Ulcera gastrica

L’ulcera peptica che insorge al livello dello stomaco prende il nome di ulcera gastrica. È presente in un ampio arco di età ma insorge più frequentemente tra i 50 ed i 60 anni prediligendo i maschi. È anche più presente nelle fasce socio-economiche più basse, forse per fattori psicosociali e abitudini alimentari basate più sulla convenienza economica che sul reale valore del cibo come, ad esempio, per i grassi alimentari industriali che vengono utilizzati per cibi a basso costo e che contengono molecole per cui l’organismo umano non possiede le strutture enzimatiche necessarie per regolarne la trasformazione metabolica.
Le cause dell’ulcera gastrica
La tonaca mucosa che riveste nella parte più interna la parete dello stomaco è costituita da vari strati e contiene ghiandole deputate a secernere sia i succhi gastrici, fortemente acidi, sia muco protettivo dell’epitelio. L’ulcera gastrica deriva da uno squilibrio all’interno dello stomaco tra i fattori aggressivi (acido cloridrico, sali biliari, pepsina, batteri e farmaci) e i fattori di protezione rappresentati dal muco secreto dalle cellule epiteliali (contenente glicoproteine, bicarbonati, ecc). Quando si instaura questo squilibrio, il succo gastrico, che è fortemente acido in quanto deve poter scomporre le proteine, inizia ad intaccare la parete dello stomaco creando una piccola erosione che, con l’andare del tempo, può ampliarsi e giungere alla perforazione della parete. L’ulcera gastrica, nella maggior parte dei casi è dovuta a una riduzione dei fattori protettivi; le cause di questa riduzione possono essere molteplici a iniziare dai disordini alimentari soprattutto con l’assunzione di alcool, caffeina e diete ricche di grassi. Da ricordare che fattore predisponente può essere l’assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS) che interferiscono con la produzione della barriera mucosa. Altro causa fortemente predisponente e scatenante è da ricercarsi nello stress. Rimane incerto il ruolo svolto nell’ulcera gastrica dall’Helicobater pylori, batterio in grado di sopravvivere all’interno di stomaco e duodeno.
Sintomi e diagnosi dell’ulcera gastrica
Il sintomo predominante è il dolore che può essere localizzato nella parte alta e centrale dell’addome e può presentarsi simile a un crampo o come sensazione di bruciore e acidità. L’insorgere della sintomatologia dolorosa è molto diversificato e può essere irregolare; in altri casi, è abbastanza tipico e si esplicita in un dolore epigastrico postprandiale (appena dopo mangiato) di varia intensità e con insorgenza precoce. Il dolore si presenta quindi con l’assunzione dei pasti e ha un andamento stagionale presentandosi con più frequenza in primavera e autunno. Sull’insorgenza del dolore incidono molto anche il cambiamento delle abitudini alimentari e lo stress psico-emotivo. Possono insorgere anche complicanze che nel caso di stenosi (restringimenti) daranno nausea e vomito, nel caso del sanguinamento daranno ematemesi (emissione con il vomito di sangue fresco che ha subito l’azione digestiva dei succhi gastrici) e melena (emissioni di feci nerastre e maleodoranti che avviene a causa di grave emorragia a livello dello stomaco) e nel caso di perforazione si avrà un dolore acuto a insorgenza improvvisa. La diagnosi viene formulata con l’ausilio di una indagine radiologica o endoscopica. In alcuni casi l’ulcera gastrica può essere l’espressione di un tumore allo stomaco al suo stadio iniziale ed è per questo che nel diagnosticare questa patologia con la gastroscopia d’abitudine si associa una biopsia con esame istologico.
Le cure
Le terapie farmacologiche prevedono varie possibilità:
- La somministrazione di farmaci in grado di bloccare la secrezione acida, come quelli della famiglia dell’omeoprazolo per prevenire la formazione dell’ulcera in caso di uso prolungato di antinfiammatori non steroidei;
- La somministrazione di anti-ulcera deputati a ridurre la produzione di acido cloridrico andando ad inibire l’azione dell’istamina, alleviando il dolore ed accelerando la guarigione;
- Antibiotici nel caso in cui sia riscontrata la presenza del batterio Hlicobacter pylori.
Buona norma è l’aiutare la terapia farmacologica mettendo in atto tutti i comportamenti correttivi che possano combattere l’insorgenza dell’ulcera: evitare il fumo di sigaretta, evitare l’uso di alcool, quando possibile sostituire gli antinfiammatori non steroidei con paracetamolo, ridefinire la dieta alimentare. Altra buona norma è non ricorrere alle terapie “fai da te” e rivolgersi al proprio medico di fiducia che saprà indicare la via migliore da seguire.
Le cause dell’ulcera gastrica
La tonaca mucosa che riveste nella parte più interna la parete dello stomaco è costituita da vari strati e contiene ghiandole deputate a secernere sia i succhi gastrici, fortemente acidi, sia muco protettivo dell’epitelio. L’ulcera gastrica deriva da uno squilibrio all’interno dello stomaco tra i fattori aggressivi (acido cloridrico, sali biliari, pepsina, batteri e farmaci) e i fattori di protezione rappresentati dal muco secreto dalle cellule epiteliali (contenente glicoproteine, bicarbonati, ecc). Quando si instaura questo squilibrio, il succo gastrico, che è fortemente acido in quanto deve poter scomporre le proteine, inizia ad intaccare la parete dello stomaco creando una piccola erosione che, con l’andare del tempo, può ampliarsi e giungere alla perforazione della parete. L’ulcera gastrica, nella maggior parte dei casi è dovuta a una riduzione dei fattori protettivi; le cause di questa riduzione possono essere molteplici a iniziare dai disordini alimentari soprattutto con l’assunzione di alcool, caffeina e diete ricche di grassi. Da ricordare che fattore predisponente può essere l’assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS) che interferiscono con la produzione della barriera mucosa. Altro causa fortemente predisponente e scatenante è da ricercarsi nello stress. Rimane incerto il ruolo svolto nell’ulcera gastrica dall’Helicobater pylori, batterio in grado di sopravvivere all’interno di stomaco e duodeno.
Sintomi e diagnosi dell’ulcera gastrica
Il sintomo predominante è il dolore che può essere localizzato nella parte alta e centrale dell’addome e può presentarsi simile a un crampo o come sensazione di bruciore e acidità. L’insorgere della sintomatologia dolorosa è molto diversificato e può essere irregolare; in altri casi, è abbastanza tipico e si esplicita in un dolore epigastrico postprandiale (appena dopo mangiato) di varia intensità e con insorgenza precoce. Il dolore si presenta quindi con l’assunzione dei pasti e ha un andamento stagionale presentandosi con più frequenza in primavera e autunno. Sull’insorgenza del dolore incidono molto anche il cambiamento delle abitudini alimentari e lo stress psico-emotivo. Possono insorgere anche complicanze che nel caso di stenosi (restringimenti) daranno nausea e vomito, nel caso del sanguinamento daranno ematemesi (emissione con il vomito di sangue fresco che ha subito l’azione digestiva dei succhi gastrici) e melena (emissioni di feci nerastre e maleodoranti che avviene a causa di grave emorragia a livello dello stomaco) e nel caso di perforazione si avrà un dolore acuto a insorgenza improvvisa. La diagnosi viene formulata con l’ausilio di una indagine radiologica o endoscopica. In alcuni casi l’ulcera gastrica può essere l’espressione di un tumore allo stomaco al suo stadio iniziale ed è per questo che nel diagnosticare questa patologia con la gastroscopia d’abitudine si associa una biopsia con esame istologico.
Le cure
Le terapie farmacologiche prevedono varie possibilità:
- La somministrazione di farmaci in grado di bloccare la secrezione acida, come quelli della famiglia dell’omeoprazolo per prevenire la formazione dell’ulcera in caso di uso prolungato di antinfiammatori non steroidei;
- La somministrazione di anti-ulcera deputati a ridurre la produzione di acido cloridrico andando ad inibire l’azione dell’istamina, alleviando il dolore ed accelerando la guarigione;
- Antibiotici nel caso in cui sia riscontrata la presenza del batterio Hlicobacter pylori.
Buona norma è l’aiutare la terapia farmacologica mettendo in atto tutti i comportamenti correttivi che possano combattere l’insorgenza dell’ulcera: evitare il fumo di sigaretta, evitare l’uso di alcool, quando possibile sostituire gli antinfiammatori non steroidei con paracetamolo, ridefinire la dieta alimentare. Altra buona norma è non ricorrere alle terapie “fai da te” e rivolgersi al proprio medico di fiducia che saprà indicare la via migliore da seguire.
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