Stretching
Cosa è
Stretching significa allungamento ed è appunto un metodo praticato nello sport per allungare e stirare la muscolatura e per mobilizzare le articolazioni prima e dopo qualsiasi attività sportiva. Affinché lo stretching sia efficace, è importante sentire durante l’allungamento una gradevole tensione nei muscoli, nei legamenti e nelle articolazioni. Molto importante, durante lo svolgimento degli esercizi, anche la respirazione che deve essere regolata e lenta.
Tipi
Esistono diversi tipi di stretching in base alla dinamica utilizzata:
- Stretching balistico: è quello più tradizionale e più semplice da effettuare. Consiste in un movimento oscillatorio incontrollato degli arti o del busto in modo da provocare un allungamento muscolare;
- Stretching dinamico: metodo simile al primo, con la differenza che qui i movimenti degli arti e del busto vengono controllati. Si slanciano le gambe o le braccia in una determinata direzione senza saltare o dondolare;
- Stretching statico: è quello più praticato, si basa su esercizi di stiramento muscolare raggiungendo con posizioni di flessione, estensione o torsione l’allungamento muscolare.
Si distingue poi tra stretching passivo e stretching attivo:
- Con lo stretching passivo è importante prendere una posizione ben precisa e mantenerla in modo da far rilassare un determinato muscolo per circa 20-30 secondi con l’aiuto di un compagno;
- Lo stretching attivo prevede che gli esercizi possano essere svolti senza l’aiuto di un compagno, e avviene solitamente in due fasi. Nella prima fase, che è quella di pre-allungamento, si prende posizione lentamente, con una respirazione regolata, e la si mantiene per 10 secondi, senza fare allungare completamente il muscolo. L’allungamento massimo del muscolo viene raggiunto nella seconda fase, mantenedo la posizione per 20 secondi. In questi movimenti è fondamentale non superare mai la soglia del dolore.
Pro
Fare stretching aiuta a “riscaldare” i muscoli in vista dell’impegno motorio vero e proprio. In questo modo si migliora la coordinazione, si riduce la tensione muscolare, si migliora la circolazione sanguigna e soprattutto si riducono i rischi di andare incontro a traumi muscolari e tendinei.
Contro
Non ci sono particolari controindicazioni nel praticare lo stretching, a meno che non si siano subiti degli interventi chirurgici da poco o si sia reduci da qualche infortunio muscolare o legamentoso, o ancora si provenga da lunghi periodi di sedentarietà. In tutti questi casi è opportuno fare stretching con molta cautela senza oltrepassare i limiti chiaramente “segnalati” dal proprio corpo.
Attrezzatura e abbigliamento
Lo stretching è un’attività che non richiede attrezzature e abbigliamento particolare, va bene una tuta da ginnastica, o t-shirt e pantaloncini. Il tempo che si impiega varia dai 5 ai 10 minuti. Alcuni esercizi vengono eseguiti sdraiati a terra, per cui è opportuno utilizzare un tappetino di gomma oppure un telo da bagno.
Stretching significa allungamento ed è appunto un metodo praticato nello sport per allungare e stirare la muscolatura e per mobilizzare le articolazioni prima e dopo qualsiasi attività sportiva. Affinché lo stretching sia efficace, è importante sentire durante l’allungamento una gradevole tensione nei muscoli, nei legamenti e nelle articolazioni. Molto importante, durante lo svolgimento degli esercizi, anche la respirazione che deve essere regolata e lenta.
Tipi
Esistono diversi tipi di stretching in base alla dinamica utilizzata:
- Stretching balistico: è quello più tradizionale e più semplice da effettuare. Consiste in un movimento oscillatorio incontrollato degli arti o del busto in modo da provocare un allungamento muscolare;
- Stretching dinamico: metodo simile al primo, con la differenza che qui i movimenti degli arti e del busto vengono controllati. Si slanciano le gambe o le braccia in una determinata direzione senza saltare o dondolare;
- Stretching statico: è quello più praticato, si basa su esercizi di stiramento muscolare raggiungendo con posizioni di flessione, estensione o torsione l’allungamento muscolare.
Si distingue poi tra stretching passivo e stretching attivo:
- Con lo stretching passivo è importante prendere una posizione ben precisa e mantenerla in modo da far rilassare un determinato muscolo per circa 20-30 secondi con l’aiuto di un compagno;
- Lo stretching attivo prevede che gli esercizi possano essere svolti senza l’aiuto di un compagno, e avviene solitamente in due fasi. Nella prima fase, che è quella di pre-allungamento, si prende posizione lentamente, con una respirazione regolata, e la si mantiene per 10 secondi, senza fare allungare completamente il muscolo. L’allungamento massimo del muscolo viene raggiunto nella seconda fase, mantenedo la posizione per 20 secondi. In questi movimenti è fondamentale non superare mai la soglia del dolore.
Pro
Fare stretching aiuta a “riscaldare” i muscoli in vista dell’impegno motorio vero e proprio. In questo modo si migliora la coordinazione, si riduce la tensione muscolare, si migliora la circolazione sanguigna e soprattutto si riducono i rischi di andare incontro a traumi muscolari e tendinei.
Contro
Non ci sono particolari controindicazioni nel praticare lo stretching, a meno che non si siano subiti degli interventi chirurgici da poco o si sia reduci da qualche infortunio muscolare o legamentoso, o ancora si provenga da lunghi periodi di sedentarietà. In tutti questi casi è opportuno fare stretching con molta cautela senza oltrepassare i limiti chiaramente “segnalati” dal proprio corpo.
Attrezzatura e abbigliamento
Lo stretching è un’attività che non richiede attrezzature e abbigliamento particolare, va bene una tuta da ginnastica, o t-shirt e pantaloncini. Il tempo che si impiega varia dai 5 ai 10 minuti. Alcuni esercizi vengono eseguiti sdraiati a terra, per cui è opportuno utilizzare un tappetino di gomma oppure un telo da bagno.
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