Cirrosi epatica

La cirrosi epatica insorge in seguito a stimoli infiammatori cronici che provocano un danno al tessuto del fegato che si converte in fibroso.
È una malattia cronica e degenerativa con decorso lento e progressivo. Le cellule danneggiate del fegato vengono sostituite in modo costante e persistente da tessuto cicatriziale così da impedire la circolazione del normale flusso sanguigno all’interno dell’organo. In questo modo il fegato non è più in grado di svolgere le sue importanti funzioni che vanno dalla digestione del cibo alla produzione di proteine fondamentali fino alla secrezione della bile e di altri prodotti metabolici.
Tra le conseguenze funeste di questa malattia c’è l’ascite, un accumulo di liquido nella cavità addominale, l’ingrossamento della milza, varici esofagee ed emorroidarie, edemi ed emorragie.
Tra gli individui colpiti da cirrosi epatica, il 3-4% sviluppa un cancro al fegato e solo il 30% sopravvive oltre i cinque anni.
La diagnosi è confermata da un esame del sangue, da un’ecografia e anche da una biopsia del fegato.
Le cause della cirrosi epatica
Le cause principali della cirrosi epatica sono l’epatite virale cronica, B e C, e l’alcolismo.
L’epatite virale è un’infiammazione dovuta a virus che causano la necrosi delle cellule del fegato. I due virus maggiormente responsabili di cirrosi sono quelli dell’epatite B, diffusa in Asia e in Africa, e C, diffusa in Europa e Stati Uniti.
L’abuso di alcol, nei Paesi industrializzati, è stimata come la causa più diffusa di cirrosi epatica.
Cause meno frequenti sono: l’assunzione di alcuni farmaci o di sostanze tossiche; alterazioni metaboliche; malattie autoimmuni; malattie vascolari.
Sintomi della cirrosi epatica
Nella fase iniziale la cirrosi è asintomatica. I primi sintomi vengono avvertiti quando il fegato ha già subito una influente degenerazione e sono la perdita di appetito con conseguente dimagrimento e calo della massa muscolare. In seguito si manifesteranno: ittero, edemi alle gambe, dolore e gonfiore addominale, pruriti diffusi, emorragie.
Le cure
I danni subiti dal fegato non sono reversibili, le cure possono alleviare i sintomi e controllare il progredire della malattia.
I primi interventi sono la terapia antivirale per i virus B e C, la totale eliminazione dell’alcol e un’alimentazione equilibrata ricca di vitamine e sali minerali.
Vengono inoltre somministrati diuretici per contrastare la ritenzione idrica, lassativi come prevenzione alla stitichezza, propranololo in caso di emorragie, beta-bloccanti per ridurre il rischio di pressione nelle varici.
Il trapianto del fegato viene considerato quando le terapie non sono più in grado di far fronte alle complicanze.
È una malattia cronica e degenerativa con decorso lento e progressivo. Le cellule danneggiate del fegato vengono sostituite in modo costante e persistente da tessuto cicatriziale così da impedire la circolazione del normale flusso sanguigno all’interno dell’organo. In questo modo il fegato non è più in grado di svolgere le sue importanti funzioni che vanno dalla digestione del cibo alla produzione di proteine fondamentali fino alla secrezione della bile e di altri prodotti metabolici.
Tra le conseguenze funeste di questa malattia c’è l’ascite, un accumulo di liquido nella cavità addominale, l’ingrossamento della milza, varici esofagee ed emorroidarie, edemi ed emorragie.
Tra gli individui colpiti da cirrosi epatica, il 3-4% sviluppa un cancro al fegato e solo il 30% sopravvive oltre i cinque anni.
La diagnosi è confermata da un esame del sangue, da un’ecografia e anche da una biopsia del fegato.
Le cause della cirrosi epatica
Le cause principali della cirrosi epatica sono l’epatite virale cronica, B e C, e l’alcolismo.
L’epatite virale è un’infiammazione dovuta a virus che causano la necrosi delle cellule del fegato. I due virus maggiormente responsabili di cirrosi sono quelli dell’epatite B, diffusa in Asia e in Africa, e C, diffusa in Europa e Stati Uniti.
L’abuso di alcol, nei Paesi industrializzati, è stimata come la causa più diffusa di cirrosi epatica.
Cause meno frequenti sono: l’assunzione di alcuni farmaci o di sostanze tossiche; alterazioni metaboliche; malattie autoimmuni; malattie vascolari.
Sintomi della cirrosi epatica
Nella fase iniziale la cirrosi è asintomatica. I primi sintomi vengono avvertiti quando il fegato ha già subito una influente degenerazione e sono la perdita di appetito con conseguente dimagrimento e calo della massa muscolare. In seguito si manifesteranno: ittero, edemi alle gambe, dolore e gonfiore addominale, pruriti diffusi, emorragie.
Le cure
I danni subiti dal fegato non sono reversibili, le cure possono alleviare i sintomi e controllare il progredire della malattia.
I primi interventi sono la terapia antivirale per i virus B e C, la totale eliminazione dell’alcol e un’alimentazione equilibrata ricca di vitamine e sali minerali.
Vengono inoltre somministrati diuretici per contrastare la ritenzione idrica, lassativi come prevenzione alla stitichezza, propranololo in caso di emorragie, beta-bloccanti per ridurre il rischio di pressione nelle varici.
Il trapianto del fegato viene considerato quando le terapie non sono più in grado di far fronte alle complicanze.
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