Le voglie più comuni e quelle più bizzarre in gravidanza
Sebbene la gravidanza sia unanimemente considerata come il periodo più bello della vita di una donna, il periodo di gestazione significa anche avere a che fare con il proprio corpo che cambia, con l’aumento di peso, con le nausee mattutine, i piedi gonfi etc. E gli uomini? Ai futuri papà tocca occuparsi delle “voglie” della propria compagna. Esistono davvero o è solo una forma di vendetta, magari inconscia, delle donne verso il sesso maschile che altrimenti uscirebbe del tutto indenne dalla gravidanza? Anni e anni di studi non hanno ancora svelato questo arcano mistero. Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza su questo fenomeno.
Le voglie più comuni in gravidanza e quelle più strane
Tre donne su quattro ammettono di sperimentare le fatidiche voglie durante la gravidanza. Le più comuni sono senza dubbio quelle che hanno come oggetto il cibo, soprattutto se poco salutare e fuori stagione. Gelati, noccioline salate, cioccolato, pasticcini, caramelle, cetriolini sott’aceto, sapori speziati e fritti sono i desideri più gettonati. Anche la pizza (con tanto di ingredienti strani mixati) è molto richiesta tanto che a Londra, Charmaine Wasir, proprietario di una pizzeria, ha ideato un menù appositamente pensato per le donne incinte.
Secondo recenti ricerche, però, non si tratta solo di voglie propriamente commestibili: carbone, dentifricio, spugne, sapone da bucato, ghiaccio da sgranocchiare e gomme da cancelleria sono tra gli oggetti più citati dalle donne in dolce attesa.
Un dato statistico però insospettisce: cinquant'anni fa la percentuale di donne che riscontrava le voglie arrivava a malapena al 30%. Non è che si tratta di una moda delle donne moderne?
Le voglie in gravidanza: la spiegazione scientifica
Molti studi (probabilmente sponsorizzati soprattutto da uomini stanchi) hanno cercato di indagare meglio sulla spiegazione scientifica alla base delle voglie in gravidanza. Le statistiche hanno accertato che le voglie si concentrano soprattutto nelle ore pomeridiane (40%) o verso sera (38%), l’8% delle donne si sveglia addirittura in preda alla fame per proibiti spuntini di mezzanotte.
È intuibile che invece la mattina, momento in cui si concentrano maggiormente le nausee, le voglie siano meno frequenti.
Qualche marito malizioso ha anche avanzato il dubbio che questa sincronizzazione servisse a concentrare le voglie negli orari in cui gli uomini sono a casa. Secondo uno studio dell'Università di Sheffield, la voglia sarebbe un mezzo per soddisfare più velocemente un desiderio alimentare. Ma come spiegare le voglie non commestibili? Secondo la ricercatrice Fiona Ford sarebbero i profumi, la consistenza o i rumori legati a certi oggetti a risvegliare nelle donne incinta ricordi e voglie.
Va detto peraltro che in gravidanza la percezione del gusto cambia (per via delle interazioni degli ormoni sui recettori del gusto) quindi potreste scoprirvi ad avere voglia di un cibo che solitamente non vi piace.
Bugie sulle voglie di gravidanza
Che le voglie esistano nella realtà o solo nella mente o nell’inconscio delle donne resterà quindi un mistero della natura. Quello che possiamo sicuramente smontare è il rischio che il mancato immediato soddisfacimento della voglia possa comportare macchie sulla pelle. Queste anomalie epidermiche sono del tutto benigne e non hanno nulla a che vedere con la voglia di alimenti o altro.
Le voglie più comuni in gravidanza e quelle più strane
Tre donne su quattro ammettono di sperimentare le fatidiche voglie durante la gravidanza. Le più comuni sono senza dubbio quelle che hanno come oggetto il cibo, soprattutto se poco salutare e fuori stagione. Gelati, noccioline salate, cioccolato, pasticcini, caramelle, cetriolini sott’aceto, sapori speziati e fritti sono i desideri più gettonati. Anche la pizza (con tanto di ingredienti strani mixati) è molto richiesta tanto che a Londra, Charmaine Wasir, proprietario di una pizzeria, ha ideato un menù appositamente pensato per le donne incinte.
Secondo recenti ricerche, però, non si tratta solo di voglie propriamente commestibili: carbone, dentifricio, spugne, sapone da bucato, ghiaccio da sgranocchiare e gomme da cancelleria sono tra gli oggetti più citati dalle donne in dolce attesa.
Un dato statistico però insospettisce: cinquant'anni fa la percentuale di donne che riscontrava le voglie arrivava a malapena al 30%. Non è che si tratta di una moda delle donne moderne?
Le voglie in gravidanza: la spiegazione scientifica
Molti studi (probabilmente sponsorizzati soprattutto da uomini stanchi) hanno cercato di indagare meglio sulla spiegazione scientifica alla base delle voglie in gravidanza. Le statistiche hanno accertato che le voglie si concentrano soprattutto nelle ore pomeridiane (40%) o verso sera (38%), l’8% delle donne si sveglia addirittura in preda alla fame per proibiti spuntini di mezzanotte.
È intuibile che invece la mattina, momento in cui si concentrano maggiormente le nausee, le voglie siano meno frequenti.
Qualche marito malizioso ha anche avanzato il dubbio che questa sincronizzazione servisse a concentrare le voglie negli orari in cui gli uomini sono a casa. Secondo uno studio dell'Università di Sheffield, la voglia sarebbe un mezzo per soddisfare più velocemente un desiderio alimentare. Ma come spiegare le voglie non commestibili? Secondo la ricercatrice Fiona Ford sarebbero i profumi, la consistenza o i rumori legati a certi oggetti a risvegliare nelle donne incinta ricordi e voglie.
Va detto peraltro che in gravidanza la percezione del gusto cambia (per via delle interazioni degli ormoni sui recettori del gusto) quindi potreste scoprirvi ad avere voglia di un cibo che solitamente non vi piace.
Bugie sulle voglie di gravidanza
Che le voglie esistano nella realtà o solo nella mente o nell’inconscio delle donne resterà quindi un mistero della natura. Quello che possiamo sicuramente smontare è il rischio che il mancato immediato soddisfacimento della voglia possa comportare macchie sulla pelle. Queste anomalie epidermiche sono del tutto benigne e non hanno nulla a che vedere con la voglia di alimenti o altro.
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