In aereo con i bambini piccoli

Premesso che l’aereo è tra i mezzi di trasporto più sicuri e che quindi possiamo utilizzarlo con tranquillità anche con i bambini piccoli, ci sono alcuni piccoli accorgimenti che potranno migliorare la vostra esperienza di viaggio con i figli, anche se nei primi mesi di vita. Anche la tanto temuta pressurizzazione, che si era ipotizzato potesse avere effetti negativi sull’organismo dei neonati, riducendo i livelli di ossigeno del sangue, in realtà non sembra causare alcun tipo di problema nei bambini sani (il rischio è stato messo in correlazione con la presenza di cardiopatie congenite, per cui in questo caso è bene consultarsi con il pediatra). Per il resto generalmente un bambino piccolo sopporta senza particolari disagi i viaggi in aereo, anche se lunghi, meglio anzi dei più grandicelli che potrebbero invece accusare la noia e il fastidio di essere costretti a stare seduti - o comunque doversi muovere in spazi piccoli - per ore.
Prima del volo
Siate previdenti e portate con voi tutto l’occorrente per il bambino nel bagaglio a mano. Le compagnie aeree consentono di portare a bordo liquidi in confezioni da massimo 100 ml ciascuno, chiusi in una bustina trasparente per il passaggio alla security. È possibile quindi trasportare in cabina pappe, omogeneizzati e latte per i piccoli (che difficilmente si possono acquistare una volta passati i controlli), ma senza esagerare con la quantità (non si può superare il litro a passeggero, altrimenti c’è il rischio vi facciano buttare qualche confezione). Una volta al gate potrete anche comprare delle bottiglie di acqua, perché sia voi sia i bambini dovete bere frequentemente prima e durante il volo.
Nel bagaglio da cabina mettete anche tutti i cambi necessari (body, magliette e pantaloni, calzini, ma anche un maglioncino o una felpa), in modo da poter rivestire il bambino nel caso si sporchi, ma anche coprirlo (l’aria condizionata dell’aereo comporta temperature solitamente fresche). Prima di partire cambiate anche il pannolino: nel caso di voli brevi sarà sufficiente e non dovrete usare i bagni, di dimensioni sempre molto ridotte, dell’aereo. Tenete a portata di mano anche un piccolo telo, nel caso doveste usare il fasciatoio e qualche salviettina usa e getta.
La maggior parte delle compagnie aeree hanno corsie preferenziali per le famiglie con bambini, che prevedono un imbarco prioritario e, a volte, la possibilità di avere i posti con più spazio per le gambe e il bagaglio a mano (nella prima fila, di solito). Altrimenti non fata la coda e salite per ultimi: se i posti sono assegnati non serve affrettarsi e soprattutto eviterete di stare in piedi, magari con il bambino in braccio, per un tempo non necessario.
Infine, ricordate: i posti al fondo sono i più rumorosi, mentre quelli sulle ali i più stabili. Meglio anche scegliere un sedile verso il corridoio, in modo da potersi alzare senza disturbare gli altri per andare in bagno o sgranchirsi le gambe.
In aereo
Gli spazi sono limitati in cabina, ma il servizio, soprattutto nelle grandi compagnie, è sempre attento e sollecito. Potrete quindi rivolgervi al personale di volo per una coperta in più, per un bicchiere di acqua, oppure per scaldare il biberon.
Una volta saliti a bordo, se il bambino ha meno di due anni, non avrà un posto assegnato, ma dovrà essere tenuto in braccio, con una cintura, che vi verrà fornita, da allacciare alla vostra. Se il viaggio è lungo, però, chiedete di avere una soluzione più comoda, come la culla per neonati, fino ai 6 mesi, o l’infant seat, un seggiolino che si fissa al sedile. Il passeggino viene infatti consegnato al momento dell’imbarco per essere messo nella stiva, e riconsegnato solo una volta atterrati.
Un problema a sé, che anche gli adulti sperimentano a volte, è la fastidiosa sensazione di avere un tappo nelle orecchie, che si verifica durante i momenti di decollo e atterraggio a causa della rapida variazione di quota (quando l’aereo è stabilizzato, invece, non se ne risente) e che induce l’orecchio a proteggersi per mantenere la pressione costante. Se un adulto può deglutire, sbadigliare o mangiare un chewingum per contrastare questa sensazione, per i bambini piccoli la soluzione più facile è allattarli, o dargli qualcosa da bere con il biberon oppure il ciuccio, per indurre la reazione della deglutizione che non è ancora automatica.
Nel caso dei bambini molto piccoli, la cosa migliore per un viaggio sereno è programmare la poppata nel momento del decollo, in modo da ovviare al fastidio alle orecchie, con il vantaggio di indurre il sonno subito dopo. Se non si addormentano, allora pensate a qualche passatempo che li tranquillizzi e li svaghi: un libro illustrato, un favola, il disegno. I bambini più grandicelli possono giocare con i videogiochi e i tablet, ma solo quando l’aereo è in quota (non durante la fasi di decollo e atterraggio in cui i dispositivi elettronici devono essere spenti), e con l’accortezza di aver impostato già a terra la modalità aereo.
Un capitolo a parte è quello dedicato al cibo: in caso di tratte brevi, in voli non low cost viene offerto uno spuntino, dolce o salato, con succhi di frutta e acqua per i bambini; nei voli più lunghi invece si servono dei pasti completi. Se il bambino è stato svezzato e ha già introdotto nella sua dieta gli stessi alimenti che mangiano gli adulti, informatevi sulla possibilità di aver un pasto dedicato ai bambini prima di partire: è previsto dalle compagnie aeree e di solito incontra di più i loro gusti.
Limiti di età e costi
Due le classi di età in cui le compagnie classificano i piccoli viaggiatori. Fino a due anni sono infant e non sempre hanno diritto al posto a sedere. Il costo è pari a una percentuale del biglietto (con uno sconto di almeno il 10% o una tariffa fissa, di poche decine di euro), oppure si può acquistare un posto su cui fissare il proprio seggiolino omologato per auto (ma attenzione: non è permesso da tutte e spesso è richiesto un supplemento per poterlo imbarcare, inoltre l’acquisto del posto stesso è di solito a prezzo pieno). Dai 2 agli 11 anni sono child, hanno il posto riservato e diritto a una tariffa speciale (con sconti fino al 75%, nei casi migliori). Le compagnie low cost hanno politiche leggermente diverse: i child pagano quasi sempre la tariffa intera.
Non ci sono invece limiti d’età: di solito è permesso il volo dalla fine della prima o seconda settimana di vita. Ma ogni bambino sotto i 2 anni, senza posto a sedere, deve essere accompagnato da un adulto (insomma, non se ne possono tenere due in braccio). Il secondo deve quindi avere un posto prenotato.
Assolutamente da ricordare è il cosiddetto battesimo del volo: un attestato che si può richiedere al primo viaggio del bambino, fornito dall’aeroporto o da alcune compagnie aeree (Alitalia permette di stamparlo dal sito, per esempio, e di farlo firmare direttamente a bordo dal comandante; non sempre le compagnie low cost lo prevedono, invece). Si tratta di un simpatico diploma, magari con un gadget o il kit del piccolo viaggiatore, su cui segnare tutti i propri viaggi aerei, regalato al bambino (o acquistato a cifre molto basse), per certificare questa sua esperienza.
Prima del volo
Siate previdenti e portate con voi tutto l’occorrente per il bambino nel bagaglio a mano. Le compagnie aeree consentono di portare a bordo liquidi in confezioni da massimo 100 ml ciascuno, chiusi in una bustina trasparente per il passaggio alla security. È possibile quindi trasportare in cabina pappe, omogeneizzati e latte per i piccoli (che difficilmente si possono acquistare una volta passati i controlli), ma senza esagerare con la quantità (non si può superare il litro a passeggero, altrimenti c’è il rischio vi facciano buttare qualche confezione). Una volta al gate potrete anche comprare delle bottiglie di acqua, perché sia voi sia i bambini dovete bere frequentemente prima e durante il volo.
Nel bagaglio da cabina mettete anche tutti i cambi necessari (body, magliette e pantaloni, calzini, ma anche un maglioncino o una felpa), in modo da poter rivestire il bambino nel caso si sporchi, ma anche coprirlo (l’aria condizionata dell’aereo comporta temperature solitamente fresche). Prima di partire cambiate anche il pannolino: nel caso di voli brevi sarà sufficiente e non dovrete usare i bagni, di dimensioni sempre molto ridotte, dell’aereo. Tenete a portata di mano anche un piccolo telo, nel caso doveste usare il fasciatoio e qualche salviettina usa e getta.
La maggior parte delle compagnie aeree hanno corsie preferenziali per le famiglie con bambini, che prevedono un imbarco prioritario e, a volte, la possibilità di avere i posti con più spazio per le gambe e il bagaglio a mano (nella prima fila, di solito). Altrimenti non fata la coda e salite per ultimi: se i posti sono assegnati non serve affrettarsi e soprattutto eviterete di stare in piedi, magari con il bambino in braccio, per un tempo non necessario.
Infine, ricordate: i posti al fondo sono i più rumorosi, mentre quelli sulle ali i più stabili. Meglio anche scegliere un sedile verso il corridoio, in modo da potersi alzare senza disturbare gli altri per andare in bagno o sgranchirsi le gambe.
In aereo
Gli spazi sono limitati in cabina, ma il servizio, soprattutto nelle grandi compagnie, è sempre attento e sollecito. Potrete quindi rivolgervi al personale di volo per una coperta in più, per un bicchiere di acqua, oppure per scaldare il biberon.
Una volta saliti a bordo, se il bambino ha meno di due anni, non avrà un posto assegnato, ma dovrà essere tenuto in braccio, con una cintura, che vi verrà fornita, da allacciare alla vostra. Se il viaggio è lungo, però, chiedete di avere una soluzione più comoda, come la culla per neonati, fino ai 6 mesi, o l’infant seat, un seggiolino che si fissa al sedile. Il passeggino viene infatti consegnato al momento dell’imbarco per essere messo nella stiva, e riconsegnato solo una volta atterrati.
Un problema a sé, che anche gli adulti sperimentano a volte, è la fastidiosa sensazione di avere un tappo nelle orecchie, che si verifica durante i momenti di decollo e atterraggio a causa della rapida variazione di quota (quando l’aereo è stabilizzato, invece, non se ne risente) e che induce l’orecchio a proteggersi per mantenere la pressione costante. Se un adulto può deglutire, sbadigliare o mangiare un chewingum per contrastare questa sensazione, per i bambini piccoli la soluzione più facile è allattarli, o dargli qualcosa da bere con il biberon oppure il ciuccio, per indurre la reazione della deglutizione che non è ancora automatica.
Nel caso dei bambini molto piccoli, la cosa migliore per un viaggio sereno è programmare la poppata nel momento del decollo, in modo da ovviare al fastidio alle orecchie, con il vantaggio di indurre il sonno subito dopo. Se non si addormentano, allora pensate a qualche passatempo che li tranquillizzi e li svaghi: un libro illustrato, un favola, il disegno. I bambini più grandicelli possono giocare con i videogiochi e i tablet, ma solo quando l’aereo è in quota (non durante la fasi di decollo e atterraggio in cui i dispositivi elettronici devono essere spenti), e con l’accortezza di aver impostato già a terra la modalità aereo.
Un capitolo a parte è quello dedicato al cibo: in caso di tratte brevi, in voli non low cost viene offerto uno spuntino, dolce o salato, con succhi di frutta e acqua per i bambini; nei voli più lunghi invece si servono dei pasti completi. Se il bambino è stato svezzato e ha già introdotto nella sua dieta gli stessi alimenti che mangiano gli adulti, informatevi sulla possibilità di aver un pasto dedicato ai bambini prima di partire: è previsto dalle compagnie aeree e di solito incontra di più i loro gusti.
Limiti di età e costi
Due le classi di età in cui le compagnie classificano i piccoli viaggiatori. Fino a due anni sono infant e non sempre hanno diritto al posto a sedere. Il costo è pari a una percentuale del biglietto (con uno sconto di almeno il 10% o una tariffa fissa, di poche decine di euro), oppure si può acquistare un posto su cui fissare il proprio seggiolino omologato per auto (ma attenzione: non è permesso da tutte e spesso è richiesto un supplemento per poterlo imbarcare, inoltre l’acquisto del posto stesso è di solito a prezzo pieno). Dai 2 agli 11 anni sono child, hanno il posto riservato e diritto a una tariffa speciale (con sconti fino al 75%, nei casi migliori). Le compagnie low cost hanno politiche leggermente diverse: i child pagano quasi sempre la tariffa intera.
Non ci sono invece limiti d’età: di solito è permesso il volo dalla fine della prima o seconda settimana di vita. Ma ogni bambino sotto i 2 anni, senza posto a sedere, deve essere accompagnato da un adulto (insomma, non se ne possono tenere due in braccio). Il secondo deve quindi avere un posto prenotato.
Assolutamente da ricordare è il cosiddetto battesimo del volo: un attestato che si può richiedere al primo viaggio del bambino, fornito dall’aeroporto o da alcune compagnie aeree (Alitalia permette di stamparlo dal sito, per esempio, e di farlo firmare direttamente a bordo dal comandante; non sempre le compagnie low cost lo prevedono, invece). Si tratta di un simpatico diploma, magari con un gadget o il kit del piccolo viaggiatore, su cui segnare tutti i propri viaggi aerei, regalato al bambino (o acquistato a cifre molto basse), per certificare questa sua esperienza.
Tag:
Comfort e sicurezzaGrazie, riceverai una mail con le istruzioni per attivare il commento!
Se non ricevi il messaggio controlla anche tra la tua posta indesiderata,
il messaggio potrebbe essere erroneamente considerato come spam.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.