Colica renale

Un’ostruzione acuta delle alte vie escretrici urinarie si palesa con una sintomatologia tipica e di facile riconoscibilità. Questo quadro clinico risponde al nome di colica renale e si caratterizza soprattutto con un dolore estremamente acuto che dall’area addominale o lombare scende verso l’inguine.
In Italia, tra i pazienti che si rivolgono al pronto soccorso di un grande ospedale, circa l’1% soffre di una colica renale. Mentre, nella popolazione in generale, la frequenza stimata delle coliche oscilla tra il 2% e il 5%.
Le cause della colica renale
È necessario distinguere due tipi di cause.
Le cause intrinseche consistono in un’ostruzione presente all’interno delle vie escretrici. Come il passaggio di calcoli e renella o l’espulsione di coaguli ematici .
Le cause estrinseche, invece, schiacciano le vie escretrici dall’esterno. Le più frequenti sono le compressioni da massa addominale, pelvica, o utero gravido.
La calcolosi è, in assoluto, la causa principe delle coliche renali.
Sintomi della colica renale
Il paziente lamenta un dolore violento, paragonabile alle doglie di una partoriente. La localizzazione tipica è a livello del fianco e dell'angolo costo-vertebrale, con irradiazione in basso verso l'inguine e i genitali esterni. In particolare il testicolo omolaterale nel maschio e il grande labbro omolaterale nella femmina. Il soggetto è talmente sofferente da apparire molto agitato e alla continua ricerca di una posizione antalgica.
Ma il dolore non è l’unico sintomo della colica renale, che può presentare anche:
• Cardiopalmo, anomala percezione del battito cardiaco
• Disuria, difficoltà nell’urinare
• Pollachiuria, minzione aumentata in frequenza ma ridotta in quantità
• Oliguria, ridotta escrezione urinaria
• Nausea
• Vomito
• Pallore
• Sudorazione
Le cure
Di fronte ad una colica renale isolata non è necessario rivolgersi a uno specialista, ma è sufficiente il medico di base. Questi avrà cura di somministrare i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) per ridurre il dolore e di prescrivere gli esami necessari ad accertare la causa della sintomatologia.
Nel caso si tratti di colica renale da calcolosi, è importante ricordare che circa l’80% dei calcoli vengono eliminati spontaneamente, e quindi non necessitano di un trattamento chirurgico. A tal riguardo il fattore predittivo principale è la grandezza della massa ostruente. I calcoli, infatti, possono essere divisi in tre categorie:
1. Con diametro <4 mm. Il 90% è destinato a essere eliminato spontaneamente.
2. Con diametro compreso tra 4 e 7 mm. Solo il 50% viene eliminato.
3. Con diametro al di sopra dei 7mm. Raramente vengono espulsi.
Coliche renali recidivanti richiedono, invece, la visita di uno specialistica. L’urologo si occupa dell’asportazione dei calcoli. Mentre il nefrologo interviene sulla filtrazione renale, e l’eccessiva eliminazione di sostanze che possono accumularsi, agglomerarsi e ostruire le vie escretrici urinarie. In pratica, l’urologo è utile per la soluzione di un problema già presente, il nefrologo per la prevenzione.
In Italia, tra i pazienti che si rivolgono al pronto soccorso di un grande ospedale, circa l’1% soffre di una colica renale. Mentre, nella popolazione in generale, la frequenza stimata delle coliche oscilla tra il 2% e il 5%.
Le cause della colica renale
È necessario distinguere due tipi di cause.
Le cause intrinseche consistono in un’ostruzione presente all’interno delle vie escretrici. Come il passaggio di calcoli e renella o l’espulsione di coaguli ematici .
Le cause estrinseche, invece, schiacciano le vie escretrici dall’esterno. Le più frequenti sono le compressioni da massa addominale, pelvica, o utero gravido.
La calcolosi è, in assoluto, la causa principe delle coliche renali.
Sintomi della colica renale
Il paziente lamenta un dolore violento, paragonabile alle doglie di una partoriente. La localizzazione tipica è a livello del fianco e dell'angolo costo-vertebrale, con irradiazione in basso verso l'inguine e i genitali esterni. In particolare il testicolo omolaterale nel maschio e il grande labbro omolaterale nella femmina. Il soggetto è talmente sofferente da apparire molto agitato e alla continua ricerca di una posizione antalgica.
Ma il dolore non è l’unico sintomo della colica renale, che può presentare anche:
• Cardiopalmo, anomala percezione del battito cardiaco
• Disuria, difficoltà nell’urinare
• Pollachiuria, minzione aumentata in frequenza ma ridotta in quantità
• Oliguria, ridotta escrezione urinaria
• Nausea
• Vomito
• Pallore
• Sudorazione
Le cure
Di fronte ad una colica renale isolata non è necessario rivolgersi a uno specialista, ma è sufficiente il medico di base. Questi avrà cura di somministrare i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) per ridurre il dolore e di prescrivere gli esami necessari ad accertare la causa della sintomatologia.
Nel caso si tratti di colica renale da calcolosi, è importante ricordare che circa l’80% dei calcoli vengono eliminati spontaneamente, e quindi non necessitano di un trattamento chirurgico. A tal riguardo il fattore predittivo principale è la grandezza della massa ostruente. I calcoli, infatti, possono essere divisi in tre categorie:
1. Con diametro <4 mm. Il 90% è destinato a essere eliminato spontaneamente.
2. Con diametro compreso tra 4 e 7 mm. Solo il 50% viene eliminato.
3. Con diametro al di sopra dei 7mm. Raramente vengono espulsi.
Coliche renali recidivanti richiedono, invece, la visita di uno specialistica. L’urologo si occupa dell’asportazione dei calcoli. Mentre il nefrologo interviene sulla filtrazione renale, e l’eccessiva eliminazione di sostanze che possono accumularsi, agglomerarsi e ostruire le vie escretrici urinarie. In pratica, l’urologo è utile per la soluzione di un problema già presente, il nefrologo per la prevenzione.
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