Per far dormire bene il tuo bambino
Imparare a dormire bene è fondamentale non solo per il bambino ma anche per il genitore, che deve sapere gestire le difficoltà che nascono quando il piccolo fatica ad addormentarsi. Mamma e papà devono infatti iniziare a seguire determinati comportamenti fino da quando il loro bimbo è piccolo, in modo da insegnargli ad addormentarsi da solo e per evitare che si svegli durante la notte.
Capire quante ore dormire e qual è l’ora giusta per la nanna
Si passa dalle 15 alle 18 ore per i piccoli di due mesi di vita, alle 14-15 ore dai tre agli undici mesi. Dall’anno ai tre anni l’ideale è un riposo complessivo nell’arco della giornata di 12-14 ore. Per i bimbi di età compresa tra i tre e i cinque anni sono necessarie 11-13 ore e 10-11 per i bimbi tra i cinque e i dieci anni.
Per individuare l’ora migliore per la nanna basta osservare il comportamento del bambino, che deve andare a dormire quando “gli si chiudono gli occhi”, così appena va a letto si addormenta subito. La conferma che sia l’ora giusta la si ottiene il giorno dopo, osservando di nuovo il comportamento del bambino: se ha sonnolenza, sbadiglia, è noioso o irritabile, ha mal di testa, significa che il bambino ha dormito poco. In questo caso sarà necessario tarare diversamente l’ora e contemporaneamente agire su più fronti.
Le 3 regole fondamentali per una nanna serena
Gli errori da evitare
- Allattare frequentemente il bambino di giorno e di notte
Se il bambino si abitua a più pasti piccoli ma frequenti, fatica ad aspettare le due ore di separazione fra una poppata e l’altra. Si deve cercare di non soddisfare la richiesta di allattamento per qualsiasi disturbo, perché si rischia di fare associare la presenza rassicurante della madre e del cibo come ricompensa a qualsiasi momento di disagio, una consolazione a tutti gli effetti. Che può poi venire richiesta anche durante la notte, come sistema per riaddormentarsi.
- Cullare il bambino in braccio per farlo dormire
Sebbene possa risolvere facilmente una situazione critica, soprattutto durante la notte, cullare in braccio il bimbo per farlo addormentare lo abitua a preferire quella situazione piuttosto che addormentarsi nel letto. Si deve evitare che nel momento del risveglio notturno il bimbo pianga come richiesta di essere preso in braccio.
- Intrattenere il bambino durante i risvegli notturni
Spesso, per cercare di rilassare il piccolo, si ricorre a soluzioni come portarlo in giro per la stanza o fare un piccolo gioco. Il bambino può interpretare questo atteggiamento come una ricompensa e quindi viene portato a piangere per ottenere di nuovo il premio. Nel momento del risveglio, non prendere il bambino in braccio, parlargli poco e a bassa voce, non accendere la luce e non cedere alla tentazione di portarlo nel letto matrimoniale. Se poi il piccolo è abbastanza grande da alzarsi in piedi sul lettino, non rimetterlo in posizione orizzontale, ma aspettare che sia lui a rasserenarsi e a stendersi di nuovo.
- Cambiare il pannolino durante la notte
Alcuni genitori scelgono di cambiare il pannolino anche durante la notte. È una pratica da fare solo in casi estremi, quando il bimbo è molto sporco o infastidito e arrossato, perché se diventa un comportamento routinario il piccolo piangerà tutte le volte che si sente bagnato per chiedere un contatto con il genitore e per sentirsi in una situazione più confortevole.
- Evitare sonnellini troppo lunghi durante il giorno
Se i bambini dormono troppo di giorno, avranno ovviamente meno sonno la sera, variando pertanto il loro ritmo dei cicli di veglia. L’importante è garantire un certo numero di ore di sonno totali, non abbiate timore di svegliare il piccolo nel pomeriggio.
Capire quante ore dormire e qual è l’ora giusta per la nanna
Si passa dalle 15 alle 18 ore per i piccoli di due mesi di vita, alle 14-15 ore dai tre agli undici mesi. Dall’anno ai tre anni l’ideale è un riposo complessivo nell’arco della giornata di 12-14 ore. Per i bimbi di età compresa tra i tre e i cinque anni sono necessarie 11-13 ore e 10-11 per i bimbi tra i cinque e i dieci anni.
Per individuare l’ora migliore per la nanna basta osservare il comportamento del bambino, che deve andare a dormire quando “gli si chiudono gli occhi”, così appena va a letto si addormenta subito. La conferma che sia l’ora giusta la si ottiene il giorno dopo, osservando di nuovo il comportamento del bambino: se ha sonnolenza, sbadiglia, è noioso o irritabile, ha mal di testa, significa che il bambino ha dormito poco. In questo caso sarà necessario tarare diversamente l’ora e contemporaneamente agire su più fronti.
Le 3 regole fondamentali per una nanna serena
- Tranquillità. Nelle due ore che precedono la nanna meglio mantenere l’ambiente tranquillo: no ai programmi televisivi troppo coinvolgenti, niente litigi fra genitori, niente rimproveri, niente giochi troppo vivaci. La cena deve essere terminata almeno un’ora prima, per smaltire l’effetto energetico del pasto e non deve prevedere cibi o bevande eccitanti. Inoltre, per i bimbi un po’ più grandi, le cose da fare devono essere ridotte al minimo: cartella preparata prima della cena, compiti fatti. Unica eccezione per i denti, che devono essere lavati sempre.
- Regolarità. L’ora della nanna deve essere sempre la stessa, per consentire di regolarizzarla e sincronizzarla al bioritmo. Quando il bimbo è più grande, si può associare l’ora della nanna alla fine di un programma TV o comunque di un’attività per dare una scadenza pratica e stabilita che il bambino possa riconoscere anche da solo.
- Dormire solo a letto. È importante che il bimbo associ il letto al sonno. Quindi non deve addormentarsi fra le braccia del genitore o sul divano. Deve andare a dormire quando ha sonno, non prima, per evitare che si abitui a stare a letto anche sveglio. La camera deve essere silenziosa, buia, priva di televisione, per garantire un ambiente tranquillo e senza distrazioni. E soprattutto non deve essere condivisa con i genitori.
Gli errori da evitare
- Allattare frequentemente il bambino di giorno e di notte
Se il bambino si abitua a più pasti piccoli ma frequenti, fatica ad aspettare le due ore di separazione fra una poppata e l’altra. Si deve cercare di non soddisfare la richiesta di allattamento per qualsiasi disturbo, perché si rischia di fare associare la presenza rassicurante della madre e del cibo come ricompensa a qualsiasi momento di disagio, una consolazione a tutti gli effetti. Che può poi venire richiesta anche durante la notte, come sistema per riaddormentarsi.
- Cullare il bambino in braccio per farlo dormire
Sebbene possa risolvere facilmente una situazione critica, soprattutto durante la notte, cullare in braccio il bimbo per farlo addormentare lo abitua a preferire quella situazione piuttosto che addormentarsi nel letto. Si deve evitare che nel momento del risveglio notturno il bimbo pianga come richiesta di essere preso in braccio.
- Intrattenere il bambino durante i risvegli notturni
Spesso, per cercare di rilassare il piccolo, si ricorre a soluzioni come portarlo in giro per la stanza o fare un piccolo gioco. Il bambino può interpretare questo atteggiamento come una ricompensa e quindi viene portato a piangere per ottenere di nuovo il premio. Nel momento del risveglio, non prendere il bambino in braccio, parlargli poco e a bassa voce, non accendere la luce e non cedere alla tentazione di portarlo nel letto matrimoniale. Se poi il piccolo è abbastanza grande da alzarsi in piedi sul lettino, non rimetterlo in posizione orizzontale, ma aspettare che sia lui a rasserenarsi e a stendersi di nuovo.
- Cambiare il pannolino durante la notte
Alcuni genitori scelgono di cambiare il pannolino anche durante la notte. È una pratica da fare solo in casi estremi, quando il bimbo è molto sporco o infastidito e arrossato, perché se diventa un comportamento routinario il piccolo piangerà tutte le volte che si sente bagnato per chiedere un contatto con il genitore e per sentirsi in una situazione più confortevole.
- Evitare sonnellini troppo lunghi durante il giorno
Se i bambini dormono troppo di giorno, avranno ovviamente meno sonno la sera, variando pertanto il loro ritmo dei cicli di veglia. L’importante è garantire un certo numero di ore di sonno totali, non abbiate timore di svegliare il piccolo nel pomeriggio.
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