Adolescenti e Facebook: come comportarsi

Nella società in cui viviamo non è un mistero per nessuno come i nuovi mezzi di comunicazione abbiamo preso il sopravvento su adulti, ragazzi e bambini, forse più di quello che si era immaginato. La tecnologia ha portato allo sviluppo di nuove tecniche per il miglioramento della vita delle persone ma spesso ciò che se usato bene può portare molti vantaggi può, allo stesso modo, portare anche grossi svantaggi nel caso in cui venga usato male, abusato o non vi sia modo di comprenderne l’utilizzo in precedenza. Questo è sicuramente il caso dei social network in particolar modo se ci rivolgiamo ad un target di persone di età compresa tra i 10 e i 18 anni circa. Facebook fu il primo social network a nascere e ad aprire la strada a tutto ciò che sarebbe nato in seguito, come Twitter, Linkedin ecc. Qual era l’obiettivo iniziale della creazione di Facebook? Probabilmente quella di comunicare in maniera facile e veloce in tempo reale e da una parte all'altra del mondo utilizzando un semplice pc, così da abbattere le barriere delle grandi distanze. Comunicare può significare molte cose, anche condividere materiali, foto, video e quant'altro con i nostri interlocutori, sia per lavoro che per diletto, oppure ancora riunire comunità, organizzare gruppi per la promozione di attività interessanti nel campo della musica, dello spettacolo, della ricerca e via discorrendo, avendo la possibilità di contattare anche persone che non si sono viste o sentite per molto tempo.
Ma quali sono i rischi che internet porta soprattutto ai ragazzi? Purtroppo, tutto questo può essere infatti molto positivo ma allo stesso tempo molto negativo: oggi si utilizza la possibilità di condividere, complici anche i nuovi cellulari smartphone, i tablet e le offerte che permettono alle persone di rimanere connessi alla rete 24 h su 24, per evitare il contatto reale con gli altri, per acquisire “valore” all'interno della propria cerchia di conoscenti, compagni di classe, di calcio o di catechismo. Oggi assistiamo ad episodi in cui un ragazzino di 13 anni è portato a bere 20 birre di seguito solo per filmarsi e condividere subito il suo video su Facebook, sperando di ottenere il maggior numero di “Mi piace” o di commenti a suo favore o alla ragazza di 15 anni che ha 500 amici su Facebook ma non esce mai di casa e fatica a relazionarsi con gli altri.
Certamente l’argomento meriterebbe di essere approfondito ma da questo emerge un dato importante e allarmante: i giovani, in particolare gli adolescenti, sono molto vulnerabili, sono in una fase della loro vita in cui hanno bisogno di punti di riferimento, di modelli veri a cui ispirarsi per definire il proprio carattere, le proprie inclinazioni, il proprio pensiero e devono essere diretti e sostenuti nella giungla della vita. Questo non significa vietare tassativamente l’apertura del proprio account su Facebook o di latri social network, in quanto questo non eviterebbe necessariamente i pericoli e i rischi dati da internet e, sicuramente, provocherebbe rabbia, fastidio e voglia di rivalsa, tanto da far finta di ascoltare il genitore e aprire il profilo sotto falso nome a casa dell’amica dalla quale si va a fare i compiti. Fondamentale è la volontà di confrontarsi con i propri figli, discutere sulle cose, rispettare i punti di vista, mettere in guardia sui possibili pericoli della rete e dargli fiducia…e poi.. se vi impegnerete ad organizzare attività interessanti fuori casa dove poter provare ad avere rapporti “veri” con gli altri, forse i vostri figli non avranno bisogno di passare la giornata a fotografarsi i piedi per postarli su Facebook!
Ma quali sono i rischi che internet porta soprattutto ai ragazzi? Purtroppo, tutto questo può essere infatti molto positivo ma allo stesso tempo molto negativo: oggi si utilizza la possibilità di condividere, complici anche i nuovi cellulari smartphone, i tablet e le offerte che permettono alle persone di rimanere connessi alla rete 24 h su 24, per evitare il contatto reale con gli altri, per acquisire “valore” all'interno della propria cerchia di conoscenti, compagni di classe, di calcio o di catechismo. Oggi assistiamo ad episodi in cui un ragazzino di 13 anni è portato a bere 20 birre di seguito solo per filmarsi e condividere subito il suo video su Facebook, sperando di ottenere il maggior numero di “Mi piace” o di commenti a suo favore o alla ragazza di 15 anni che ha 500 amici su Facebook ma non esce mai di casa e fatica a relazionarsi con gli altri.
Certamente l’argomento meriterebbe di essere approfondito ma da questo emerge un dato importante e allarmante: i giovani, in particolare gli adolescenti, sono molto vulnerabili, sono in una fase della loro vita in cui hanno bisogno di punti di riferimento, di modelli veri a cui ispirarsi per definire il proprio carattere, le proprie inclinazioni, il proprio pensiero e devono essere diretti e sostenuti nella giungla della vita. Questo non significa vietare tassativamente l’apertura del proprio account su Facebook o di latri social network, in quanto questo non eviterebbe necessariamente i pericoli e i rischi dati da internet e, sicuramente, provocherebbe rabbia, fastidio e voglia di rivalsa, tanto da far finta di ascoltare il genitore e aprire il profilo sotto falso nome a casa dell’amica dalla quale si va a fare i compiti. Fondamentale è la volontà di confrontarsi con i propri figli, discutere sulle cose, rispettare i punti di vista, mettere in guardia sui possibili pericoli della rete e dargli fiducia…e poi.. se vi impegnerete ad organizzare attività interessanti fuori casa dove poter provare ad avere rapporti “veri” con gli altri, forse i vostri figli non avranno bisogno di passare la giornata a fotografarsi i piedi per postarli su Facebook!
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