Musicoterapia
Che cos'è la musicoterapia
La musicoterapia (letteralmente “cura mediante la musica”) si basa sul principio che il linguaggio non verbale e universale del suono possa avere influenza sugli stati d'animo degli esseri umani; questo dato, che può sembrarci abbastanza intuitivo perché in fondo è vicino all'esperienza quotidiana di tutti noi, nasconde in realtà un complesso sistema di studi e applicazioni anche molto diversi tra loro. Esistono molti metodi di musicoterapia, alcuni riconosciuti a livello internazionale, altri più legati a scuole locali.
Il primo trattato scientifico sull'argomento è stato scritto in Inghilterra nel XVIII secolo; prima di allora ci si avvicinava a questa pratica essenzialmente all'interno di rituali ritenuti “magici”. Al momento in Italia ci si può rivolgere presso la Federazione Italiana Musicoterapeuti e alcuni conservatori hanno inaugurato dei corsi di formazione specializzati.
Come funziona
Questo tipo di terapia deve ovviamente essere praticata da terapeuti esperti e personalizzata di volta in volta a seconda della tipologia del paziente, che può essere molto varia: le sedute possono essere individuali o di gruppo e possono prevedere il semplice ascolto oppure l'utilizzo pratico di strumenti musicali (in genere quelli a percussione), talvolta costruiti dal paziente.
In alcuni casi viene richiesto di ballare o di effettuare dei movimenti ritmici per rilassare i muscoli, scaricare le tensioni e acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo.
Uno degli aspetti fondamentali comuni a queste pratiche tuttavia è che il paziente prenda parte attivamente alle sedute, sentendosi sempre coinvolto.
La musicoterapia per i bambini
I soggetti su cui la musicoterapia si rivela più efficace sono sicuramente i bambini. Può essere utilizzata fin dalla primissima fase di formazione della vita: come è ormai noto può avere grandi benefici sul feto nella pancia della madre, ma dà ottimi risultati anche sui neonati, in particolare su quelli prematuri. È utile nei casi di paralisi cerebrali infantili, vari tipi di handicap e sindromi, problemi relazionali e di apprendimento; la musica permette di liberare le emozioni, rivelandosi un valido strumento nella cura delle persone autistiche.
La musicoterapia (letteralmente “cura mediante la musica”) si basa sul principio che il linguaggio non verbale e universale del suono possa avere influenza sugli stati d'animo degli esseri umani; questo dato, che può sembrarci abbastanza intuitivo perché in fondo è vicino all'esperienza quotidiana di tutti noi, nasconde in realtà un complesso sistema di studi e applicazioni anche molto diversi tra loro. Esistono molti metodi di musicoterapia, alcuni riconosciuti a livello internazionale, altri più legati a scuole locali.
Il primo trattato scientifico sull'argomento è stato scritto in Inghilterra nel XVIII secolo; prima di allora ci si avvicinava a questa pratica essenzialmente all'interno di rituali ritenuti “magici”. Al momento in Italia ci si può rivolgere presso la Federazione Italiana Musicoterapeuti e alcuni conservatori hanno inaugurato dei corsi di formazione specializzati.
Come funziona
Questo tipo di terapia deve ovviamente essere praticata da terapeuti esperti e personalizzata di volta in volta a seconda della tipologia del paziente, che può essere molto varia: le sedute possono essere individuali o di gruppo e possono prevedere il semplice ascolto oppure l'utilizzo pratico di strumenti musicali (in genere quelli a percussione), talvolta costruiti dal paziente.
In alcuni casi viene richiesto di ballare o di effettuare dei movimenti ritmici per rilassare i muscoli, scaricare le tensioni e acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo.
Uno degli aspetti fondamentali comuni a queste pratiche tuttavia è che il paziente prenda parte attivamente alle sedute, sentendosi sempre coinvolto.
La musicoterapia per i bambini
I soggetti su cui la musicoterapia si rivela più efficace sono sicuramente i bambini. Può essere utilizzata fin dalla primissima fase di formazione della vita: come è ormai noto può avere grandi benefici sul feto nella pancia della madre, ma dà ottimi risultati anche sui neonati, in particolare su quelli prematuri. È utile nei casi di paralisi cerebrali infantili, vari tipi di handicap e sindromi, problemi relazionali e di apprendimento; la musica permette di liberare le emozioni, rivelandosi un valido strumento nella cura delle persone autistiche.
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