Piantaggine, le proprietà

La piantaggine (Plantago lanceolata) è una pianta erbacea perenne di origine euroasiatica, appartenente alla famiglia delle Plantaginacee. È molto comune nei terreni incolti, nei prati aridi e lungo i viottoli. È nota anche con il nome di “orecchio di lepre” per la forma delle foglie ovali e allungate. A scopo fitoterapico si utilizzano proprio le foglie essiccate, nelle quali si concentrano i principi attivi. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, gli usi e le eventuali controindicazioni.
Proprietà della piantaggine
Le virtù terapeutiche della piantaggine sono note sin dall’antichità. Il merito è della ricchezza di acidi fenolici, flavonoidi (luteolina), mucillagini, tannini, pectine, acido salicilico, aucubina (una sostanza antistaminica), Sali minerali (soprattutto zinco e potassio) e vitamine A, C e K.
Grazie alla sua particolare composizione, questa pianta ha proprietà antibatteriche, espettoranti, antinfiammatorie, bechiche (allevia la tosse) e astringenti.
È indicata, perciò, per il trattamento delle infiammazioni della gola e delle vie respiratorie come raffreddore, tosse, catarro, bronchite e sinusite.
Inoltre la piantaggine è indicata anche per uso esterno poiché è cicatrizzante, decongestionante e lenitiva. Può essere utile, infatti, in caso di acne rosacea, dermatosi, piccole lesioni della pelle, orticaria, eczema e infezioni oculari (la congiuntivite, per esempio).
Usi della piantaggine
La piantaggine può essere impiegata per uso interno o esterno sotto forma di infuso o di decotto per calmare la tosse e sciogliere il catarro.
Per preparare la tisana, portate a ebollizione 1 tazza di acqua. Spegnete e lasciate in infusione 1 cucchiaio di foglie di piantaggine per 10 minuti. Ricordatevi sempre di coprire la tazza per non far disperdere le sostanze volatili. Filtrate e bevete 2 tazze al giorno lontano dai pasti.
La piantaggine può essere anche associata in infusione ad altre piante ricche di mucillagini con la stessa funzione lenitiva o ad azione espettorante, come la malva, l’eucalipto, l’altea, il timo o l’elicriso.
Lo stesso infuso può essere usato per disinfettare gli occhi in caso di congiuntivite o infiammazioni palpebrali.
La piantaggine si può acquistare in erboristeria anche sotto forma di tintura madre. La tintura madre si deve assumere nella misura di 40 gocce da diluire in un po’ di acqua. Si consiglia di ripetere l’assunzione 2 volte al giorno, lontano dai pasti.
Per le irritazioni cutanee come dermatite, eczema e orticaria potete fare degli impacchi con le foglie fresche contuse, da applicare direttamente sulle lesioni cutanee.
Controindicazioni
La piantaggine non ha particolari controindicazioni ed è generalmente ben tollerata; è però consigliabile evitarne l’assunzione in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, se si soffre di problemi cardiocircolatori e in caso di renella o calcoli renali (poiché contiene acido ossalico). Inoltre può interagire con lassativi, ipotensivi e anticoagulanti.
Proprietà della piantaggine
Le virtù terapeutiche della piantaggine sono note sin dall’antichità. Il merito è della ricchezza di acidi fenolici, flavonoidi (luteolina), mucillagini, tannini, pectine, acido salicilico, aucubina (una sostanza antistaminica), Sali minerali (soprattutto zinco e potassio) e vitamine A, C e K.
Grazie alla sua particolare composizione, questa pianta ha proprietà antibatteriche, espettoranti, antinfiammatorie, bechiche (allevia la tosse) e astringenti.
È indicata, perciò, per il trattamento delle infiammazioni della gola e delle vie respiratorie come raffreddore, tosse, catarro, bronchite e sinusite.
Inoltre la piantaggine è indicata anche per uso esterno poiché è cicatrizzante, decongestionante e lenitiva. Può essere utile, infatti, in caso di acne rosacea, dermatosi, piccole lesioni della pelle, orticaria, eczema e infezioni oculari (la congiuntivite, per esempio).
Usi della piantaggine
La piantaggine può essere impiegata per uso interno o esterno sotto forma di infuso o di decotto per calmare la tosse e sciogliere il catarro.
Per preparare la tisana, portate a ebollizione 1 tazza di acqua. Spegnete e lasciate in infusione 1 cucchiaio di foglie di piantaggine per 10 minuti. Ricordatevi sempre di coprire la tazza per non far disperdere le sostanze volatili. Filtrate e bevete 2 tazze al giorno lontano dai pasti.
La piantaggine può essere anche associata in infusione ad altre piante ricche di mucillagini con la stessa funzione lenitiva o ad azione espettorante, come la malva, l’eucalipto, l’altea, il timo o l’elicriso.
Lo stesso infuso può essere usato per disinfettare gli occhi in caso di congiuntivite o infiammazioni palpebrali.
La piantaggine si può acquistare in erboristeria anche sotto forma di tintura madre. La tintura madre si deve assumere nella misura di 40 gocce da diluire in un po’ di acqua. Si consiglia di ripetere l’assunzione 2 volte al giorno, lontano dai pasti.
Per le irritazioni cutanee come dermatite, eczema e orticaria potete fare degli impacchi con le foglie fresche contuse, da applicare direttamente sulle lesioni cutanee.
Controindicazioni
La piantaggine non ha particolari controindicazioni ed è generalmente ben tollerata; è però consigliabile evitarne l’assunzione in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, se si soffre di problemi cardiocircolatori e in caso di renella o calcoli renali (poiché contiene acido ossalico). Inoltre può interagire con lassativi, ipotensivi e anticoagulanti.
Tag:
Rimedi naturaliGrazie, riceverai una mail con le istruzioni per attivare il commento!
Se non ricevi il messaggio controlla anche tra la tua posta indesiderata,
il messaggio potrebbe essere erroneamente considerato come spam.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.