La dermatite seborroica, chiamata comunemente crosta lattea, è uno dei disturbi tipici della prima infanzia. È una malattia della pelle caratterizzata da un’eccessiva produzione di sebo che si manifesta di solito a partire dalle prime settimane di vita del bambino e che, di norma, sparisce entro il terzo mese, anche se talvolta si presentano casi di dermatite seborroica verso gli 11 anni.
La crosta lattea prende questo nome dal fatto che si manifesta quando il bambino è ancora nella fase in cui il suo unico nutrimento è il latte.
Le cause della crosta lattea
Le cause della crosta lattea non sono ancora del tutto note. Secondo alcune ipotesi l’origine di questo disturbo è fatto risalire ad alterazioni ormonali dovute agli ormoni trasmessi dalla madre al feto.
Secondo altre teorie, invece, la crosta lattea sarebbe causata da un fungo che si trova normalmente sulla pelle.
Sintomi della crosta lattea
Questa malattia della pelle si manifesta sotto forma di desquamazione grassa di colore giallastro, molto simile alla forfora. La crosta lattea colpisce il cuoio capelluto, la zona sopraccilgliare, la pelle del viso e quella retrostante le orecchie.
Nelle forme più acute, la dermatite seborroica può essere presente anche nella zona inguinale e anale e sotto le ascelle.
Le desquamazioni, anche se abbondanti, non provocano alcun tipo di dolore o fastidio al neonato.
Le cure
Solitamente la guarigione avviene spontaneamente entro il terzo mese di vita del bambino.
È però possibile mettere in pratica alcuni accorgimenti per fare in modo che il sebo non prolifichi in modo eccessivo:
- Lavare la testa del bambino ogni 2 giorni per evitare di irritare troppo la cute, utilizzando un apposito shampoo antiseborroico allo zolfo, all’acido salicilico o al solfuro di selenio;
- Massaggiare delicatamente il cuoio capelluto con batuffoli di cotone imbevuti di olio di oliva, di vasellina o di olio di mandorle dolci, che ammorbidiscono le croste rendendone più semplice il distacco.
Poichè queste operazioni vengono effettuate anche sulla fontanella cranica, è opportuno agire con la massima delicatezza e accuratezza, evitando l’uso delle unghie al momento di asportare le croste.
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