Artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una poliartrite, processo infiammatorio che interessa un’articolazione e che è caratterizzata da dolore, gonfiore, arrossamento, rigidità e da calore. Le articolazioni uniscono fra loro le ossa e permettono il movimento e si classificano in mobili, poco mobili e immobili. Si differenzia dall’osteoartrosi in quanto non colpisce primariamente la cartilagine bensì la membrana sinoviale. L’artrite reumatoide è una patologia che, se non curata, può portare a una invalidità permanente perché va a bloccare la funzionalità delle articolazioni.
Le cause dell’artrite reumatoide
Le cause dell’artrite reumatoide sono a tutt’oggi sconosciute ma si pensa che la genesi della malattia possa essere multifattoriale. Si suppone sia una malattia di origine autoimmune su di una predisposizione genetica che facilita l’insorgenza della malattia. Il sistema immunitario normalmente è deputato alle difese del nostro organismo dall’invasione di sostanze estranee (virus, batteri, ecc.) ma, in alcuni casi e senza motivo apparente, inizia a produrre anticorpi che vanno ad aggredire le articolazioni sane e altri organi. In questa risposta immunitaria, tra tutte le cellule e le sostanze coinvolte, quelle che intervengono maggiormente sono i linfociti T che, attivati, determinano la secrezione di sostanze infiammatorie.
L’articolazione è circondata da una capsula di protezione, la cui parte interna è protetta da una piccola pellicola molto vascolarizzata (membrana sinoviale), e proprio questa membrana produce il liquido sinoviale che ha il compito di nutrire e lubrificare l’articolazione stessa. Quando insorge la malattia, le cellule immunocompetenti invadono la membrana sinoviale rilasciando diverse sostanze che provocano l’infiammazione; l’infiammazione causa una produzione maggiore di liquido sinoviale con conseguente tumefazione e gonfiore provocando, altresì, un aumento di volume che dà origine al panno sinoviale che erode la cartilagine, che ricopre i capi ossei e l’osso sottostante, distruggendola. In alcuni casi gravi, il panno sinoviale si salda tra le due cartilagini vicine arrivando a bloccare completamente il movimento (anchilosi). Alcuni ricercatori ipotizzano che alla base dell’insorgere dell’artrite reumatoide ci sia anche un fattore ormonale, dopo aver avuto evidenza che la malattia colpisce prevalentemente le donne e che quelle affette da questa patologia migliorano in percentuale notevole durante la gravidanza.
Sintomi dell’artrite reumatoide
I sintomi dell’artrite reumatoide variano notevolmente da caso a caso. In alcuni soggetti può insorgere evidenziando già i primi sintomi ma, a volte, può essere silente, con assenza di sintomi; solo con il passare del tempo, vengono interessate le articolazioni. Il fatto che la malattia resti silente e che, quindi, non sia possibile diagnosticarla precocemente, crea molto danno poiché le cure che funzionano meglio sono quelle effettuate sul nascere della patologia. Alla comparsa dei sintomi, il segno più rilevante è il dolore che, solitamente, si accompagna a calore, gonfiore, arrossamento, rigidità. In seguito, sopra l’area dell’osso sottopressione possono comparire noduli reumatoidi sottocutanei. In altri casi l’infiammazione può rendersi evidente anche al sacco sieroso che contiene il cuore (pericardite) e della membrana polmonare (pleurite).
La diagnosi viene effettuata sulla base di una accurata anamnesi (indagine conoscitiva effettuata dal medico per sapere, dal punto di vista medico, il passato del paziente e della sua famiglia), esame obiettivo sullo stato presente del paziente, radiografia delle articolazioni interessate, esame del liquido sinoviale (liquido che nutre i tessuti e lubrifica le giunzioni articolari), esami del sangue per valutare gli indici di infiammazione e l’acido urico, ecografia articolare.
Le cure
Le terapie per la cura dell’artrite reumatoide sono di tipo:
- Farmacologico, tramite l’impiego di antinfiammatori per ridurre i sintomi, antibiotici in caso di infezioni, anti-metaboliti che agiscono come immunodepressori, farmaci biologici che agiscono in maniera più selettiva e specifica;
- Fisioterapico riabilitativo che tende a mantenere il corretto funzionamento articolare;
- Chirurgico, per ricostruire le articolazioni ed i tendini danneggiati o per rimuovere il liquido sinoviale in eccesso.
Le cause dell’artrite reumatoide
Le cause dell’artrite reumatoide sono a tutt’oggi sconosciute ma si pensa che la genesi della malattia possa essere multifattoriale. Si suppone sia una malattia di origine autoimmune su di una predisposizione genetica che facilita l’insorgenza della malattia. Il sistema immunitario normalmente è deputato alle difese del nostro organismo dall’invasione di sostanze estranee (virus, batteri, ecc.) ma, in alcuni casi e senza motivo apparente, inizia a produrre anticorpi che vanno ad aggredire le articolazioni sane e altri organi. In questa risposta immunitaria, tra tutte le cellule e le sostanze coinvolte, quelle che intervengono maggiormente sono i linfociti T che, attivati, determinano la secrezione di sostanze infiammatorie.
L’articolazione è circondata da una capsula di protezione, la cui parte interna è protetta da una piccola pellicola molto vascolarizzata (membrana sinoviale), e proprio questa membrana produce il liquido sinoviale che ha il compito di nutrire e lubrificare l’articolazione stessa. Quando insorge la malattia, le cellule immunocompetenti invadono la membrana sinoviale rilasciando diverse sostanze che provocano l’infiammazione; l’infiammazione causa una produzione maggiore di liquido sinoviale con conseguente tumefazione e gonfiore provocando, altresì, un aumento di volume che dà origine al panno sinoviale che erode la cartilagine, che ricopre i capi ossei e l’osso sottostante, distruggendola. In alcuni casi gravi, il panno sinoviale si salda tra le due cartilagini vicine arrivando a bloccare completamente il movimento (anchilosi). Alcuni ricercatori ipotizzano che alla base dell’insorgere dell’artrite reumatoide ci sia anche un fattore ormonale, dopo aver avuto evidenza che la malattia colpisce prevalentemente le donne e che quelle affette da questa patologia migliorano in percentuale notevole durante la gravidanza.
Sintomi dell’artrite reumatoide
I sintomi dell’artrite reumatoide variano notevolmente da caso a caso. In alcuni soggetti può insorgere evidenziando già i primi sintomi ma, a volte, può essere silente, con assenza di sintomi; solo con il passare del tempo, vengono interessate le articolazioni. Il fatto che la malattia resti silente e che, quindi, non sia possibile diagnosticarla precocemente, crea molto danno poiché le cure che funzionano meglio sono quelle effettuate sul nascere della patologia. Alla comparsa dei sintomi, il segno più rilevante è il dolore che, solitamente, si accompagna a calore, gonfiore, arrossamento, rigidità. In seguito, sopra l’area dell’osso sottopressione possono comparire noduli reumatoidi sottocutanei. In altri casi l’infiammazione può rendersi evidente anche al sacco sieroso che contiene il cuore (pericardite) e della membrana polmonare (pleurite).
La diagnosi viene effettuata sulla base di una accurata anamnesi (indagine conoscitiva effettuata dal medico per sapere, dal punto di vista medico, il passato del paziente e della sua famiglia), esame obiettivo sullo stato presente del paziente, radiografia delle articolazioni interessate, esame del liquido sinoviale (liquido che nutre i tessuti e lubrifica le giunzioni articolari), esami del sangue per valutare gli indici di infiammazione e l’acido urico, ecografia articolare.
Le cure
Le terapie per la cura dell’artrite reumatoide sono di tipo:
- Farmacologico, tramite l’impiego di antinfiammatori per ridurre i sintomi, antibiotici in caso di infezioni, anti-metaboliti che agiscono come immunodepressori, farmaci biologici che agiscono in maniera più selettiva e specifica;
- Fisioterapico riabilitativo che tende a mantenere il corretto funzionamento articolare;
- Chirurgico, per ricostruire le articolazioni ed i tendini danneggiati o per rimuovere il liquido sinoviale in eccesso.
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