Successivamente al parto, i seni della neo-mamma si gonfiano perché iniziano a produrre il latte per il bambino.
La ghiandola mammaria, che secerne l’ormone responsabile della lattazione, è di dimensioni decisamente inferiori rispetto alla mammella, quindi non necessariamente una donna con un décolleté minuto produrrà poco latte e, viceversa, non è detto che un seno grande sia una garanzia di latte in grandi quantità.
Quando il neonato inizia a poppare, non si attacca solo alla parte prominente del capezzolo, ma anche all'areola che secerne una sostanza protettiva che contiene antibatterici naturali, da quest’ultima inoltre viene prodotto un particolare odore che serve a guidare il piccolo verso il capezzolo della mamma.
Più sessioni di allattamento avvengono, più le mammelle della donna sono stimolate a produrre latte.
Lo stress, il dolore o particolari condizioni psicologiche possono influenzare negativamente la lattazione.
Il numero quotidiano delle poppate non si può prefissare, varia da caso a caso poiché un neonato, di norma, sa autoregolarsi circa i propri fabbisogni.
Mediamente comunque un neonato necessita di otto pasti quotidiani, ma il numero può variare anche da cinque a dodici poppate.
L’allattamento al seno porta con sé molti benefici, se non insorgono quindi problemi sarebbe meglio seguire questa scelta.
I vantaggi per il bambino sono: un considerevole innalzamento delle difese immunitarie, minore rischio di obesità e uno sviluppo neuro intellettivo più rapido.
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