Tallonite

La tallonite, o talalgia plantare, è una patologia infiammatoria e dolorosa che riguarda quasi sempre la parte posteriore del piede, il calcagno.
Si localizza nella zona dell’arcata longitudinale e in certi casi può anche non comportare effetti dolorosi al calcagno. In alcuni casi il dolore si origina nell’area intermedia dell’arcata e attraverso la manipolazione si può riscontrare la presenza di noduli. Il momento di presenza più intensa del dolore è la mattina quando ci si appresta alla deambulazione, si attenua durante la giornata per poi riprendere in modo improvviso.
Le cause della tallonite
Le cause della tallonite sono molteplici. Una delle più frequenti è lo sperone calcaneare che consiste in una sporgenza ossea di origine congenita o di formazione successiva. Questa escrescenza anomala è alla base dell’insorgenza di borsiti, infiammazioni della borsa sinoviale davanti al tendine di Achille e dietro al calcagno.
Tra le cause traumatico-anatomiche si ritrovano la tendinopatia e la fascite plantare. Il primo caso è frequente in chi pratica sport dove la pressione del calcagno è molto sollecitata, per esempio pallavolo, calcio o pallacanestro. La fascite plantare è l’infiammazione dei fasci plantari dovuta a un eccesso di sport o a particolari caratteristiche anatomiche.
Altre cause di tallonite sono: fratture ossee conseguenti a una serie di microtraumi ripetuti; gotta; artrite reumatoide; spondilite anchilosante; lupus eritematoso; uso di calzature non idonee; obesità e sovrappeso; alterazioni posturali; valgismo o varismo del retropiede.
Sintomi della tallonite
Il sintomo caratteristico è il dolore del calcagno nel momento dell’appoggio a terra, soprattutto dopo che lo si è tenuto a riposo. Quindi, la mattina dopo il riposo notturno o dopo una sosta di inattività.
Le cure
Le cure dipendono dalla causa specifica alla base della tallonite.
Prima di ogni trattamento si consiglia, di solito, il riposo per almeno due settimane. Le successive terapie di intervento possono essere la fisioterapia, lo stretching, le infiltrazioni, la mesoterapia.
L’assunzione di farmaci antinfiammatori può calmare il dolore ma non è risolutiva della patologia.
In caso di seri problemi anatomici si considera l’intervento chirurgico.
Si localizza nella zona dell’arcata longitudinale e in certi casi può anche non comportare effetti dolorosi al calcagno. In alcuni casi il dolore si origina nell’area intermedia dell’arcata e attraverso la manipolazione si può riscontrare la presenza di noduli. Il momento di presenza più intensa del dolore è la mattina quando ci si appresta alla deambulazione, si attenua durante la giornata per poi riprendere in modo improvviso.
Le cause della tallonite
Le cause della tallonite sono molteplici. Una delle più frequenti è lo sperone calcaneare che consiste in una sporgenza ossea di origine congenita o di formazione successiva. Questa escrescenza anomala è alla base dell’insorgenza di borsiti, infiammazioni della borsa sinoviale davanti al tendine di Achille e dietro al calcagno.
Tra le cause traumatico-anatomiche si ritrovano la tendinopatia e la fascite plantare. Il primo caso è frequente in chi pratica sport dove la pressione del calcagno è molto sollecitata, per esempio pallavolo, calcio o pallacanestro. La fascite plantare è l’infiammazione dei fasci plantari dovuta a un eccesso di sport o a particolari caratteristiche anatomiche.
Altre cause di tallonite sono: fratture ossee conseguenti a una serie di microtraumi ripetuti; gotta; artrite reumatoide; spondilite anchilosante; lupus eritematoso; uso di calzature non idonee; obesità e sovrappeso; alterazioni posturali; valgismo o varismo del retropiede.
Sintomi della tallonite
Il sintomo caratteristico è il dolore del calcagno nel momento dell’appoggio a terra, soprattutto dopo che lo si è tenuto a riposo. Quindi, la mattina dopo il riposo notturno o dopo una sosta di inattività.
Le cure
Le cure dipendono dalla causa specifica alla base della tallonite.
Prima di ogni trattamento si consiglia, di solito, il riposo per almeno due settimane. Le successive terapie di intervento possono essere la fisioterapia, lo stretching, le infiltrazioni, la mesoterapia.
L’assunzione di farmaci antinfiammatori può calmare il dolore ma non è risolutiva della patologia.
In caso di seri problemi anatomici si considera l’intervento chirurgico.
Grazie, riceverai una mail con le istruzioni per attivare il commento!
Se non ricevi il messaggio controlla anche tra la tua posta indesiderata,
il messaggio potrebbe essere erroneamente considerato come spam.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.