Con l’avvicinarsi dell’estate avete voglia di colore? Il pallore da ufficio vi rende tristi e non avete tempo per mettervi ore e ore sotto al sole? La soluzione c’è e si chiama “autoabbronzante”. Il difficile sta nel saperlo usare al meglio e con i giusti limiti per non rischiare di incappare in un simpatico colorito arancione carota!
Cosa sono gli autoabbronzanti
Vi siete mai chieste cosa contengano e come funzionino questi misteriosi prodotti? Le profumerie ne propongono di diverse marche e tipologie, ma come scegliere quello giusto? Essenzialmente gli autoabbronzanti contengono un principio attivo estratto dalla castagna, chiamato diidrossiacetone o più brevemente DHA. Questo principio attivo crea una reazione con la cheratina presente nella nostra pelle creando il pigmento scuro che noi chiamiamo “abbronzatura”. A seconda del quantitativo di questo principio attivo all’interno del prodotto e la presenza di altri componenti avremo tipi di autoabbronzante differenti che permettono di ottenere altrettanto differenti effetti sulla pelle.
Scegliete bene
Se andate in profumeria o scorrete gli scaffali del reparto cosmesi al supermercato vi accorgerete che non solo esistono numerose marche, ma anche che gli autoabbronzanti si possono trovare in diverse tipologie di prodotti, dal gel alla crema, allo spray fino alle salviette imbevute da passare in pochi secondi sulla pelle. Vanno tutti più che bene. Sta a voi scegliere quale sia per voi il più pratico. Certamente sono favoriti i prodotti facili da stendere in quanto una stesura omogenea è sinonimo di colorito omogeneo.
Essenziale per un effetto naturale è la scelta del quantitativo di principio attivo all’interno del prodotto. Se avete la pelle diafana, scegliete un prodotto dalla bassa percentuale di DHA, mentre se siete già abbronzate o avete una pelle olivastra potete osare di più. Il rischio di un dosaggio troppo alto è quello di trovarvi con la pelle arancione!
Come usarlo correttamente
Trovarsi con un’abbronzatura tendente al color carota o con antiestetiche macchie e discromie è decisamente peggio rispetto al pallore. Questo vuol dire che essenziale è una stesura perfettamente omogenea del prodotto, facendo attenzione a non creare accumuli e massaggiando bene la pelle fino al completo assorbimento. Prima della stesura è consigliato uno scrub delicato, per eliminare le cellule morte e preparare la pelle al meglio ad accogliere l’autoabbronzante. In questo modo il colore sarà perfetto.
L’effetto dell’autoabbronzante dura circa una settimana, scomparendo con il naturale ricambio cellulare. Per questo, per mantenere il colore vivo, dovrete ripetere la stesura costantemente.
Ma gli autoabbronzanti sono nocivi?
Gli autoabbronzanti non sono affatto nocivi, a patto che il prodotto sia di qualità e sia stato clinicamente testato. Leggete quindi attentamente i componenti dell’autoabbronzante prima dell’acquisto.
Un consiglio è di testare comunque l’autoabbronzante su una piccola parte del corpo, per accertarsi di non essere allergici ai componenti del cosmetico.
Le sostanze contenute negli autoabbronzanti, inoltre, agiscono solo sul primo strato di cute, quella superficiale, fatto di cellule morte pronte a essere eliminate. Non ci sono quindi controindicazioni nell’uso dell’autoabbronzante.
Un accorgimento è comunque necessario: se vi esponete al sole, proteggetevi con una crema protettiva anche se avete messo l’autoabbronzante. L’autoabbronzante, infatti, non protegge dai raggi solari.
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