modo prenderà consapevolezza del proprio apparato motorio e lo rafforzerà.
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