Il momento dell’esfoliazione dovrebbe far parte della beauty routine di ogni persona, perché è fondamentale per avere una pelle più sana e luminosa. Lo strato corneo (quello più superficiale della pelle), infatti, è formato da cellule morte, che tendono a far apparire spento il nostro colorito. Eliminando questa sorta di “barriera”, si stimolano le cellule che stanno più sotto a rinnovarsi e a funzionare meglio. L’esfoliazione, inoltre, consente di rimuovere anche il sebo e le impurità che si depositano sulla superficie della pelle.
Esistono diversi modi per esfoliare la pelle, tutti parimenti validi. In base al tipo di pelle (pelle sensibile, pelle ispessita...), alla zona del corpo che si vuole trattare e agli effetti benefici che eventualmente si vogliono ottenere oltre alla pulizia (effetti antirughe o per curare l'acne, ad esempio), le tecniche da usare sono diverse. Ecco allora una piccola guida che vi aiuterà a scegliere il tipo di esfoliazione più adatta alle vostre esigenze.
Lo scrub
È un trattamento dermocosmetico che consente di esfoliare la pelle attraverso l’azione meccanica dello sfregamento. Gli agenti esfolianti contenuti all’interno di creme o gel sono microgranuli che favoriscono l’eliminazione delle cellule morte, promuovendo così il turnover cellulare. Maggiore è il diametro dei microganuli, maggiore sarà il grado di esfoliazione. Per il viso è meglio utilizzare creme con microgranuli piccoli, perché in quella zona la pelle è delicata; per la pelle del corpo (gambe, braccia...) possono invece andare bene anche microgranuli più grossi, più efficaci per la rimozione delle cellule morte.
Lo scrub si esegue sulla pelle sempre ben detersa, con movimenti circolari, poi si rimuove con una spugnetta naturale o un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e sciacquando il viso e la pelle con acqua tiepida. Lo scrub va eseguito ogni settimana ed è indicato per chi ha una pelle non troppo sensibile.
Il gommage
Come lo scrub, è un trattamento estetico che consente di eliminare le cellule morte, ma senza esercitare un’azione abrasiva.
Essendo più delicato, è indicato e usato soprattutto per il viso. Si stende su tutto il viso (la pelle deve essere sempre pulita), insistendo sulla zona T (fronte, naso e mento) e poi si rimuove con l’aiuto di un batuffolo di cotone o una spugnetta naturale imbevuta di acqua calda. Infine si sciacqua il viso con l’acqua tiepida.
Il gommage è meno aggressivo dello scrub ed è indicato per le pelli più delicate. Va ripetuto ogni 2 settimane.
Il peeling
A differenza dello scrub e del gommage, il peeling non agisce meccanicamente, ma chimicamente. Si usano, infatti, gli acidi della frutta come l’acido glicolico, l’acido mandelico e l’acido lattico. L’esfoliazione, infatti, è più profonda poiché ha un’azione cheratolitica.
Tra tutti, l’acido glicolico è ampiamente utilizzato nell’ambito della medicina estetica. Oltre a esfoliare la pelle e quindi a rinnovare l’epidermide, ha anche un effetto antirughe. Stimola, infatti, la produzione di fibroblasti e delle fibre di collagene. Il peeling a base di acido glicolico è indicato anche in caso di pelle ispessita e acne poiché agisce liberando i follicoli pilo-sebacei, rimuovendo il cosiddetto “tappo cheratinico” responsabile dello stato infiammatorio. Questo tipo di trattamento, inoltre, è indicato anche in caso di iperpigmentazione (macchie scure sulla pelle).
Il peeling non andrebbe mai fatto prima dei 40 anni: solo dopo questa età, infatti, il ricambio cellulare subisce un rallentamento.
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