Il prossimo 31 maggio, come ogni anno, si celebra in tutto il mondo la
Giornata Mondiale Senza Tabacco. La giornata, promossa dall’OMS, si pone l’obiettivo di sensibilizzare le persone ai danni provocati dal tabagismo, con l’auspicio che sempre più individui, consci dei rischi che corrono, decidano di smettere di fumare. L’uso del tabacco, infatti, è la prima causa di morte prevenibile in tutto il mondo, responsabile del 10% dei decessi.
In Italia, le rilevazioni effettuate a partire dal 1957 dalla DOXA mostrano un trend decrescente con il passare degli anni. Tuttavia, il numero di fumatori resta comunque sempre troppo elevato: essi rappresentano il 20,7% del totale della popolazione, corrispondenti a 10,6 milioni di persone (uomini e donne sopra i 15 anni). In media, i fumatori italiani consumano ogni giorno 12,7 sigarette e vi è una netta prevalenza di consumatori abituali di sigarette rispetto ai consumatori occasionali, che si concedono il vizio non più di tre volte la settimana.
Il
dato positivo che emerge dal sondaggio sta nel numero,
in crescita, di quanti hanno deciso di dare una svolta alla propria vita e
dire addio al tabacco. È difficile, ma non impossibile, e gli studi clinici hanno ormai dimostrato che una terapia farmacologica a base di prodotti specifici quali vareniclina o bupropione è di grande aiuto per chi vuole smettere di fumare. La rete è piena di testimonianze di persone che hanno intrapreso con successo la strada per abbandonare la sigaretta.
C’è chi ha provato con Champix, un trattamento a base di vareniclina che ha aiutato molte persone a dire per sempre
addio alle sigarette, c’è chi ha provato con altri metodi come cerotti e chewing gum ed altri ancora che hanno eroicamente buttato il pacchetto da 20 nella spazzatura da un giorno all’altro.
Chi ha già provato a farlo sa quanto sia difficile e, per i casi più complicati, prima di riuscire a vincere completamente la dipendenza sono necessari due, tre o più tentativi. Una volta raggiunto il successo, però, è immediato prendere atto dei benefici dell’abbandono della dipendenza da nicotina.
Gli aspetti positivi dello smettere di fumare sono innumerevoli e non si limitano a un semplice
miglioramento delle condizioni di salute. Senza sigarette tutto il corpo, piano piano, riprende vita, perché migliorano gli scambi gassosi respiratori, migliorano la
circolazione ed il microcircolo. La
pelle ritorna più luminosa e tonica e perde l’aspetto spento tipico dei fumatori. I
denti, man mano che passa il tempo, sono sempre meno giallastri perché la saliva cambia composizione e il tartaro è meno aggressivo. Ma non solo: l’alito è più gradevole e anche l’odore complessivo diventa più piacevole. Chi ha smesso di fumare spesso dichiara che dopo un anno senza nicotina ha ripreso a fare attività sportiva con soddisfazione e si è dimenticato dei problemi respiratori che lo affliggevano ogni qualvolta faceva uno sforzo importante.
Sul lungo termine, indicativamente dopo 10 anni dall’ultima sigaretta, il
rischio di tumore si riduce ai valori minimi di probabilità.
Un dato confortante, supportato da numerosi dati clinici e testimonianze, è legato all’età: si è sempre in tempo per impegnarsi a smettere di fumare. Indipendentemente dalla durata della propria dipendenza, i benefici sulla salute si ottengono a qualsiasi età una volta abbandonata l’ultima sigaretta. Perché non provare?
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