Il bambino ha ingerito sostanze tossiche: che fare

Essere in grado di portare un primo soccorso in casa o in qualunque altro luogo avvenga un incidente è fondamentale per le conseguenze che andrà a riportare la persona ferita. Se si tratta di un bambino, poi, l’effetto si amplifica; intervenire tempestivamente, quindi, è ancora più importante. I bambini sono una calamita naturale di pericoli, soprattutto durante i primi anni di vita, e si espongono con costanza a rischi di ogni genere. Avere il sangue freddo e sapere cosa fare in situazioni di emergenza è fondamentale per la salvezza del bambino o comunque per limitare i danni.
Diciamo che l’imprevedibilità dei movimenti e delle azioni dei più piccoli comporta un innalzamento del livello della soglia di attenzione da parte di un genitore o di un adulto in generale. Vediamo cosa è più opportuno fare nel caso un bambino ingerisca, accidentalmente o di proposito (la curiosità dei bambini è di una pericolosità unica), delle sostanze tossiche.
A onor del vero la prima cosa da fare sarebbe quella di prevenire incidenti di questo tipo ed evitare che i bambini entrino in contatto con sostanze potenzialmente dannose. Questa sarebbe la soluzione migliore, ma purtroppo non è sempre possibile, vista l’imprevedibilità dei bambini, la loro attitudine a fare sempre il contrario di quello che gli si dice e la loro mancata percezione del pericolo. Comunque possiamo fare del nostro meglio e abbassare probabilità che si verifichi un incidente di questo tipo: sistemiamo tutte le sostanze tossiche sugli scaffali più alti di un mobiletto, possibilmente alto a chiuso; anche dopo averle usate, ricordiamoci sempre di riporle, magari aiutandoci anche con i dei post-it sparsi per casa.
Se però il bambino è così tenace da raggiungere le sostanze, o siamo noi a dimenticarle accidentalmente in giro, teniamoci pronti ad agire. Se avviene l’ingestione di sostanze tossiche, bisogna contattare subito un centro antiveleno (in questo caso più specifico di un pronto soccorso); sarebbe quindi buona abitudine appuntare su un’agendina tutti i numeri delle emergenze, così da averli sempre a disposizione. Prima di portare il bambino presso la struttura, è importante accertarsi sul tipo di sostanza ingerita (conoscere le componenti permette di stabilire il grado di tossicità) e non fare niente altro.
I tentativi di risolvere la situazione in casa possono solo peggiorare le cose e far perdere tempo: provocare il vomito, ad esempio, potrebbe causare un danneggiamento dell’esofago. Potrebbe anche accadere che ci sia bisogno di un intervento urgente sul posto, quindi, solo se consigliato da un medico o da un esperto del centro veleni, è possibile far assumere al bambino del carbone attivo, utile nella neutralizzazione di sostanze tossiche.
Diciamo che l’imprevedibilità dei movimenti e delle azioni dei più piccoli comporta un innalzamento del livello della soglia di attenzione da parte di un genitore o di un adulto in generale. Vediamo cosa è più opportuno fare nel caso un bambino ingerisca, accidentalmente o di proposito (la curiosità dei bambini è di una pericolosità unica), delle sostanze tossiche.
A onor del vero la prima cosa da fare sarebbe quella di prevenire incidenti di questo tipo ed evitare che i bambini entrino in contatto con sostanze potenzialmente dannose. Questa sarebbe la soluzione migliore, ma purtroppo non è sempre possibile, vista l’imprevedibilità dei bambini, la loro attitudine a fare sempre il contrario di quello che gli si dice e la loro mancata percezione del pericolo. Comunque possiamo fare del nostro meglio e abbassare probabilità che si verifichi un incidente di questo tipo: sistemiamo tutte le sostanze tossiche sugli scaffali più alti di un mobiletto, possibilmente alto a chiuso; anche dopo averle usate, ricordiamoci sempre di riporle, magari aiutandoci anche con i dei post-it sparsi per casa.
Se però il bambino è così tenace da raggiungere le sostanze, o siamo noi a dimenticarle accidentalmente in giro, teniamoci pronti ad agire. Se avviene l’ingestione di sostanze tossiche, bisogna contattare subito un centro antiveleno (in questo caso più specifico di un pronto soccorso); sarebbe quindi buona abitudine appuntare su un’agendina tutti i numeri delle emergenze, così da averli sempre a disposizione. Prima di portare il bambino presso la struttura, è importante accertarsi sul tipo di sostanza ingerita (conoscere le componenti permette di stabilire il grado di tossicità) e non fare niente altro.
I tentativi di risolvere la situazione in casa possono solo peggiorare le cose e far perdere tempo: provocare il vomito, ad esempio, potrebbe causare un danneggiamento dell’esofago. Potrebbe anche accadere che ci sia bisogno di un intervento urgente sul posto, quindi, solo se consigliato da un medico o da un esperto del centro veleni, è possibile far assumere al bambino del carbone attivo, utile nella neutralizzazione di sostanze tossiche.
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