Nel corpo umano si possono contare ben 267 tendini. Alcuni di questi sono più sensibili alla tendinite perché si trovano in posizioni maggiormente stimolate durante un’attività fisica o uno sforzo non ordinario. Ecco perché spesso si associa la tendinite a spalle, ginocchia e gomiti. È bene arrestare subito qualsiasi attività nel momento stesso in cui si prova dolore: perseverare, infatti, non può che peggiorare la situazione e rischia di causare danni ben più gravi come la rottura dei tendini stessi.
Le cause della tendinite
La causa più diffusa di tendinite è senza ombra di dubbio un sovraccarico. Questo può colpire un’atleta durante un allenamento più impegnativo del solito o una persona sedentaria costretta a fare uno sforzo più impegnativo rispetto a quanto è abituata a fare. Un buon riscaldamento rappresenta un ottimo deterrente: il nostro corpo, infatti, viene preparato al successivo sforzo e la muscolatura si adegua.
È opportuno segnalare anche altre possibili cause dell’insorgere di questa patologia. Alla ripresa dell’attività fisica dopo uno stop più o meno lungo, causato da un precedente trauma muscolare, il nostro apparato muscolare è decisamente più sensibile e la tendinite è in agguato. Per questo è appropriato ripartire per gradi, senza pretendere dal nostro fisico prestazioni elevate fin da subito.
Anche una postura non corretta, nel lungo periodo, può dar luogo all’infiammazione dei tendini. Inoltre vi sono alcune malattie che, per definizione, rendono più fragile il nostro corpo e, di conseguenza, non possono che aumentare notevolmente il rischio: artriti, insufficienza renale e ipercolesterolemia. Infine è opportuno prestare attenzione alle calzature indossate per l’attività sportiva.
Forme di tendinite
Più che per forme diverse, le tendiniti si possono suddividere in base alla posizione del tendine infiammato. Come accennato, i tendini di spalle, gomiti e ginocchia appaiono statisticamente più esposti alle infiammazioni. Questo perché si trovano in punti “strategici” del nostro corpo e vanno a creare articolazioni che non possiamo esimerci dall’utilizzare. Di certo, tra questi, un problema al ginocchio è quello che può creare il disturbo maggiore, poiché l’infiammazione rischia seriamente di peggiorare anche solo camminando.
Sintomi della tendinite
Un dolore più o meno acuto, localizzato nella zona delle articolazioni, è un buon campanello di allarme che può lasciar presagire l’apparizione di questa infiammazione. Se il dolore diventa ancora più acuto sotto sforzo o, più semplicemente, premendo con le dita sulla zona indolenzita, probabilmente la tendinite è già in corso. Non deve trarre in inganno l’eventuale scomparsa del dolore: durante un’attività sportiva, infatti, il dolore può, per diversi motivi, “nascondersi” per poi riapparire, ancora più acutamente, al momento dello stop dello sforzo. Per questo è importante sospendere immediatamente qualsiasi attività nel momento stesso in cui si prova dolore.
Le cure
La tendinite non è una patologia che può essere trascurata. Ciò comporterebbe, infatti, un peggioramento notevole della patologia. Il primo passo, come accennato, è interrompere immediatamente lo sforzo che si sta compiendo fin dal primo momento dell’insorgere del dolore. Il tendine infiammato deve essere poi sottoposto all’attenzione di un medico ortopedico il quale, probabilmente, eseguirà una risonanza magnetica o, ancora meglio, un’ecografia: quest’ultima, infatti, è lo strumento che più degli altri si è mostrato efficace nel valutare le caratteristiche della patologia. Il riposo è poi un elemento essenziale al fine di guarire il più presto possibile: sforzare il tendine infiammato, oltre che provocare dolore, può infatti causare la rottura del tendine stesso. In caso di dolore molto forte, il medico può poi consigliare l’assunzione di farmaci antidolorifici o l’acquisto di cerotti, ormai in commercio da diverso tempo, in grado di alleviare il dolore.
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