Il TRAVAGLIO viene convenzionalmente diviso in tre fasi:
DILATANTE
La fase della dilatazione della cervice, di durata variabile tra le 2 e le 10 ore, che si divide tra: “fase di latenza”, ovvero quando la dilatazione è intorno ai 3-4, le contrazioni sono tipicamente poco dolorose e distanziate; “fase attiva”, quando la dilatazione giunge a completamento e si prepara all’espulsione del feto, con contrazioni dolorose e via via sempre più ravvicinate.
L’epidurale può essere eseguita tra queste due fasi.
Le contrazioni provocano la dilatazione della cervice e la parte superiore dell’utero, indurita, lo spinge verso il basso, ovvero dove l’utero è più morbido.
Nel frattempo le contrazioni esercitano una serie di pressioni sul bambino, che servono ad attivare le funzioni del suo organismo.
Alla fine della fase dilatante l’apertura della cervice coinciderà con quella dell’utero e quindi con la circonferenza della testa del bambino, creando il canale del parto.
ESPULSIVA
La fase di espulsione del feto dura tipicamente tra i 30 ed i 90 minuti.
Il feto, spinto dai movimenti dell’utero, inizia a percorrere il canale del parto.
In questa fase la donna non sente la necessità di spingere, ma l’ostetrica può già tastare il cranio del bambino per controllare che sia nella posizione corretta.
Quando la testa fetale raggiunge il pavimento pelvico la donna dovrebbe sentire la necessità di spingere; in caso contrario l’ostetrica può somministrare ossitona, e qualora neanche questa dia risultati, si procede con il cesareo.
Se è tutto nella norma l’ostetrica invita la partoriente a spingere durante le contrazioni, che in questa fase non dovrebbero più essere dolorose.
Poco prima dell’uscita del feto il ginecologo può decidere per un’incisione con una particolare forbice detta episiotomia.
Questa, oltre a facilitare l’uscita, previene le lacerazioni del perineo e può essere “mediana” o “paramediana”: la prima incide solo cute e mucosa, la seconda anche fibre muscolari e viene eseguita in anestesia locale.
In prossimità della comparsa a livello vulvare la testa del feto ruota, e continua a ruotare anche esternamente, fino all’uscita delle spalle e quindi alla completa espulsione.
SECONDAMENTO
Dopo l’espulsione del feto le contrazioni si interrompono per qualche minuto (dai 5 ai 15 minuti), per poi riprendere, talvolta dietro somministrazione di ossitona, allo scopo di espellere la placenta: poco elastica, subisce il distacco dalla decidua a causa della formazione di un ematoma tra di esse e grazie alle contrazioni viene espulsa.
A questo punto inizia il post-partum, in cui si osserva tipicamente emostasi.
La placenta viene osservata da ostetrica e ginecologo per controllarne l’integrità, in mancanza della quale la neomamma deve sottoporsi ad un controllo per evitare permanenza di frammenti di placenta nell’utero che potrebbero provocare emorragie.
A circa due ore dalla nascita del bambino il parto è concluso.
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