Cause Infertilità

ETA' DELLA DONNA
Sappiamo bene che per l’uomo concepire è un processo che dura ben oltre l’età della donna, in condizioni di normale funzionamento dello spermatozoo; per la donna invece la fertilità diminuisce con l’avanzare dell’età.
Il dato che si è registrato negli ultimi anni è che non è aumentata l’infertilità solo nella fascia di anni dai 30 ai 40, ma anche dai 20 ai 29, considerato solitamente il periodo di maggior fertilità della donna.
Un dato emerso sottolinea inoltre come la percentuale di infecondità o sterilità fra i 25 e i 30 sia aumentata più rispetto a quella fra i 30 e i 35.
In sostanza le ragazze che oggi vogliono concepire potrebbero incorrere in problematiche di infertilità già dai 25 anni.
Questi dati ci fanno capire come si siano relativamente livellate le problematiche del concepimento.
Fino agli anni ’50 una coppia che desiderasse avere un figlio con la donna in giovane età (> 30) aveva il 10% di possibilità di incorrere in gravidanza dal primo mese di tentativi, circa il 40% concepiva entro il quarto o quinto mese, ma entro l’anno il 97% delle coppie giovani legalmente riconosciute era in grado di concepire, ciò significa che la percentuale di infertilità anche in giovane età è nettamente aumentata.
MALATTIE A TRASMISSIONE VENEREA
Come mai il problema del concepimento è divenuto così pregnante negli ultimi anni? Proprio perché sono aumentati i fattori che determinano infecondità o sterilità.
La libertà sessuale ad esempio ha influito negativamente sulla diffusione delle malattie veneree.
Fino a quando l’educazione sessuale non sarà di conclamata diffusione nella giovanissima età continueremo a scontrarci con casi di Gonorrea, Sifilide, Candidosi etc. le malattie veneree oltre ad essere scomode rischiano di compromettere, sia nell’uomo che nella donna, la capacità riproduttiva.
Una malattia di cui si sente poco parlare ma che risulta decisamente pericolosa nel tempo per la fertilità è la Chlamydia.
Diverse ricerche hanno dimostrato che nelle donne infertili molte risultavano positive agli anticorpi contro la Chlamydia.
Sarà un po’ scontato da dire ma i vecchi detti sono portatori di saggezza: prevenire è meglio che curare, esistono i metodi per praticare del sesso sicuro senza rischiare di compromettere il proprio apparato riproduttivo nel futuro.
STRESS
Lo stress della vita quotidiana è uno dei fattori tutti moderni che incidono sulla fertilità della coppia.
In alcuni casi si è notato che in compresenza di soggetti non sterili era proprio lo stress ad incidere sulla fertilità: se alle problematiche quotidiane si aggiunge poi anche lo stress da concepimento è un circolo vizioso.
Innanzitutto bisogna capire che il nostro corpo è una macchina che comunica con noi e se noi lo sottoponiamo a sforzi eccessivi, ad orari assurdi o ad abitudini di vita scorrette, lui non continuerà a funzionare come se niente fosse.
Nella fattispecie lo stress inibisce la produzione di determinati ormoni che sono funzionali al concepimento.
Nella donna ad esempio è facile notare come lo stress influisca sulla capacità di riprodursi, basta vedere come si modifica il ciclo ovarico e mestruale in presenza di forti stress esterni, sia fisici che psicologici.
Nell’uomo l’incidenza di questi fattori è meno evidente ma certamente presente, l’ipogonadismo ad esempio può essere dovuto alla diminuzione di testosterone e gonadotropine, necessarie al concepimento e regolate dall’ipofisi.
SCORRETTE ABITUDINI
Fra le abitudini che incidono scientificamente sulla capacità di concepire c’è il tabagismo e l’alcolismo.
Nell’uomo ad esempio è stato dimostrato che nei forti fumatori la capacità vitale degli spermatozoi era assolutamente inferiore alla media, in alcuni casi si parla addirittura di lentezza spermica, le donne invece subiscono una diminuzione della produzione di estrogeni oltre che una modificazione dell’ambiente cervicale ancora oggi oggetto di studio.
L’abuso di alcol è un fattore decisamente più incidente, alcune cifre denotano come l’infertilità nei soggetti maschili forti consumatori di alcol sia dell’80%.
L’ipogonadismo è una costante caratteristica in questi soggetti, oltre che una diminuita portata nei dotti di materiale spermico.
L’alcol è uno dei fattori di maggior incidenza dell’infertilità sull’uomo; stranamente la donna non sembra subire così negativamente gli effetti dell’alcol per quanto riguarda la fertilità.
È bene sapere inoltre che anche molte droghe, specie se sintetiche, influiscono sulla capacità di riprodursi.
Sappiamo bene che per l’uomo concepire è un processo che dura ben oltre l’età della donna, in condizioni di normale funzionamento dello spermatozoo; per la donna invece la fertilità diminuisce con l’avanzare dell’età.
Il dato che si è registrato negli ultimi anni è che non è aumentata l’infertilità solo nella fascia di anni dai 30 ai 40, ma anche dai 20 ai 29, considerato solitamente il periodo di maggior fertilità della donna.
Un dato emerso sottolinea inoltre come la percentuale di infecondità o sterilità fra i 25 e i 30 sia aumentata più rispetto a quella fra i 30 e i 35.
In sostanza le ragazze che oggi vogliono concepire potrebbero incorrere in problematiche di infertilità già dai 25 anni.
Questi dati ci fanno capire come si siano relativamente livellate le problematiche del concepimento.
Fino agli anni ’50 una coppia che desiderasse avere un figlio con la donna in giovane età (> 30) aveva il 10% di possibilità di incorrere in gravidanza dal primo mese di tentativi, circa il 40% concepiva entro il quarto o quinto mese, ma entro l’anno il 97% delle coppie giovani legalmente riconosciute era in grado di concepire, ciò significa che la percentuale di infertilità anche in giovane età è nettamente aumentata.
MALATTIE A TRASMISSIONE VENEREA
Come mai il problema del concepimento è divenuto così pregnante negli ultimi anni? Proprio perché sono aumentati i fattori che determinano infecondità o sterilità.
La libertà sessuale ad esempio ha influito negativamente sulla diffusione delle malattie veneree.
Fino a quando l’educazione sessuale non sarà di conclamata diffusione nella giovanissima età continueremo a scontrarci con casi di Gonorrea, Sifilide, Candidosi etc. le malattie veneree oltre ad essere scomode rischiano di compromettere, sia nell’uomo che nella donna, la capacità riproduttiva.
Una malattia di cui si sente poco parlare ma che risulta decisamente pericolosa nel tempo per la fertilità è la Chlamydia.
Diverse ricerche hanno dimostrato che nelle donne infertili molte risultavano positive agli anticorpi contro la Chlamydia.
Sarà un po’ scontato da dire ma i vecchi detti sono portatori di saggezza: prevenire è meglio che curare, esistono i metodi per praticare del sesso sicuro senza rischiare di compromettere il proprio apparato riproduttivo nel futuro.
STRESS
Lo stress della vita quotidiana è uno dei fattori tutti moderni che incidono sulla fertilità della coppia.
In alcuni casi si è notato che in compresenza di soggetti non sterili era proprio lo stress ad incidere sulla fertilità: se alle problematiche quotidiane si aggiunge poi anche lo stress da concepimento è un circolo vizioso.
Innanzitutto bisogna capire che il nostro corpo è una macchina che comunica con noi e se noi lo sottoponiamo a sforzi eccessivi, ad orari assurdi o ad abitudini di vita scorrette, lui non continuerà a funzionare come se niente fosse.
Nella fattispecie lo stress inibisce la produzione di determinati ormoni che sono funzionali al concepimento.
Nella donna ad esempio è facile notare come lo stress influisca sulla capacità di riprodursi, basta vedere come si modifica il ciclo ovarico e mestruale in presenza di forti stress esterni, sia fisici che psicologici.
Nell’uomo l’incidenza di questi fattori è meno evidente ma certamente presente, l’ipogonadismo ad esempio può essere dovuto alla diminuzione di testosterone e gonadotropine, necessarie al concepimento e regolate dall’ipofisi.
SCORRETTE ABITUDINI
Fra le abitudini che incidono scientificamente sulla capacità di concepire c’è il tabagismo e l’alcolismo.
Nell’uomo ad esempio è stato dimostrato che nei forti fumatori la capacità vitale degli spermatozoi era assolutamente inferiore alla media, in alcuni casi si parla addirittura di lentezza spermica, le donne invece subiscono una diminuzione della produzione di estrogeni oltre che una modificazione dell’ambiente cervicale ancora oggi oggetto di studio.
L’abuso di alcol è un fattore decisamente più incidente, alcune cifre denotano come l’infertilità nei soggetti maschili forti consumatori di alcol sia dell’80%.
L’ipogonadismo è una costante caratteristica in questi soggetti, oltre che una diminuita portata nei dotti di materiale spermico.
L’alcol è uno dei fattori di maggior incidenza dell’infertilità sull’uomo; stranamente la donna non sembra subire così negativamente gli effetti dell’alcol per quanto riguarda la fertilità.
È bene sapere inoltre che anche molte droghe, specie se sintetiche, influiscono sulla capacità di riprodursi.
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