I primi caldi, le giornate si allungano, le ore di luce aumentano e i piccoli hanno più voglia di stare all’aria aperta. Portare i nostri figli al parco per giocare o fare una passeggiata, organizzare delle gite fuori porta nei fine settimana, lasciare ai bimbi la possibilità di socializzare all’aria aperta sono sicuramente attività da non trascurare. Vediamo perché non devono essere sottovalutate e come valorizzare al meglio il tempo trascorso fuori dalle mura di casa o della scuola.
Perché il movimento fa bene
Il bambino, a ogni età, deve avere la possibilità di fare esperienza del mondo circostante. Anche per un neonato una passeggiata al parco rappresenta una forte esperienza emotiva. Noi adulti non siamo più abituati a cogliere tutto quello che ci circonda, ma la scoperta del mondo oltre le mura domestiche è fondamentale per la crescita del bambino.
Da non dimenticare poi che la pratica sportiva ha molta influenza sullo sviluppo del bambino e dell’adolescente, li aiuta a diventare autonomi e responsabili. In più, il movimento fisico rappresenta un'ottima strategia di prevenzione per i rischi di obesità, sedentarismo e conseguenti disturbi cardiovascolari in età adulta. Per esempio, uno studio recente presentato dai ricercatori dell'Università di Cambridge nel corso del meeting annuale dell'American Academy of Ophthalmology svoltosi a Orlando (Florida) ha dimostrato che per ogni ora in più a settimana trascorsa all'aria aperta il rischio di miopia per i bambini si riduce del 2%. I dati raccolti da 8 studi che hanno visto coinvolti, in tutto, più di 10.000 tra bambini e adolescenti, dichiarano che i ragazzini miopi passano in media 3,7 ore in meno a settimana all'aria aperta rispetto ai coetanei che non hanno difetti agli occhi. Secondo i ricercatori diversi sono i fattori che potrebbero concorrere a determinare una vista migliore per i piccoli che amano giocare all'aperto. Tra questi, l'esposizione alla luce solare e l'abitudine a coprire con lo sguardo ampie distanze, oltre al ridotto uso della messa a fuoco di oggetti da vicino, tipico di attività come leggere, studiare e giocare al computer.
Quali attività preferire
Stare all’aria aperta è uno dei rimedi più efficaci per la cosiddetta “astenia primaverile”, un disturbo caratterizzato da svogliatezza e irritabilità che colpisce talvolta i bambini in età scolare all’arrivo della bella stagione. C’è quindi solo l’imbarazzo della scelta fra le tante attività all’aperto che si possono fare oltre a una bella passeggiata.
Bicicletta
Muniti di caschetto e borraccia, in bici i bambini hanno la possibilità di visitare la loro città in modo diverso, divertendosi e impegnandosi in un’attività fisica abbastanza completa. Praticato in modo continuativo almeno una volta la settimana potrebbe paragonarsi a un vero e proprio sport.
Pattinaggio
Con un paio di roller-blade ai piedi, i pomeriggi al parco diventano molto più divertenti, oltre che salutari per la muscolatura. Senza dimenticare casco, ginocchiere e polsiere per evitare brutte sbucciature, pattinare è un’attività che può sfociare, se il bambino è dotato, in corsi di hockey sul prato o pattinaggio artistico.
Calcio
Uno dei giochi preferiti soprattutto dai maschietti, migliora le capacità aerobiche e quindi la resistenza agli sforzi prolungati. Ma soprattutto, come tutti gli sport di squadra, favorisce la socializzazione.
Giochi di squadra
Quelli che si imparano a scuola (palla prigioniera, pallavolo, sparviero) o quelli che si giocano in cortile (ce l’hai, strega tocca color, guardie e ladri), sono tutti utili per migliorare le capacità aerobiche e parallelamente aiutare la socializzazione.
A cosa fare attenzione
Proprio perché è importante portare i propri bambini fuori all’aria aperta, si devono tenere presenti alcuni fattori da non sottovalutare.
L’inquinamento
I bambini sono particolarmente a rischio di sviluppare asma, disturbi respiratori e allergie dovuti a fattori ambientali, poiché tutti i processi di assorbimento e metabolismo sono accelerati durante l'infanzia; i più piccoli, inoltre, respirano più aria degli adulti, utilizzano spesso la bocca per respirare (soprattutto mentre giocano) e hanno vie respiratorie più piccole. Meglio scegliere la prima mattinata per passeggiate, partite e giochi al parco e ricordare che un'area verde "sicura" dovrebbe essere situata ad almeno 200 metri dalla strada.
Il sole
In primavera ed estate proteggere sempre la testa dei più piccoli con un cappello, meglio ancora se con visiera, in modo da riparare la testa da eventuali insolazioni e gli occhi dalla luce intensa. Applicare un filtro solare anche se si resta in città.
L’acqua
Se la temperatura è elevata, è bene tenere sempre a portata di mano una bibita non gassata, un succo di frutta o dell'acqua minerale: il bambino tende, infatti, a sottovalutare la sensazione di sete, specialmente se impegnato a giocare con i coetanei.
Le protezioni
Il caschetto è un accessorio indispensabile durante le pedalate, anche in città, dove il traffico e la pavimentazione a volte irregolare possono essere rischiosi. Non dimenticate ginocchiere, gomitiere e parapolsi nel caso dei roller-blade o dello skate-board. E ai piccoli sportivi che amano il calcio ricordare che va giocato soprattutto con i piedi e non tanto con la testa, per evitare di sollecitare troppo il collo e la colonna vertebrale.
Troppa programmazione
Da evitare, infine, un’eccessiva invadenza da parte dei genitori nei confronti del bambino e del suo tempo libero. Il piccolo ha bisogno anche del suo spazio e dei suoi tempi per giocare in autonomia senza attività strutturate proposte dal genitore. In una parola anche il bambino ha il diritto all'ozio.
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