L'allattamento artificiale. Pro e contro

Anche se in pediatria negli ultimi anni si è affermato il principio che l’allattamento al seno dei neonati è preferibile a qualsiasi surrogato, ci sono casi in cui una neomamma preferisce, o è costretta a scegliere (solitamente per motivi di salute) il latte artificiale. Questa scelta deve essere vissuta serenamente dalla donna, perché in questo modo anche il bambino ne avrà beneficio. Generalmente è sconsigliato l’uso del latte materno nel caso in cui la madre abbia delle patologie importanti (carcinoma al seno, malattie infettive) o debba assumere dei medicinali che potrebbero compromettere la salute del neonato. A volte la scelta è legata a motivi contingenti (scarsa produzione di latte, la necessità di rientrare al lavoro o una lontananza prolungata) o nel caso in cui l’allattamento al seno sia doloroso. Qualsiasi sia la ragione, ci sono naturalmente vantaggi e svantaggi nell’uso del latte artificiale. Vediamo quali.
I pro: maggiore libertà della mamma e maggiore controllo sulle quantità
Usare del latte artificiale per nutrire il neonato, dopo i primi mesi di allattamento al seno o fin dai primi giorni, permette alla mamma maggiore libertà di movimento: il neonato può essere alimentato anche in sua assenza dal papà, dai nonni o da altre persone che se ne prendano cura. Questa scelta è vincente anche nel caso si preferisca l’allattamento al seno, dato che si può conservare in frigorifero per alcune ore il latte materno e quindi utilizzarlo anche in un secondo momento. La mamma potrà quindi ritagliarsi un po’ di spazio per sé, assolutamente necessario per affrontare con serenità tutti i cambiamenti che l’arrivo di un bambino comporta, oltre che per riposarsi o passare qualche ora di svago.
Inoltre, il latte artificiale permette di controllare con esattezza le quantità somministrate e quindi di valutare la crescita regolare del neonato, apportando eventuali aggiustamenti alla sua dieta. Di recente non è più considerato fondamentale controllare in modo stringente la quantità di latte ingerito, attraverso il confronto tra il peso del bambino prima e dopo il pasto, ma in alcuni casi continua a risultare una procedura utile.
Infine, il latte artificiale è un alimento sicuro, non compromesso da comportamenti come il fumo, l’assunzione di alcol o medicine, per fare solo alcuni esempi, da parte della mamma.
I contro: il latte materno è pratico, economico e sempre pronto
Usare il latte artificiale è più laborioso e dispendioso: bisogna procurarsi tutta l’attrezzatura necessaria a sterilizzarlo e dedicare tempo ed energie (spesso già messe a dura prova, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino) per la preparazione. Questo significa doversi alzare in piena notte per igienizzare e scaldare il biberon ed essere sempre attrezzati per l’alimentazione fuori casa, per esempio. Inoltre, il latte artificiale ha un costo significativo e considerando le quantità che bisognerà acquistarne non è certo la soluzione più economica.
In generale il latte materno, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è l’alimento ideale per i bambini, perché contiene tutte le sostanze in grado non solo di nutrirlo, ma anche di rafforzare il suo apparato immunitario. È inoltre del tutto anallergico e sembra anzi abbia la capacità di ridurre il rischio di sviluppare allergie in futuro.
Infine, stimola il contatto tra mamma e bimbo, potenziando il legame affettivo, anche se usare latte artificiale non significa assolutamente che le cure materne non siano sufficienti o compromettano il legame.
I pro: maggiore libertà della mamma e maggiore controllo sulle quantità
Usare del latte artificiale per nutrire il neonato, dopo i primi mesi di allattamento al seno o fin dai primi giorni, permette alla mamma maggiore libertà di movimento: il neonato può essere alimentato anche in sua assenza dal papà, dai nonni o da altre persone che se ne prendano cura. Questa scelta è vincente anche nel caso si preferisca l’allattamento al seno, dato che si può conservare in frigorifero per alcune ore il latte materno e quindi utilizzarlo anche in un secondo momento. La mamma potrà quindi ritagliarsi un po’ di spazio per sé, assolutamente necessario per affrontare con serenità tutti i cambiamenti che l’arrivo di un bambino comporta, oltre che per riposarsi o passare qualche ora di svago.
Inoltre, il latte artificiale permette di controllare con esattezza le quantità somministrate e quindi di valutare la crescita regolare del neonato, apportando eventuali aggiustamenti alla sua dieta. Di recente non è più considerato fondamentale controllare in modo stringente la quantità di latte ingerito, attraverso il confronto tra il peso del bambino prima e dopo il pasto, ma in alcuni casi continua a risultare una procedura utile.
Infine, il latte artificiale è un alimento sicuro, non compromesso da comportamenti come il fumo, l’assunzione di alcol o medicine, per fare solo alcuni esempi, da parte della mamma.
I contro: il latte materno è pratico, economico e sempre pronto
Usare il latte artificiale è più laborioso e dispendioso: bisogna procurarsi tutta l’attrezzatura necessaria a sterilizzarlo e dedicare tempo ed energie (spesso già messe a dura prova, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino) per la preparazione. Questo significa doversi alzare in piena notte per igienizzare e scaldare il biberon ed essere sempre attrezzati per l’alimentazione fuori casa, per esempio. Inoltre, il latte artificiale ha un costo significativo e considerando le quantità che bisognerà acquistarne non è certo la soluzione più economica.
In generale il latte materno, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è l’alimento ideale per i bambini, perché contiene tutte le sostanze in grado non solo di nutrirlo, ma anche di rafforzare il suo apparato immunitario. È inoltre del tutto anallergico e sembra anzi abbia la capacità di ridurre il rischio di sviluppare allergie in futuro.
Infine, stimola il contatto tra mamma e bimbo, potenziando il legame affettivo, anche se usare latte artificiale non significa assolutamente che le cure materne non siano sufficienti o compromettano il legame.
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