Impotenza maschile

La cosiddetta disfunzione erettile, che causa impotenza, non è uno dei problemi andrologici più diffusi, ma certo può colpire tutti gli uomini, magari in specifiche fasi della vita, causando grande imbarazzo in chi ne soffre e limitando la piena espressione della propria sessualità, oltre a rischiare di compromettere i rapporti di coppia. I sintomi – e spie di allarme – non sono solo l’impossibilità di avere un’erezione, ma anche, una volta avuta, la difficoltà nel mantenerla, accompagnata dal calo più generale del desiderio sessuale (o libido).
Il consiglio è uno solo: bando a ogni vergogna e recatevi dall’andrologo (o invitate il vostro compagno a farlo). Solo una visita specialistica potrà aiutarvi a capire quali siano le cause, psicologiche o meramente fisiologiche, di questo disturbo e indirizzarvi verso la terapia corretta.
Come mai si è impotenti?
Anche se è un riflesso spontaneo che arriva in certi casi senza alcuna volontà del soggetto (anzi, in alcune occasioni possono metterlo in imbarazzo), l’erezione è frutto di un meccanismo complesso, su cui agiscono diversi fattori: l’apparato neuroendocrino, che comanda l’impulso nervoso, la circolazione sanguigna e i corpi cavernosi che si trovano all’interno del pene sono gli elementi principali che presiedono all’erezione e, se non sono perfettamente funzionanti, si possono creare deficit più o meno prolungati nel tempo.
A livello neuroendocrino la causa dell’impotenza va ricercata nell’equilibrio ormonale. L’impulso sessuale è regolato dal testosterone: se è poco viene limitato, così come se è presente troppa prolattina che lo inibisce o se sono i recettori degli ormoni a essere compromessi (tipicamente durante l’andropausa). Anche la trasmissione dell’impulso mediante i nervi può essere bloccata o comunque alterata, perché il mediatore chimico che stimola la vasodilatazione delle arterie nel pene non giunge a destinazione.
Ci possono essere poi problemi a livello arterioso o venoso nell’organo, oppure potrebbe essere in atto un processo di calcificazione dei corpi cavernosi, che quindi non sono più in grado di distendersi a dovere.
A influire, quando non si rilevano problemi fisiologici o di salute più generale, è anche la psiche. In questo caso è probabile che ci si trovi di fronte a un’impotenza temporanea, causata da particolari stati mentali ed emotivi (ansia da prestazione, problemi a livello familiare o professionale, conflitti irrisolti, blocchi e paure relativi alla sfera sessuale, depressione), che impediscono alla libido di manifestarsi attraverso l’erezione.
Spesso poi è un insieme di cause ad agire: lo stress, il fumo, l’alcol (assunto in modo eccessivo), il sovrappeso, una dieta sbagliata e troppo ricca di grassi sono tutti nemici non solo di una vita sana, ma anche dell’erezione.
Come rimediare?
Come accennato all’inizio, non bisogna fingere di non vedere il problema o aspettare che passi da solo. Una visita andrologica è il primo passo per capire se è necessario fare esami e indagini ulteriori per individuare una causa fisica e, in mancanza di questa, valutare un aiuto psicologico, che sia in grado di accompagnare la persona a comprendere, e risolvere, il problema psicologico che lo affligge (e che probabilmente investe anche molti altri aspetti della sua vita, al di là di quello sessuale).
Una volta escluse malattie e problemi fisiologici, che dovranno essere curati in modo specifico, si può ricorrere ad alcuni medicinali che stimolano l’erezione. Il più famoso è certo il viagra, anche se non è l’unico. L’effetto desiderato si ottiene perché agiscono su una sostanza che rilassa i muscoli penieni, facendo aumentare il flusso di sangue e quindi provocando l’erezione. In commercio esistono anche dei farmaci da assumere tramite iniezione locale e terapie a base di testosterone. Tutti sono naturalmente da assumere sotto controllo medico. Nei casi limite si può ricorrere alla chirurgia (con il sistema della pompa per il pene o della protesi peniena), ma solo dopo aver provato metodi meno invasivi.
Aiuterà qualsiasi tipo di terapia sia necessaria anche seguire poche semplici regole: smettere di fumare, limitare l’alcol, perdere il peso in eccesso e fare moto regolarmente.
Il consiglio è uno solo: bando a ogni vergogna e recatevi dall’andrologo (o invitate il vostro compagno a farlo). Solo una visita specialistica potrà aiutarvi a capire quali siano le cause, psicologiche o meramente fisiologiche, di questo disturbo e indirizzarvi verso la terapia corretta.
Come mai si è impotenti?
Anche se è un riflesso spontaneo che arriva in certi casi senza alcuna volontà del soggetto (anzi, in alcune occasioni possono metterlo in imbarazzo), l’erezione è frutto di un meccanismo complesso, su cui agiscono diversi fattori: l’apparato neuroendocrino, che comanda l’impulso nervoso, la circolazione sanguigna e i corpi cavernosi che si trovano all’interno del pene sono gli elementi principali che presiedono all’erezione e, se non sono perfettamente funzionanti, si possono creare deficit più o meno prolungati nel tempo.
A livello neuroendocrino la causa dell’impotenza va ricercata nell’equilibrio ormonale. L’impulso sessuale è regolato dal testosterone: se è poco viene limitato, così come se è presente troppa prolattina che lo inibisce o se sono i recettori degli ormoni a essere compromessi (tipicamente durante l’andropausa). Anche la trasmissione dell’impulso mediante i nervi può essere bloccata o comunque alterata, perché il mediatore chimico che stimola la vasodilatazione delle arterie nel pene non giunge a destinazione.
Ci possono essere poi problemi a livello arterioso o venoso nell’organo, oppure potrebbe essere in atto un processo di calcificazione dei corpi cavernosi, che quindi non sono più in grado di distendersi a dovere.
A influire, quando non si rilevano problemi fisiologici o di salute più generale, è anche la psiche. In questo caso è probabile che ci si trovi di fronte a un’impotenza temporanea, causata da particolari stati mentali ed emotivi (ansia da prestazione, problemi a livello familiare o professionale, conflitti irrisolti, blocchi e paure relativi alla sfera sessuale, depressione), che impediscono alla libido di manifestarsi attraverso l’erezione.
Spesso poi è un insieme di cause ad agire: lo stress, il fumo, l’alcol (assunto in modo eccessivo), il sovrappeso, una dieta sbagliata e troppo ricca di grassi sono tutti nemici non solo di una vita sana, ma anche dell’erezione.
Come rimediare?
Come accennato all’inizio, non bisogna fingere di non vedere il problema o aspettare che passi da solo. Una visita andrologica è il primo passo per capire se è necessario fare esami e indagini ulteriori per individuare una causa fisica e, in mancanza di questa, valutare un aiuto psicologico, che sia in grado di accompagnare la persona a comprendere, e risolvere, il problema psicologico che lo affligge (e che probabilmente investe anche molti altri aspetti della sua vita, al di là di quello sessuale).
Una volta escluse malattie e problemi fisiologici, che dovranno essere curati in modo specifico, si può ricorrere ad alcuni medicinali che stimolano l’erezione. Il più famoso è certo il viagra, anche se non è l’unico. L’effetto desiderato si ottiene perché agiscono su una sostanza che rilassa i muscoli penieni, facendo aumentare il flusso di sangue e quindi provocando l’erezione. In commercio esistono anche dei farmaci da assumere tramite iniezione locale e terapie a base di testosterone. Tutti sono naturalmente da assumere sotto controllo medico. Nei casi limite si può ricorrere alla chirurgia (con il sistema della pompa per il pene o della protesi peniena), ma solo dopo aver provato metodi meno invasivi.
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