Tradimenti estivi: confessare o no?

Durante le vacanze il rischio di cadere in tentazione e tradire il partner è molto alto ma il dilemma al rientro dalle ferie è sempre lo stesso: confessare oppure no? Sull’argomento i traditori si dividono equamente tra chi propende per la sincerità a tutti i costi, pur nella consapevolezza di ferire il partner e rischiare di perderlo/a e chi invece suggerisce di ponderare l’esigenza di confessione in proporzione alla gravità e all’intensità del tradimento tralasciando quindi di esporsi in caso di flirt senza importanza e privi di coinvolgimento o seguito.
La schiera dei traditi invece è quasi tutta a favore della confessione: solo in pochi propendono per il “occhio non vede, cuore non duole” e, in caso di tradimento “lieve”, preferirebbero rimanere all’oscuro di tutto e continuare a vivere il rapporto serenamente seppur nell’ignoranza.
È difficile dare un consiglio valido in assoluto. Partiamo da una considerazione semplice ma non banale: un tradimento significa sempre qualcosa ma ci sono tradimenti e tradimenti. Ci sono infedeltà che nascono dal cuore, altre prettamente fisiche e altre ancora che coinvolgono entrambi gli aspetti.
Ci sono tradimenti limitati a un incontro e altri che si prolungano nel tempo e così via.
Per molti il tradimento estivo è tra i più facili da perdonare proprio perché nasce in un contesto diverso dalla quotidianità. Se però il partner non è disposto a comprendere la scappatella, perché rischiare che un solo errore senza seguito faccia soffrire due persone? Non è forse meglio in questi casi mantenere il segreto e cercare di dimenticare uno sbaglio che sentimentalmente non significa nulla?
È vero che se si ama il partner può essere difficile guardarlo negli occhi e mentirgli ma non necessariamente un tradimento consumato è più grave di un desiderio represso. Ci sono persone fidanzate che pensano di continuo a un altro, che se ne innamorano perfino senza però avere il coraggio di osare: non è forse questo altrettanto o più grave di un atto fisico fine a se stesso? Se nel proprio cuore si sa che il tradimento non ha avuto risvolti sentimentali e che è un evento che non si ripeterà, si può considerare l’ipotesi del silenzio. Eppure confessare è sinonimo di maturità: ammettere un tradimento, essere disposti a pagarne le conseguenze e ad assumersene le responsabilità è una prova di rispetto e considerazione del partner e potrebbe essere un motivo in più per sperare nel perdono.
Voi cosa fareste nel caso di scappatella estiva? E se il vostro partner vi confessasse questa sbandata giurando però di amare solo voi, sareste capaci di perdonare?
La schiera dei traditi invece è quasi tutta a favore della confessione: solo in pochi propendono per il “occhio non vede, cuore non duole” e, in caso di tradimento “lieve”, preferirebbero rimanere all’oscuro di tutto e continuare a vivere il rapporto serenamente seppur nell’ignoranza.
È difficile dare un consiglio valido in assoluto. Partiamo da una considerazione semplice ma non banale: un tradimento significa sempre qualcosa ma ci sono tradimenti e tradimenti. Ci sono infedeltà che nascono dal cuore, altre prettamente fisiche e altre ancora che coinvolgono entrambi gli aspetti.
Ci sono tradimenti limitati a un incontro e altri che si prolungano nel tempo e così via.
Per molti il tradimento estivo è tra i più facili da perdonare proprio perché nasce in un contesto diverso dalla quotidianità. Se però il partner non è disposto a comprendere la scappatella, perché rischiare che un solo errore senza seguito faccia soffrire due persone? Non è forse meglio in questi casi mantenere il segreto e cercare di dimenticare uno sbaglio che sentimentalmente non significa nulla?
È vero che se si ama il partner può essere difficile guardarlo negli occhi e mentirgli ma non necessariamente un tradimento consumato è più grave di un desiderio represso. Ci sono persone fidanzate che pensano di continuo a un altro, che se ne innamorano perfino senza però avere il coraggio di osare: non è forse questo altrettanto o più grave di un atto fisico fine a se stesso? Se nel proprio cuore si sa che il tradimento non ha avuto risvolti sentimentali e che è un evento che non si ripeterà, si può considerare l’ipotesi del silenzio. Eppure confessare è sinonimo di maturità: ammettere un tradimento, essere disposti a pagarne le conseguenze e ad assumersene le responsabilità è una prova di rispetto e considerazione del partner e potrebbe essere un motivo in più per sperare nel perdono.
Voi cosa fareste nel caso di scappatella estiva? E se il vostro partner vi confessasse questa sbandata giurando però di amare solo voi, sareste capaci di perdonare?
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