In amore vince chi fugge?

Il tira e molla, in amore, è uno dei giochetti più antichi di sempre. Ma questa teoria funziona realmente? Le leggende metropolitane che girano tra le amiche dicono di sì. Eppure ogni caso è a sé stante e, quando capita a noi, il risultato ci sembra più incerto che mai.

Questione di feeling
La vera domanda da porsi è se gli piacciamo per davvero. Sì, perché prima di concentrare tutti i propri sforzi dietro a “quel lui” dei nostri sogni bisogna avere le idee ben chiare. Le ragazze lo sanno bene: i segnali sono fondamentali. Basta ricevere una minima considerazione dal proprio oggetto del desiderio, ed ecco che si inizia a toccare il cielo con un dito. Attenzione, però, a non montarsi la testa: le prove devono essere inconfutabili, non c’è amica - buonista - che tenga. Prima di mettere in atto la famosa tecnica, infatti, bisogna assicurarsi che ne valga davvero la pena.

Che sia per un colpo di fulmine o una cotta di vecchia data, è necessario mantenere i piedi per terra e analizzare la situazione con realismo. Nessuno vuole andare incontro a una delusione d’amore, quindi bisogna cogliere i giusti segnali e agire di conseguenza. Se c’è un feeling particolare con il proprio lui, ma notiamo che non riesce a fare la prima mossa, non resta che dargli una spintarella.

Tenerlo sulle spine
La maggior parte delle amiche si appella alla teoria del “farsi desiderare”, quindi tenendolo sulle spine. Stuzzicare la sua attenzione con qualche stratagemma può rivelarsi la soluzione ideale.
Il principio secondo cui “in amore vince chi fugge” non è più un mito, gli scienziati parlano chiaro: l’uomo è attratto dall’esclusività, quindi da ciò che potenzialmente non può avere. Per mettere in atto questa strategia, però, bisogna conoscere i limiti entro cui giocare.

Il segreto è farsi desiderare, sì, ma nella giusta misura. Evitandolo completamente, e privandolo delle proprie attenzioni, può essere controproducente tanto quanto stargli addosso. L’arte della seduzione sta nel tira e molla. La forza da esercitare in questo giochetto è relativa al carattere del proprio lui: affascinarlo con la propria personalità, e bellezza, per poi spingerlo a cercarci. L’uomo, per natura, è attratto dalla conquista: basta solo dargli la possibilità di metterla in atto.

Come conquistarlo e farsi conquistare
Come abbiamo già detto, ognuno di noi (e soprattutto gli uomini) nutre un fortissimo desiderio per ciò che, apparentemente, non può avere. Questo principio è alla base del marketing, e può essere applicato anche in questo caso. Si tratta di pubblicizzarsi al meglio per indurlo a conquistarci.

Prima di tutto, oltre a una passata di trucco e parrucco, bisogna concentrarsi anche sul modo di fare: lascivo e misterioso. Il mistero è un altro punto su cui fare leva, perché attira naturalmente la curiosità. Anche se la strategia chiede di fuggire, in un secondo momento, all’inizio è necessario farsi notare e lasciargli uno spiraglio. Se si convince che c’è una possibilità, anche remota, ecco che ha abboccato all’esca!

La “fuga”, per così dire, è la fase più complicata. Non è facile controllare i propri istinti, riempiendolo di telefonate o messaggini, così come mettersi a sua completa disposizione. L’atteggiamento ideale è di concentrarsi sulle proprie passioni volgendo, ogni tanto, uno sguardo anche a lui. Uscire con le amiche, andare via per il weekend o dimenticarsi (per finta) di richiamarlo rende chiunque più affascinante. Nutrire un proprio hobby, inoltre, aiuta ad apparire ancora più interessanti verso gli altri.

Il tira e molla non deve durare molto, altrimenti si rischierebbe di perdere la sua attenzione. Quando il proprio lui inizia a cercarci, è il momento di fargli capire le nostre intenzioni. Confermando le sue intuizioni con dei sorrisi e, perché no, qualche gesto affettuoso, lo si spinge ad agire nel breve termine. Evitando di lasciarsi andare, quindi mantenendo ancora un certo distacco, non si fa che alimentare la sua curiosità. Si tratta della fase finale, in cui si può mollare la corda, anche se di poco, lasciandolo avvicinare per poi concedergli il primo bacio.