Molti antiabortisti fanno girare nella rete immagini di ecografie che mostrano la sofferenza di un feto che viene abortito tramite aspirazione, è bene sapere però che queste immagini sono false.
Entro le 12 settimane il feto non ha ancora sviluppato le caratteristiche che si vedono in questi video, i quali rappresentano molto probabilmente un feto del settimo mese che sbadiglia.
L’aborto viene eseguito anche fra la dodicesima e la ventiquattresima settimana di gravidanza perché in quelle condizioni il feto non ha possibilità di sopravvivere al di fuori dell’utero materno.
È un falso che i feti nati vivi dall’aborto abbiano possibilità di sopravvivenza, si tratta di casi rarissimi e il feto muore immediatamente dopo.
Non è assolutamente vero che l’aborto ripetuto riduce la possibilità di avere figli in futuro.
E’ vero che il fenomeno della ripetitività degli aborti è molto diffuso (specie fra le donne immigrate) e contestato anche dai sostenitori dell’aborto, ma la reiterazione di questo sistema non compromette la fertilità (sarebbe come dire ad una donna che ha subito diversi aborti spontanei che è inutile tentare di avere un figlio).
Certo non si può essere completamente avulse dai rischi che conseguono ad un ripetuto aborto, ma si tratta di soggettività del paziente.
L’intervento di interruzione di gravidanza è assolutamente gratuito e a carico del Servizio Sanitario Nazionale, tutt’al più può essere richiesto il pagamento di un ticket per le analisi preoperatorie e ciò varia di regione in regione.
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