Quando si parla di intelligenza si pensa subito a quell'insieme di doti intellettive, analitiche e cognitive che permette alle persone di raggiungere buoni risultati a scuola e in seguito nella carriera lavorativa. Ma esiste anche un'altra forma di intelligenza, troppo spesso dimenticata e sottovalutata: si tratta dell'intelligenza emotiva. Vediamo meglio in cosa consiste, perché è importante possederla e come sia possibile svilupparla.
Intelligenza emotiva: cos'è?
Con l'espressione "intelligenza emotiva" si intende la capacità di una persona di riconoscere, comprendere e gestire nel modo migliore possibile le emozioni, negative o positive che siano. Una persona intelligente dal punto di vista emotivo è empatica, accogliente, affabile e davvero aperta agli altri. Sa accettare e controllare anche le emozioni più negative e distruttive (rabbia, invidia, gelosia, frustrazione...), sia quando le sperimenta in prima persona, sia quando sono gli altri a provarle. Si tratta quindi di una forma di intelligenza nobile e utile, perché si pone quasi sempre al servizio altrui: chi possiede quest'intelligenza sa ascoltare davvero gli altri, mettersi nei loro panni e offrire appoggio, affetto e buoni consigli.
Perché sviluppare l'intelligenza emotiva: benefici
Avere un alto livello di Q.E. (quoziente emotivo) è importante per avere una vita felice, ricca e soddisfacente sotto ogni punto di vista. Chi coltiva questa forma di intelligenza è infatti in grado di vivere serenamente le relazioni con gli altri, perché accetta tutte le sfumature delle emozioni: sa gestirle e rielaborarle, senza esserne sopraffatto (cosa che invece succede a chi non ha questa capacità di autocontrollo). Di conseguenza, persone di questo tipo instaurano sempre relazioni (sentimentali o amicali che siano) piene e ricche, positive e appaganti. Essendo molto empatiche, attirano persone e nuove amicizie: è molto raro che restino sole! E, considerando che la qualità della vita è data anche e soprattutto dalla qualità delle relazioni sociali, avere un alto grado di Q.E. è praticamente garanzia di una vita piena e felice.
Come sviluppare l'intelligenza emotiva
L'intelligenza emotiva è in alcuni fortunati casi una predisposizione innata: in tutti gli altri, invece, si può senza dubbio apprendere e coltivare nel corso della vita. E come? Il primo passo è cercare di entrare maggiormente in contatto con se stessi e con le proprie emozioni: è infatti impossibile capire gli stati emotivi altrui se prima non si prende confidenza con i propri.
Ogni emozione che proviamo è sempre accompagnata anche da alterazioni fisiche: l'ansia fa sudare, la tristezza fa perdere l'appetito, la paura fa sentire un nodo alla gola, etc. Ogni persona sente le emozioni in modo diverso: è importante saper riconoscere e affrontare i propri stati emotivi, in modo da diventare più consapevoli della propria vita interiore. Le emozioni, anche quelle negative, vanno prima definite e poi gestite e controllate. Bisogna trovare il modo di canalizzare in modo positivo soprattutto i flussi emotivi negativi, senza reprimerli: vanno accettati ed elaborati in modo costruttivo. Portare avanti questo lavoro su se stessi è di primaria importanza per sviluppare l'intelligenza emotiva.
Imparare ad osservare le persone e a mettersi nei loro panni
In parallelo al lavoro su se stessi e sulle proprie emozioni, è necessario anche aprirsi maggiormente agli altri: è molto probabile che quest'apertura verrà in modo sempre più spontaneo perché, cambiando il modo di vedere se stessi, si diventerà anche più sensibili verso gli altri. Abituatevi a osservare meglio le persone e imparate ad ascoltarle: troppo spesso si è presi da quello che si vuole dire e non si presta molta attenzione ai discorsi altrui. Anche il linguaggio non verbale dev'essere interpretato con attenzione: solo in questo modo potrete affinare le vostre capacità di intelligenza emotiva e mettervi più facilmente nei panni degli altri, guardando la realtà da punti di vista diversi dal vostro.
Come insegnare l'intelligenza emotiva ai bambini
Sebbene l'intelligenza emotiva possa essere acquisita anche da adulti con l'esperienza e l'osservazione delle persone, è bene il seme venga gettato fin da piccoli. I bambini vanno quindi educati all'apertura e al rispetto degli altri e vanno aiutati fin da piccolissimi a conoscere e gestire le proprie emozioni. Con un'educazione di questo genere, diventeranno adulti empatici ed equilibrati.
Per favorire lo sviluppo di una buona intelligenza emotiva, è necessario prima di tutto passare tanto tempo con i bambini, facendoli sentire amati, accolti e compresi (anche quando manifestano emozioni negative). Esprimete apertamente l'affetto che nutrite verso vostro figlio e verso le persone che amate: in questo modo insegnerete al bimbo valori positivi come l'apertura e la fiducia. Per lo stesso motivo, fate in modo, soprattutto se il bimbo è figlio unico, che abbia tanti amichetti: insegnategli a dividere con loro i suoi giochi, ad essere affabile e gentile e a trovare compromessi e mediazioni in caso di disaccordi. Dategli inoltre il buon esempio: non siate quindi arroganti, maleducati o comunque freddi e poco cortesi con altre persone in presenza del bambino!
Molto importante è anche permettere al bambino di parlare dei propri stati d'animo: non sottovalutate le sue emozioni, ma incoraggiatelo a parlarne, affinché impari a comprendere e a gestire i vari stati emotivi. E per finire, quando il bambino sbaglia qualcosa, criticate solo il comportamento sbagliato e non lui come persona.
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