Nella lotta contro il tumore al seno, la prevenzione riveste un ruolo di fondamentale importanza: accorgersi per tempo che qualcosa non va permette di affrontare con maggiori probabilità di completa guarigione un'eventuale malattia. Tutte le donne dovrebbero quindi essere in grado di effettuare l'autopalpazione del seno: fra l'altro, serve non solo per prevenire il tumore, ma anche altre malattie meno gravi (mastiti, fibroadenomatose cistiche, mastopatie...). Ecco qualche indicazione utile per effettuarla in modo corretto.
Quando fare l'autopalpazione
Per prima cosa, va scelto con attenzione il periodo: è bene evitare i giorni appena precedenti all'arrivo del ciclo mestruale, perché in questo periodo il seno subisce alcune modifiche (ad esempio, spesso si gonfia) che non permetterebbero di effettuare bene l'indagine. Il primo giorno successivo al termine del ciclo è in genere il momento ideale.
Le donne che invece sono in menopausa possono effettuare il controllo in un giorno a scelta, ripetendolo poi il mese successivo: l'autopalpazione va infatti ripetuta tutti i mesi.
L'osservazione
Prima di procedere con la palpazione vera e propria, è bene dedicare un po' di tempo ad un'attenta osservazione del seno: mettetevi quindi in piedi davanti a uno specchio, in una stanza ben illuminata. All'inizio tenete le braccia stese lungo il corpo e osservate se ci sono differenze nella forma dei seni che non avete mai notato in precedenza (una leggera asimmetria, se l'avete sempre avuta, è del tutto normale ed è anche molto comune), prestando particolare attenzione alla presenza di eventuali anomalie nell'aspetto delle mammelle. Ad esempio, ci sono affossamenti della pelle o del capezzolo che non avevate mai avuto? O arrossamenti e infiammazioni?
Ripetete quindi l'osservazione sollevando le braccia, in modo da tendere i muscoli e notare meglio eventuali cambiamenti. Osservate il seno anche di profilo.
Come fare l'autopalpazione
Ora potete iniziare l'autopalpazione. Ricordate che è meglio fare il controllo quando il seno è ben rilassato e non contratto: la situazione perfetta è nel corso di una doccia tiepida o calda, mentre non fatelo se il seno appare contratto (ad esempio, perché fa freddo) in quanto le contrazioni non permetterebbero una corretta autopalpazione.
Il controllo va effettuato, ripetendo gli stessi movimenti, due volte: prima stando sdraiate, dopo stando sedute oppure in piedi.
Sollevate il braccio corrispondente al seno che intendete controllare, piegandolo con il gomito rivolto leggermente all'indietro e il palmo della mano appoggiato sulla nuca. Palpate quindi il seno con l'altra mano, facendo piccoli movimenti circolari (come se faceste dei massaggi) e incominciando dalla parte più interna, ovvero dall'areola, per poi procedere verso quella esterna, fino al cavo ascellare. Le dita, che vanno tenute unite, devono esercitare pressione sulla pelle: prima una pressione molto leggera e delicata, poi di media intensità e alla fine più forte.
Soffermatevi in particolare sulla zona intorno al capezzolo e sulla parte esterna in alto, dove è localizzata la maggior parte di tessuto ghiandolare.
A cosa prestare attenzione
Osservazione e autopalpazione sono strumenti utili ad ogni donna non certo per fare una diagnosi (compito che spetta solo al medico), ma solo ed esclusivamente per registrare eventuali cambiamenti sopraggiunti rispetto all'ultima autopalpazione, avvenuta il mese precedente. Ecco tutti gli elementi cui dovete prestare attenzione:
- Variazioni nella forma del seno
- Presenza di eventuali affossamenti della pelle o del capezzolo
- Rigonfiamenti del capezzolo
- Cambiamenti nel posizionamento del capezzolo
- Raggrinzimento o infiammazione della pelle
- Presenza di eventuali noduli: se li notate, registrate attentamente la loro consistenza (se vi sembrano morbidi o duri e compatti), quanti sono e la loro precisa localizzazione
- Presenza di dolore: se sentite dolore, cercate di capire se compare solo al momento della palpazione oppure se persiste anche una volta concluso il controllo (e se sì, per quanto tempo)
- Presenza di perdite dal capezzolo: registrate se vi sono eventuali perdite liquide dal capezzolo (controllate anche se nel reggiseno sono presenti macchie)
Non allarmarsi e rivolgersi al medico
E per finire, non allarmatevi inutilmente: anche se vi siete accorte di qualche variazione che vi insospettisce, le probabilità che si tratti di un tumore maligno sono piuttosto basse. La maggior parte delle volte, infatti, si tratta di lesioni benigne. L'unica cosa che dovete fare, dopo aver notato qualche cambiamento nel seno, è rivolgervi al vostro medico, per effettuare degli accertamenti più accurati e specifici (ecografia, mammografia, termografia etc.).
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