Cosa è
Fisicamente la cavitazione è la formazione di accumuli di vapore in un fluido che, a un certo livello di pressione, corrispondente alla cosiddetta ‘tensione di vapore’, implodono producendo delle bolle di gas. Come si intuisce, si tratta di un processo molto simile all’ebollizione.
Le applicazioni di questa procedura sono eterogenee: da alcuni anni la cavitazione è sfruttata anche in campo medico e in particolare nella medicina estetica. Lo scopo è quello di eliminare o ridurre l’accumulo di adipe: si tratta in sostanza di una forma di liposuzione non chirurgica e quindi non invasiva.
Come funziona
Per intervenire tramite cavitazione occorrono macchinari specifici. Queste apparecchiature innovative funzionano a ultrasuoni a bassa frequenza, prodotti per mezzo dell’effetto piezoelettrico usando un quarzo o un disco di ceramica, e sono in grado di disgregare gradualmente le cellule adipose e quindi di risolvere inestetismi quali la cellulite.
In sostanza sulle superfici della lamina vengono applicate delle cariche elettriche: in questo modo il materiale piezoelettrico viene sottoposto a un campo elettrico alternato che provoca vibrazioni. Alla base di questa metodologia c’è quindi la trasformazione dell’energia elettrica in energia di tipo meccanico, ossia in vibrazioni che vengono trasmesse ai tessuti epidermici. La potenza può essere variabile ed è ammessa fino a un massimo di 3 Watt per cm2 .
Va sottolineato che l’onda d’urto prodotta va ad intaccare solo le cellule del tessuto adiposo, senza danneggiare muscoli, vasi o tessuti, che sono più resistenti.
Tipi
Esistono diverse applicazioni della cavitazione: per il trattamento della cellulite distinguiamo la cavitazione estetica, medica e chirurgica. Il principio di base è comune a tutte e tre le tecniche: gli ultrasuoni formano delle bolle all’interno delle cellule adipose e le fanno implodere. I residui vengono eliminati dall’organismo attraverso le vie urinarie e la sudorazione.
La differenza fondamentale consiste nel fatto che nella cavitazione di tipo medico e chirurgico vengono preventivamente iniettati al paziente dei farmaci per favorire lo scioglimento delle cellule di grasso.
Nella cavitazione estetica invece tutto il procedimento si basa esclusivamente sull’uso degli ultrasuoni.
Quest’ultima tecnica è quindi particolarmente indicata per forme di cellulite non critiche; quando si è già al 3° stadio, invece, occorre ricorrere alla cavitazione medica o chirurgica, che sono più efficaci ma che possono provocare rossore e gonfiore temporanei.
Parti del corpo trattate
La cavitazione viene sfruttata per combattere la cellulite e quindi è particolarmente indicata per le zone dove l’accumulo di cellule adipose è più evidente: addome, glutei, fianchi, parte superiore delle braccia e gambe.
Pro
I benefici estetici della cavitazione sono evidenti. Prima di tutto, però, è fondamentale evitare truffe e rivolgersi solo a personale qualificato. Al termine delle sedute è evidente un rimodellamento della silhouette e la riduzione dell’effetto a buccia d’arancia. Il trattamento anti cellulite è inoltre importante per riattivare la circolazione periferica e ridare tono ed elasticità al tessuto cutaneo. I risultati ottenibili con la cavitazione sono rapidi e duraturi.
Solitamente la circonferenza diminuisce di un paio di centimetri già in seguito alla prima seduta, ma per risultati concreti sono consigliabili almeno 3 sedute.
Ovviamente l’efficacia del trattamento varia da persona a persona e dipende dall’età, dalla gravità del problema, dal metabolismo, dall’assunzione di medicinali e dai cambiamenti ormonali. Per mantenere i risultati più a lungo è consigliabile fare attività fisica e rispettare un regime alimentare equilibrato. Non essendo un intervento chirurgico non è prevista anestesia e non c’è il rischio di cicatrici o ferite.
Contro
La cavitazione è praticata in maniera non invasiva, ma questo non vuol dire che vanno esclusi del tutto possibili effetti collaterali di lieve entità. Dopo il trattamento possono manifestarsi arrossamenti cutanei, sete e debolezza. Si tratta in ogni caso di sensazioni temporanee che svaniscono in poche ore.
È sconsigliato sottoporsi alla cavitazione se si hanno problemi al fegato, difficoltà di coagulazione, durante la gravidanza, se si hanno pacemaker o protesi o se si soffre di diabete e colesterolo.
Nella maggior parte dei casi i pazienti non sentono alcun dolore durante le sedute ma in casi più rari, quando il tessuto adiposo è più sensibile, si può avvertire un lieve fastidio. Inoltre il suono della terapia è un inconveniente fastidioso da sopportare.
Per saperne di più
È il momento di affrontare il discorso dei tempi e del costo: in media per 10 sedute, una per settimana o ogni quindici giorni, si spendono circa 700 euro. Ogni seduta dura circa mezz’ora. 10 sedute sono il numero consigliato dagli esperti, ma in casi meno gravi ne bastano meno.
Molti pazienti abbinano alla cavitazione un massaggio di linfodrenaggio per velocizzare l’eliminazione dei residui. Se invece si preferisce prenotare ogni seduta singolarmente si spendono in media circa 100/150 euro ogni volta.
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