La belfaroplastica è un intervento di chirurgia estetica per ringiovanire il viso e correggere alcuni piccoli difetti congeniti delle palpebre come gli occhi piccoli, la palpebra orientale o quella cadente. Vediamo meglio di cosa si tratta, quali sono i rischi e le eventuali controindicazioni.
Quando è indicata?
La blefaroplastica risolve molti inestetismi in modo efficace ed è indicata in caso di palpebre superiore cadente; quando la pelle della palpebra superiore, perché rilassata, si appoggia alle ciglia riducendo la visuale; in caso di aspetto “stanco” della zona occhi; in caso di rigonfiamento della palpebra superiore o inferiore (borse); quando l’orientamento della coda dell’occhio è all’ingiù o quando le sopracciglia sono troppo vicine all’apertura dell’occhio.
Prima dell’intervento
La blefaroplastica, per quanto non sia considerato un intervento invasivo, resta pur sempre un’operazione chirurgica. In fase di visita preliminare, infatti, vengono valutati alcuni aspetti come lo stato di salute del paziente attraverso esami del sangue e l’elettrocardiogramma. Una settimana prima di sottoporsi alla blefaroplastica, inoltre, si deve cessare completamente l’assunzione dell’aspirina e dei farmaci che contengono lo stesso principio attivo poiché impediscono la corretta guarigione. Lo stesso discorso vale anche per gli alcolici e il fumo, che sono da evitare.
Come si svolge la blefaroplastica
L’intervento viene eseguito in anestesia locale e sedazione endovenosa. L'intervento ha una durata di circa 20 minuti.
Per quanto riguarda la palpebra superiore, le incisioni vengono praticate all’interno della palpebra stessa e consentono di rimuovere anche l’accumulo adiposo in eccesso. La cicatrice finale viene nascosta nella rima palpebrale e nelle pieghe d’espressione.
Per la palpebra inferiore, invece, l’incisione viene eseguita sotto le ciglia. Dopo l’operazione vengono poi applicati i punti di sutura e gli appositi cerotti. Anche in questo caso le cicatrici sono particolarmente sottili e ben nascoste.
Il paziente che si sottopone alla blefaroplastica di solito non avverte alcun dolore né durante l’intervento né nell’immediato post operatorio grazie all’effetto analgesico dell’anestesia.
La guarigione
Le normali attività possono essere riprese solitamente dopo 7-8 giorni. I primi giorni un senso di stanchezza e una certa lacrimazione saranno sintomi normali; inoltre la visione potrebbe essere disturbata dalla presenza dei cerotti che non consentono alle palpebre di muoversi in modo naturale.
È necessario, inoltre, assumere alcuni farmaci. La medicazione si svolge in 2 fasi: la rimozione dei punti e la sostituzione dei cerotti, ma dopo 4-5 giorni è già possibile ritornare alla vita sociale. Il lieve rossore si può mascherare con un po’ di correttore.
Rischi
Il rischio principale della blefaroplastica è legato alla rimozione eccessiva di pelle, che poi impedirebbe una normale chiusura delle palpebre, soprattutto durante il sonno, causando un lagoftalmo notturno, con conseguente secchezza oculare, rossore e fotofobia accentuata al mattino. Ecco perché è importante rivolgersi esclusivamente a chirurghi esperti.
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