Tachicardia

Per tachicardia s’intende un aumento della frequenza cardiaca del soggetto nettamente al di sopra del suo normale valore a riposo, o comunque superiore ai 100 battiti al minuto.
Le cause della tachicardia
In una persona sana la tachicardia compare sotto sforzo, quando il cuore viene stimolato a contrarsi più rapidamente per accrescere l'afflusso di sangue ai muscoli.
La tachicardia a riposo compare invece per cause diverse come:
• Febbre
• Gravidanza
• Disturbi gastrici
• Ipertiroidismo
• Eccessiva ingestione di caffeina
• Consumo di alcol e alcune sostanze stupefacenti
• Assunzione di farmaci anticolinergici e decongestionanti
• Scompenso cardiaco
Forme di tachicardia
Clinicamente si distinguono due forme: la tachicardia eterotropa e la tachicardia sinusale.
La tachicardia eterotropa è determinata dalla stimolazione di un centro generante impulsi anomalo. Questo induce stimoli elettrici di frequenza superiore a quella del nodo senoatriale, unica sede da cui parte fisiologicamente l’impulso per il battito cardiaco.
A seconda della sede in cui ciò avviene si possono distinguere due forme di tachicardia: tachicardia sopraventricolare e quella ventricolare.
La tachicardia sopraventricolare, giovanile, si manifesta con una frequenza cardiaca rapida ma regolare, tra i 140 e i 180 battiti al minuto. Si presenta con episodi intermittenti, la cui durata varia dalle poche ore a qualche giorno.
La tachicardia ventricolare, più frequente negli anziani, è una forma molto grave di aritmia cardiaca, con una frequenza che può superare anche i 200 battiti al minuto. Anche in questo caso, le crisi episodiche possono protrarsi per giorni.
La tachicardia sinusale è dovuta da un aumento dell’attività del nodo senoatriale, con conseguente eccessiva stimolazione della contrazione cardiaca. La frequenza raggiunge al massimo i 170 battiti al minuto.
Sintomi della tachicardia
I sintomi della tachicardia variano a seconda della frequenza raggiunta dal battito cardiaco e, di conseguenza, all'efficacia dell'azione di pompa del cuore. Un cuore che si contrae troppo spesso non riesce a riempirsi molto e a espellere una quantità utile di sangue, per irrorare l’organismo e mantenere le pressione nei limiti della normalità.
Il paziente può avvertire:
• Palpitazioni
• Dispnea
• Vertigine
• Debolezza
• Stordimento
• Perdita di coscienza
• Dolore toracico, nel caso di frequenza elevatissima o coesistente cardiopatia ischemica
Le cure
Nel caso si sia in grado di escludere la presenza di una patologia cardiaca, allora si interviene sullo stile di vita del soggetto, cercando di ridurre, nei limiti del possibile, le condizioni che generano stress e di ripristinare abitudini, alimentari e non, sane.
Il paziente deve ridurre l’assunzione di caffè, eliminare sigarette e alcol e praticare sport tre volte a settimana.
Un approccio farmacologico richiede invece: antiaritmici e scoagulanti.
Le cause della tachicardia
In una persona sana la tachicardia compare sotto sforzo, quando il cuore viene stimolato a contrarsi più rapidamente per accrescere l'afflusso di sangue ai muscoli.
La tachicardia a riposo compare invece per cause diverse come:
• Febbre
• Gravidanza
• Disturbi gastrici
• Ipertiroidismo
• Eccessiva ingestione di caffeina
• Consumo di alcol e alcune sostanze stupefacenti
• Assunzione di farmaci anticolinergici e decongestionanti
• Scompenso cardiaco
Forme di tachicardia
Clinicamente si distinguono due forme: la tachicardia eterotropa e la tachicardia sinusale.
La tachicardia eterotropa è determinata dalla stimolazione di un centro generante impulsi anomalo. Questo induce stimoli elettrici di frequenza superiore a quella del nodo senoatriale, unica sede da cui parte fisiologicamente l’impulso per il battito cardiaco.
A seconda della sede in cui ciò avviene si possono distinguere due forme di tachicardia: tachicardia sopraventricolare e quella ventricolare.
La tachicardia sopraventricolare, giovanile, si manifesta con una frequenza cardiaca rapida ma regolare, tra i 140 e i 180 battiti al minuto. Si presenta con episodi intermittenti, la cui durata varia dalle poche ore a qualche giorno.
La tachicardia ventricolare, più frequente negli anziani, è una forma molto grave di aritmia cardiaca, con una frequenza che può superare anche i 200 battiti al minuto. Anche in questo caso, le crisi episodiche possono protrarsi per giorni.
La tachicardia sinusale è dovuta da un aumento dell’attività del nodo senoatriale, con conseguente eccessiva stimolazione della contrazione cardiaca. La frequenza raggiunge al massimo i 170 battiti al minuto.
Sintomi della tachicardia
I sintomi della tachicardia variano a seconda della frequenza raggiunta dal battito cardiaco e, di conseguenza, all'efficacia dell'azione di pompa del cuore. Un cuore che si contrae troppo spesso non riesce a riempirsi molto e a espellere una quantità utile di sangue, per irrorare l’organismo e mantenere le pressione nei limiti della normalità.
Il paziente può avvertire:
• Palpitazioni
• Dispnea
• Vertigine
• Debolezza
• Stordimento
• Perdita di coscienza
• Dolore toracico, nel caso di frequenza elevatissima o coesistente cardiopatia ischemica
Le cure
Nel caso si sia in grado di escludere la presenza di una patologia cardiaca, allora si interviene sullo stile di vita del soggetto, cercando di ridurre, nei limiti del possibile, le condizioni che generano stress e di ripristinare abitudini, alimentari e non, sane.
Il paziente deve ridurre l’assunzione di caffè, eliminare sigarette e alcol e praticare sport tre volte a settimana.
Un approccio farmacologico richiede invece: antiaritmici e scoagulanti.
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