È possibile procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza anche dopo i termini di decorrenza dei 90 giorni, ma in questo caso sarà necessaria una documentazione più esaustiva.
I casi vengono valutati in maniera insindacabile dal medico curante, e possono essere relativi alla salute della donna (nel caso di pericolo per la vita della gestante), al suo stato psicologico, ad eventuali malformazioni del feto.
Inoltre vengono valutate le condizioni economiche e familiari ed alle cause della gravidanza (le donne che hanno subito abusi sessuali ad esempio spesso faticano a rivolgersi entro i termini corretti al medico curante) etc.
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