Movimenti del feto: quando li sentirò? Come interpretarli?

I movimenti del feto sono il segno rassicurante che il bambino sta crescendo e di solito si manifestano tra la 18sima e la 25sima settimana della prima gravidanza; dalla seconda in poi i movimenti si dovrebbero cominciare a sentire intorno alla 18sima.
Inizialmente, però, non è facile distinguere i movimenti del feto da quelli intestinali, ma nel giro di un paio di settimane tutto dovrebbe diventare più chiaro.
Nulla di preoccupante, piano piano si impara a interpretare i vari segnali e si riesce a capire quando il piccolo dorme o è sveglio. È tra l’altro molto utile, e vivamente consigliato per le gravidanze a rischio, contare i movimenti del feto a partire dalla 28sima settimana. In questo modo si possono individuare eventuali problemi.
I movimenti del feto sono anche sintomo di crescita del bambino e di presa di coscienza delle parti del suo corpo. Se sentite che i movimenti sono agitati, probabilmente è perché avete assunto una posizione a lui scomoda e fastidiosa.
Come detto prima, è bene contare e tenere d’occhio i movimenti del feto che dovrebbero essere pari a circa 10 nell’arco di due ore, ma potrebbe servire anche meno tempo.
Se questo non si verifica non è il caso di allarmarsi; bisogna prima provare un’altra volta nelle successive due ore e, se la situazione resta sempre la stessa, è meglio avvertire il ginecologo.
A volte i movimenti possono anche risultare attutiti, meno intensi del dovuto e questo accade principalmente per due motivi: o la madre è in sovrappeso e lo stato adiposo agisce quindi da isolante, oppure la placenta è anteriore.
L’importanza dei movimenti fetali risiede nel fatto che se essi sono presenti, allora vuol dire che il bambino sta ricevendo il giusto apporto di nutrimento e di ossigeno per mezzo del cordone ombelicale e della placenta. In caso contrario, si crea una situazione di stress fetale che porta a una diminuzione dei movimenti del piccolo.
Il fumo in gravidanza (soprattutto da parte della madre) può portare a un danneggiamento della placenta e di conseguenza a una riduzione dei movimenti.
Una cosa da non fare è controllare e paragonare i propri movimenti con quelli di altre mamme incinte, magari scatenando paranoie inutili: ogni feto ha il suo andamento e il suo sviluppo, nonché il suo comportamento, quindi non bisogna consultarsi con le amiche in caso di dubbio, ma fare riferimento a un ginecologo. Inoltre, una volta che il bambino ha cominciato a scalciare, è bene prestare attenzione e seguire i suoi movimenti, soprattutto dopo la 28sima settimana, periodo in cui essi si dimostrano più incisivi.
Un luogo comune che va sfatato riguarda la credenza che il feto tenda a muoversi di meno durante le ultime settimane o gli ultimi giorni di gravidanza: l’attività del piccolo è viva ed è consigliabile concentrare l’attenzione su di essa.
I bambini si muovono in maniera continua?
No, il feto presenta diverse pause durante la giornata, a prescindere dal suo stato di salute, ha cicli di sonno-veglia molto simili a quelli di un infante: insomma si stacca come un bambino che corre e gioca, ha bisogno di riposo, che però non deve essere troppo lungo e troppo frequente. Soprattutto non deve avvenire in orari in cui non è atteso.
I movimenti del feto devono essere tenuti d’occhio perché una loro riduzione nell’arco della giornata potrebbe essere la spia di qualche problema; è bene comunque tenere sempre a mente che, per avere un metro di paragone, i movimenti del feto dovrebbero presentarsi in un numero non inferiore a 10 nell’arco di due ore. Tenete questo conto e, se notate delle anomalie, riportatele subito al vostro ginecologo.
Inizialmente, però, non è facile distinguere i movimenti del feto da quelli intestinali, ma nel giro di un paio di settimane tutto dovrebbe diventare più chiaro.
Nulla di preoccupante, piano piano si impara a interpretare i vari segnali e si riesce a capire quando il piccolo dorme o è sveglio. È tra l’altro molto utile, e vivamente consigliato per le gravidanze a rischio, contare i movimenti del feto a partire dalla 28sima settimana. In questo modo si possono individuare eventuali problemi.
I movimenti del feto sono anche sintomo di crescita del bambino e di presa di coscienza delle parti del suo corpo. Se sentite che i movimenti sono agitati, probabilmente è perché avete assunto una posizione a lui scomoda e fastidiosa.
Come detto prima, è bene contare e tenere d’occhio i movimenti del feto che dovrebbero essere pari a circa 10 nell’arco di due ore, ma potrebbe servire anche meno tempo.
Se questo non si verifica non è il caso di allarmarsi; bisogna prima provare un’altra volta nelle successive due ore e, se la situazione resta sempre la stessa, è meglio avvertire il ginecologo.
A volte i movimenti possono anche risultare attutiti, meno intensi del dovuto e questo accade principalmente per due motivi: o la madre è in sovrappeso e lo stato adiposo agisce quindi da isolante, oppure la placenta è anteriore.
L’importanza dei movimenti fetali risiede nel fatto che se essi sono presenti, allora vuol dire che il bambino sta ricevendo il giusto apporto di nutrimento e di ossigeno per mezzo del cordone ombelicale e della placenta. In caso contrario, si crea una situazione di stress fetale che porta a una diminuzione dei movimenti del piccolo.
Il fumo in gravidanza (soprattutto da parte della madre) può portare a un danneggiamento della placenta e di conseguenza a una riduzione dei movimenti.
Una cosa da non fare è controllare e paragonare i propri movimenti con quelli di altre mamme incinte, magari scatenando paranoie inutili: ogni feto ha il suo andamento e il suo sviluppo, nonché il suo comportamento, quindi non bisogna consultarsi con le amiche in caso di dubbio, ma fare riferimento a un ginecologo. Inoltre, una volta che il bambino ha cominciato a scalciare, è bene prestare attenzione e seguire i suoi movimenti, soprattutto dopo la 28sima settimana, periodo in cui essi si dimostrano più incisivi.
Un luogo comune che va sfatato riguarda la credenza che il feto tenda a muoversi di meno durante le ultime settimane o gli ultimi giorni di gravidanza: l’attività del piccolo è viva ed è consigliabile concentrare l’attenzione su di essa.
I bambini si muovono in maniera continua?
No, il feto presenta diverse pause durante la giornata, a prescindere dal suo stato di salute, ha cicli di sonno-veglia molto simili a quelli di un infante: insomma si stacca come un bambino che corre e gioca, ha bisogno di riposo, che però non deve essere troppo lungo e troppo frequente. Soprattutto non deve avvenire in orari in cui non è atteso.
I movimenti del feto devono essere tenuti d’occhio perché una loro riduzione nell’arco della giornata potrebbe essere la spia di qualche problema; è bene comunque tenere sempre a mente che, per avere un metro di paragone, i movimenti del feto dovrebbero presentarsi in un numero non inferiore a 10 nell’arco di due ore. Tenete questo conto e, se notate delle anomalie, riportatele subito al vostro ginecologo.
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